ATTUALITA' - CLONAZIONE

NUOVE STRADE CONTRO L'AIDS

di Marcello Mormone (13/3/2000)

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Se si riuscisse a scoprire perchè esistono persone che pur a contatto con sieropositivi non si infettano, la strada per la cura all'AIDS diventerebbe una autostrada. In tal senso va la ricerca della Clinica malattie infettive del San Raffaele di Milano, guidata dal Prof. Adriano Lazzarin, che ha studiato un centinaio di persone che pur avendo partenrs sieropositivi e pur non usando misure protettive, riuscivano a restare esenti dal virus. L'anticorpo presente solo nei soggetti immuni è stato isolato dal gruppo della dottoressa Lucia Lopalco. Il CD4 è il recettore principale attraverso cui il virus si insinua nella cellula. Per entrarvi però ha bisogno di alcune proteine la cui azione, insieme al CD4, facilita l'aggancio e quindi l'infezione. Una di queste proteine, definita CCR5, è appunto una delle responsabili dell'infezione. La assenza del CCR5 non garantisce la protezione assoluta, ma la resistenza all'infezione sicuramente aumenta. Inoltre si possono indurre stati di immunità locale con dosi subinfettanti e proteggono quindi l'individuo dalle dosi infettanti. Al San Raffaele, i soggetti in esame non hanno la mancanza del CCR5 nel loro corredo genetico, la loro immunità si realizza invece nella presenza di uno specifico anticorpo che legandosi al CCR5 impedisce al virus di entrare.La scoperta di questa condizione immunologica è rilevante perchè si potrebbe indurre la produzione di anticorpi anti CCR5 con molecole capaci di stimolare il sistema immunitario in questo senso.La strategia terapeutica punterebbe quindi al blocco dei recettori. LA scoperta della proteina sposta quindi l'attenzione dei ricercatori dal CD4 al CCR5, ma bisogna tener presente che il CD4 è un recettore indispensabile all'ingresso del virus, mentre il CCR5 probabilmente no. Bloccarlo quindi non potrebbe essere risolutivo.