Il romanzo è una testimonianza diretta della guerra civile spagnola. Il contenuto è quindi autobiografico (Orwell nel dicembre 1936 si arruola a Barcellona nella milizia del P.O.U.M.) ed ha una grande importanza quale documento storico vero e proprio: al di là dell'analisi politica sono infatti riportati meticolosamente tutti gli avvenimenti vissuti di persona dall'autore.
Il romanzo inizia
con la descrizione dell'atmosfera rivoluzionaria di Barcellona: quasi tutti
gli edifici erano nelle mani dei lavoratori, su tutti sventolavano bandiere
rosse o quelle rosse e nere degli anarchici; in tutti i negozi e in tutti i
bar c'erano scritte che ne annunciavano la collettivizzazione. Qualcosa che
aveva un formidabile potere d'attrazione, soprattutto per gli stranieri come
Orwell che riconobbero "uno stato di cose per il quale valeva la pena
di battersi".
Segue la descrizione della caserma Lenin dove ufficialmente avvenivano gli addestramenti
per il fronte, che in realtà si dimostravano del tutto inutili, principalmente
per la mancanza di armi. Anche nell'esercito miliziano vigeva la più
assoluta uguaglianza sociale tra tutti i gradi.
Finiti gli addestramenti Orwell parte per il fronte e, passando per Sietamo,
arriva ad Alcubierre: la vita sul fronte è molto dura, sia per l'inverno
particolarmente freddo, sia per la penuria di qualsiasi cosa (cibo, armi, vestiti
)
sia per l'estrema disorganizzazione delle milizie. "Nella trincea"
scrive Orwell "cinque cose sono importanti: un po' di fuoco, cibo, tabacco,
candele e il nemico".
In questi capitoli del libro ogni aspetto della vita di trincea è
analizzato minuziosamente, a partire dall'abbigliamento ("Indossavo
corpetto e mutande di lana, una camicia di flanella, due maglioni, una giubba
di lana, una casacca di pelle di porco, pantaloni di cotone, fasce, calze di
lana pesante, stivali, un grosso impermeabile, una sciarpa, guanti di cuoio
foderati e un berretto di lana. Tuttavia tremavo tutto come una gelatina")
per arrivare alla "guerra psicologica" combattuta a colpi di megafono
tra una trincea e l'altra, per cercare di demoralizzare il nemico.
Ad Alcubierre non si combatteva una guerra vera e propria: le linee fasciste
erano infatti molto lontane e gli armamenti molto scarsi delle milizie erano
del tutto inutili.
Quindi Orwell inizia alcune riflessioni più "politiche" sulla
guerra civile in atto. "Il tipo rivoluzionario di disciplina democratica
dà più affidamento di quanto si possa credere. In un esercito
proletario la disciplina è teoricamente volontaria. Si basa sulla lealtà
di classe, mentre la disciplina di un esercito borghese è fondata in
definitiva sulla paura (
) La disciplina rivoluzionaria dipende dal grado
di maturità politica, dalla coscienza, dalla comprensione del perché
si debba obbedire agli ordini". Questa parentesi sulla disciplina mette
a confronto l'ideologia con la realtà: durante la guerra civile spagnola
ci sono stati molti tentativi di mettere in pratica alcuni principi teorici,
e molto spesso si è evidenziato il contrasto che essi avevano con lo
stato di cose esistente. A questo punto si inserisce un'altra contrapposizione
ideologica che giocherà poi un ruolo centrale nella lotta interna tra
le forze repubblicane: in Spagna c'era chi vedeva nella guerra civile un punto
di partenza per una reale rivoluzione e chi invece ambiva ad una democrazia
borghese. Orwell riporta un'analisi approfondita di questi conflitti interni
partendo da un'ingenua ma fondamentale osservazione sull'inutilità di
queste "assurdità politiche": se il nemico è comune
che senso ha dividersi frammentando ulteriormente la già disorganizzata
lotta di liberazione? Poi addentrandosi nello specifico Orwell mette in luce
la sua principale critica nei confronti di tutte le democrazie europee e in
particolare dell'Urss che "avevano gettato tutto il loro peso contro
la rivoluzione". Non attribuisce comunque la colpa dalla sconfitta
delle forze repubblicane solamente a questi contrasti interni, ma evidenzia
l'arbitraria presa di potere dei comunisti stalinisti in Spagna, favoriti appunto
dall'Urss, che porterà alla legittimazione di soprusi e violenze nei
confronti degli anarchici come dei trotzkisti del P.O.U.M., ovvero le frange
rivoluzionarie, tematica ripresa anche nel film "Terra e Libertà"
di Ken Loach. Sicuramente è necessario osservare quanto la linea politica
comunista facesse più presa sui contadini agiati e sulla classe media,
che era spaventata dalla politica di collettivizzazione anarchica, tenendo però
presente che i comunisti avevano in mano quasi tutti i mezzi di informazione
e risultava perciò più agevolata la propaganda tra la gente.
