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SITUAZIONE DELLA SPAGNA AL TEMPO DI GAUDI': CAUSE E SVILUPPO DELLA GUERRA CIVILE SPAGNOLA

Dopo che nel 1868 l’esercito costrinse all’esilio Isabella si scatenarono diversi conflitti interni. Nei sei anni successivi la monarchia e la repubblica si alternarono più e più volte insieme a rivolte popolari.

Finalmente nel 1874 Antonio Cànovas del Castillo formò per il borbone Alfonso XII un governo che si basò sulla paura di una nuova rivoluzione e sui brogli elettorali.
La pace per i vent’anni seguenti portarono un certo sviluppo economico di cui beneficiarono soprattutto la borghesia basca e quella Catalana che cominciarono a sostenere con + forza i movimenti per l’autonomia. Insieme d essi si andarono ad affermare i movimenti reppubblicani e quelli sindacali anarchici e socialisti

L’era pacifica di Cànovas terminò quando nel 1897 fu assassinato e la Spagna perse le sue ultime colonie in America.
Il nuovo governo tentò di riscattare la Spagna con l’avvio di una nuova politica imperialistica orientandosi verso i territori del Marocco, che però ebbe come unico risultato un lunga e dispendiosissima guerra.
Intanto a Barcellona nel 1909 scoppiò uno sciopero generale che fornì all’esercito il preteso di instaurare il terrore contro quanti lo criticavano, provocando una sollevazione dell’opinione pubblica in tutta Europa.
Il re che era nel frattempo tornato al trono non riuscì a fermare le ondate di terrorismo e scioperi che scoppiarono a Barcellona e nemmeno la formazione di sindacati militari all’interno dell’esercito. Quando la guerra in Marocco prese una brutta piega il re riuscì a salvarsi solo grazie all’esercito che con il generale Primo de Rivera instaurò una dittatura.
Inizialmente benvoluto (per la vittoria ottenuta in Marocco nel 1925) il generale si fece odiare per i suoi attacchi agli intellettuali e la sua cattiva gestione finanziaria insieme alla mancata risoluzione del problema principale della Spagna: la riforma agraria. Di fronte allo sfruttamento dell grandi famiglie latifondiste retrograde, con la ricca Chiesa corrotta locale e l’esercito, che costituivano i puntelli della monarchia, premevano un proletariato urbano profondamente antistatale, che aveva le sue roccaforti in Catalogna e nelle provincie Basche della Galizia era diviso tra l’influenza anarchica e quella socialista, e la massa dei contadini poveri che aspiravano alla divisione delle terre dei grandi proprietari. Alle elezioni del 1931 ci fu così un netto successo dei repubblicani che costrinse Primo de Rivera, insieme al re, a lasciare il paese.

La vittoria dei repubblicani fu ottenuta soprattutto grazie al consenso della borghesia che dopo la crisi mondiale del 29 era rimasta danneggiata e voleva ricostituire un mercato interno vivace, ostacolato dagli arcaismi fondiari e dalle ridotte capacità di consumo.

Nel 1931 così in Spagna venne a formarsi il governo Repubblicano di Manuel Azana in cui partecipava alle attività politiche gente di ogni classe sociale. La diversità di interessi però fece sorgere conflitti interni tra due principali schieramenti: a destra c’era la chiesa, l’esercito, i grandi proprietari terrieri e molti coltivatori diretti, mentre dall’altra parte gli operai, i braccianti, gli intellettuali e la maggior parte dei Catalani e dei Baschi.

Nonostante la violenza sociale nei primi due anni della Repubblica furono avviate alcune riforme che avviarono la progressiva laicizzazione dello stato e l’autonomia amministrativa della Catalogna.

La destra reagì e organizzò un colpo di stato con il generale Sanjust e tornò al potere nel 1933 a seguito di elezioni caratterizzate dell’astensionismo elettorale e dalla delusione delle masse popolari per l’operato del primo governo repubblicano.

Il nuovo governo si organizzò a livello di massa con la costituzione della falange a opera di José Antonio Primo de Rivera e della CEDA (confederazione della destra Autonoma): il primo era un raggruppamento di tipo fascista, mentre il secondo di ispirazione monarchico clericale.

Gli anni 1933-35 furono definiti il biennio nigro: la coalizione di centro destra al potere provvide a smantellare i primi risultati del riformismo del governo precedente, annullando ad esempio l’autonomia catalana. A tutto questo la popolazione rispose con tragiche rivolte che furono soffocate nel sangue.

