Correva
l'anno 1859 quando nel verde incantato della collina alessandrina,
un piccolo carretto trainato da un anziano e mansueto cavallo, portò
per la prima volta Gigina, una giovane fanciulla dalla chioma di
cenere ancora viva, gracile e con occhi vispi da furetto, alla nuova
filanda di Voltaggio. Erano in cento in quel mattino frizzante di
primavera che emozionate di novità, davano vita ai primi fili di
seta. Dopo alcuni giorni Gigina con quel poco di confidenza che
acquistò con i bossoli di seta e con le compagne, intonò quasi per
caso un canto di quel tempo che subito coinvolse tutta la filanda.
La Duchessa De Ferrari, fondatrice della allegra fabbrica, scese nel
reparto stupefatta e Gigina per un momento temette un serio
rimprovero. La Duchessa, invece, per nulla seccata, pensò che il
canto non poteva che giovare al buon rendimento e all'umore delle
sue filatrici e le incoraggiò. Da quel giorno per tanti e tanti anni
i passanti incantati dal gioviale coro indugiarono per la via
ascoltando lieti. Gigina fu l'artefice di una tradizione che entrò
nell'anima di Voltaggio. Alcuni narrano che ancor oggi passeggiando
per questi luoghi si può sentire la lontana eco di quei canti e la
gaia voce di Gigina che, come la buona cucina e la cordialità è
ancora presente nella nostra tradizione.
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"La Filanda": Alla
periferia di Voltaggio sul lato sinistro della strada che conduce a
Genova attraverso il passo della Bocchetta.
Immerso nel verde dell'Appennino Ligure-Piemontese con ampissimo
parcheggio.
Chiuso il lunedì |
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