Questi capitoli di analisi, pur esprimendo il punto di vista dell'autore, mantengono
una certa oggettività, che permette in primo luogo la comprensione delle
differenti ambizioni politiche e non solo presenti nei diversi strati della
popolazione in Spagna durante la guerra civile.
Il racconto prosegue con le descrizioni della povertà e arretratezza
dei paesi lungo il fronte e dell'inutile guerriglia nelle trincee presso Huesca
che comportava enormi perdite per la conquista di obbiettivi minimi, parallelamente
alla conquista di Malaga da parte dei fascisti.
A questo punto Orwell introduce altre riflessioni sul concetto di "uguaglianza":
"Si stava in una comunità dove la speranza era più normale
dell'apatia o del cinismo, dove la parola compagno significava veramente fraternità
e solidarietà e non, come in moltissimi Paesi, impostura e raggiro. Si
respirava l'aria dell'uguaglianza (
) la mistica del socialismo è
infatti l'idea dell'uguaglianza, di una società senza classi (
)
le milizie spagnole, finchè ebbero vita, furono una specie di microcosmo
d'una società senza classi".
A questo punto viene narrato il ritorno, lontano dal fronte, prima a Monflorite
e poi a Barcellona, del tutto mutata: era infatti svanita l'atmosfera rivoluzionaria.
"Un profondo mutamento s'era operato nella città. Due fatti rappresentavano
la chiave di volta d'ogni altro avvenimento: la popolazione civile aveva perso
quasi tutto il suo interesse per la guerra, e la normale divisione della società
in ricchi e poveri, classe superiore e classe inferiore, s'andava ripristinando".
Inoltre era in atto un'accesa propaganda contro le milizie di partito, in favore
dell'Armata popolare, che avrebbe dovuto assorbire tutte le forze armate, con
paghe però differenziate e promozioni a carattere governativo. In questa
situazione di odio e rivalità politica stanno le radici dei tumulti di
Barcellona del maggio 1937, iniziati dopo l'ordine del Governo di cedere tutte
le armi in possesso dei privati, ordine che coincideva con la decisione di costituire
delle forze di polizia non politiche e perfettamente armate, dalle quali dovevano
essere esclusi gli aderenti alle organizzazioni sindacali.
I tumulti ebbero come risultato circa 400 morti e circa 1000 feriti. La responsabilità
di tutti gli scontri viene attribuita agli anarchici e al P.O.U.M., accusato
anche di complotto con i fascisti.
Dopo i giorni trascorsi a Barcellona Orwell torna al fronte, sempre presso Huesca.
Continua la guerra di trincea con azioni militari di scarso rilievo. Orwell
verrà ferito alla gola da un cecchino fascista. "Dovettero essere
un paio di minuti quelli durante i quali ritenni d'essere stato ucciso (
)
Quella stupida disdetta m'infuriava. Che assurdità! Essere fatto fuori,
e nemmeno in battaglia, ma in quel fetente angolo di trincea, per un istante
di distrazione!". Quindi viene trasportato in ospedale a Sietamo, poi
a Barbastro, a Lerida e a Tarragona. Gli ospedali che attraversa sono in condizioni
pietose, e gli spostamenti sono tragici per le condizioni pessime delle ambulanze
e soprattutto della strade, frantumate dal continuo passaggio di pesanti autocarri.
Quindi Orwell ritorna a Barcellona, dove la situazione è nuovamente cambiata:
il P.O.U.M. era stato dichiarato organizzazione illegale.
George Orwell
La vita
Eric Arthur Blair, che firmerà come George Orwell tutti i suoi libri,
nasce il 25 giugno 1903 a Motihari, nel Bengala, da una famiglia di origine
scozzese.
Durante l'adolescenza riceve una severa ma ottima educazione.