Le elezioni del 36 diedero una nuova configurazione politica al paese che con il fronte popolare (formato da repubblicani, comunisti, socialisti) sconfisse nettamente il fronte di librazione di centro destra.

Nonostante la vittoria il fronte popolare aveva all’interno dei suoi componenti alcune divergenze: i repubblicani di Azana si proclamarono fautori di un programma laico e riformatore; i socialisti attendevano il fallimento, inevitabile secondo loro, del riformismo per aprire la strada al proletariato, mentre quelli più moderati cercarono di aprire un dialogo con i moderati per dare avvio a riforme; gli anarchici puntavano alla collettivizzazione delle terre; i comunisti mantenevano una posizione incerta perché ancora troppo deboli.

I primi mesi del nuovo governo furono caratterizzati da sanguinose manifestazioni popolari contro i proprietari terrieri da parte dei contadini e contro la chiesa, da scioperi in tutto lo stato, e dalla liberazione dei prigionieri politici del biennio nigro.

La Falange, assieme ai monarchici guidati da Calvo Sotelo, unico punto di riferimento per i reazionari, dettero vita a una milizia armata che iniziò a imperversare per tutto il paese con attentati terroristici. L’assassinio di Calvo Sotelo precedette di qualche giorno l’insurrezione delle truppe in Marocco, a cui rispose l’ammutinamento di diverse parti dell’esercito sul territorio metropolitano sotto la guida di Francisco Franco e Emilio Mola.
L’esitazione del governo di armare la popolazione permise ai ribelli di traghettare le truppe dal Marocco, con l’aiuto dell’esercito tedesco e italiano, alla Spagna.

Il 29 settembre 1936 Francisco Franco veniva proclamato generalissimo e il governo ribelle poneva la sua sede a Burgos.

Il governo repubblicano chiese aiuto a quello francese, anch’esso del fronte popolare, per reprimere l’insurrezione, ma i francesi tentando di prevenire un massiccio aiuto da parte di Germani e Italia, proposero semplicemente un patto di non intervento, al quale Inghilterra e Francia si attennero scrupolosamente, mentre Italia e Germania violarono. In aiuto del governo Repubblicano quindi arrivarono contributi, di minima entità da parte del Messico e dell’URSS.

La guerra civile Spagnola assunse ben presto un carattere del tutto ideologico: alla strapotenza di Franco risposero tutti i democratici del mondo che accorsero in Spagna a costituire le brigate internazionali a cui parteciparono scrittori come Ernest Hemingway, esiliati politici italiani oltre a migliaia di fuoriusciti per un totale di 40.000 uomini.

Nonostante i primi successi da parte dei repubblicani il conflitto prese decisamente una piega favorevole a Francisco Franco che stava dirigendosi, dopo aver conquistato le provincie occidentali, verso Madrid, mentre da Nord stava scendendo il generale Mola.

Intanto in Catalogna gli anarchici avevano dato vita ai primi esperimenti di collettivizzazione delle terre. Questi prime prove però portarono la media borghesia, che trovò i suoi interessi lesi in questo, dalla parte della Falange.

L’offensiva su Madrid da parte della Falange si prolungò per 28 mesi. Dopo le prime sconfitte dei franchisti a Guadalajara a opera dei brigatisti italiani seguirono le vittorie con la presa di Bilbao dopo due mesi di assedio. Intanto l’aviazione tedesca dava inizio ai bombardamenti aerei sulla città di Guernica che fu rasa al suolo. Fu il primo uso di bombardieri contro civili: questa tecnica fu poi largamente usata nelle seconda guerra mondiale.

Alla fine di ottobre i falangisti controllavano il Nord. La controffensiva repubblicana non poté più nulla quando Franco e le sue truppe divisero in due il loro territorio dopo aver sfondato il fronte in Catalogna.

L’estrema resistenza repubblicana si concretizzò con gli ultimi sanguinosi scontri sul fiume Ebro. Infatti la Russia dopo l’ultima internazionale sospese gli aiuti e ritirò i suoi contingenti dalla Brigata internazionale.
Gli ultimi soldati dell’esercito rep ormai in rotta furono disarmati dai doganieri francesi e avviati ai campi di raccolta.

Il governo repubblicano vistosi sconfitto si preparò alla capitolazione: nel 1939 Francia e Inghilterra riconobbero legittimo il governo di Francisco Franco. La guerra civile era finita.

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