Anche se si è già manifestata chiaramente in lui la vocazione
per la scrittura, Orwell dopo il diploma non prosegue gli studi e, nel 1922,si
arruola nell'Indian Imperial Police.Il 22 novembre di quell'anno arriva a Mandalay,
in Birmania. Si dimetterà dalla polizia imperiale il 1°gennaio 1928
perché giudicherà molto negativamente sia l'amministrazione britannica
in Oriente sia i rapporti tra i coloni e la popolazione indigena, posizione
che sosterrà molto dettagliatamente nel suo romanzo Burmese Days (Giorni
in Birmania,1934),pubblicato a New York da Harper dopo che gli editori inglesi
lo avranno rifiutato per paura di querele. Il libro uscirà in Gran Bretagna
solo nel giugno del 1935.
Durante la primavera del '28 si reca a Parigi. Nell'autunno dell'anno successivo
ritorna in Inghilterra e nel 1930 si trasferisce dai genitori a Southwold, nel
Suffolk.Scrive articoli e recensioni per l'"Adelphi" e il "New
Statesman and Nation" e riprende a frequentare, questa volta in condizioni
economiche migliori, il mondo dei poveri e dei vagabondi.
Nel 1933 Gollancz gli pubblica Down and Out in Paris and London (Senza
un soldo a Parigi e a Londra), diario-reportage di quel periodo randagio e difficile.
Nel marzo del 1935 Gollancz gli pubblica anche A Clergyman's Daughter
(La figlia del reverendo), e Orwell inizia a recensire romanzi per il "
New English Weekly " , cui collaborerà regolarmente sino al 1940.
Nei primi mesi del 1936 si reca nel Lancashire e nello Yorkshire per raccogliere
del materiale per un documentario sulle condizioni dei lavoratori nelle aree
più colpite dalla depressione. In aprile si trasferisce a Wallington,
nello Hertforshire, e Gollancz gli pubblica Keep the Aspidistra Flying (Fiorirà
l'aspidistra). Il 9 giugno si sposa con Eileen O'Shaughnessy e il 15 dicembre
dello stesso anno parte per Barcellona dove, il 30 dello stesso mese, si arruola
nella milizia del P.O.U.M. (Partito Obrero de Unificacion Marxista),
un piccolo movimento anarco-sindacalista della Catalogna. Sempre nel '37, mentre
si trova in Spagna, esce da Gollancz The Road to Wigan Pier (La strada
per Wigan Pier). Il 20 maggio sul fronte aragonese, viene ferito alla gola da
un cecchino franchista. Ha appena terminato la degenza in ospedale quando il
P.O.U.M. viene dichiarato illegale dalle autorità repubblicane e Orwell
deve lasciare precipitosamente la Spagna. Ritornato in patria pubblica un appassionato
resoconto delle sue esperienze della guerra civile - Homage to Catatonia
(Omaggio alla Catalogna, 1938) - in cui si racconta la lotta intestina dei
sostenitori della repubblica e la dura e spregiudicata condotta dei comunisti
per conquistarne il predominio, anche a costo della sconfitta finale.
Nel '38 la sua salute, minata dai disagi e dalla ferita al fronte, peggiora
sensibilmente ed egli deve trascorrere l'estate in un sanatorio a causa di una
lesione polmonare. In settembre parte per il Marocco. Nel 1939 ritorna in patria
e in giugno, poco prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale, Gollancz
gli pubblica Coming Up for Air (Una boccata d'aria). L'emergenza del
confronto armato contro il nazifascismo lo porta a rivedere molte delle sue
posizioni contro l'Inghilterra. Decide di unirsi ai combattimenti ma viene dichiarato
inabile al servizio militare. Nel '40 riesce ad arruolarsi nell'Home Guard.
Nel marzo di quell'anno Gollancz gli pubblica la raccolta di saggi Inside
the Whale (Dentro la balena).
Trasferitosi a Londra inizia a lavorare per alcune riviste e per la BBC. Nello
stesso periodo dà alle stampe la raccolta di saggi The Lion and the
Unicorn: The Socialism and the English Genius (Il leone e l'unicorno: Il socialismo
e il genio inglese, 1941) in cui ritrae le virtù tipiche del popolo
inglese e cerca di fissare un rapporto tra il socialismo e lo spirito britannico.
Tra il 1942 e il 1943 collabora intensamente a molte riviste, parallelamente
abbandona la Home Guard e si dimette dall'incarico presso la BBC. Inizia anche
a comporre Animal Farm (La fattoria degli animali), che terminerà
nel febbraio del '44; tuttavia il manoscritto gli viene rifiutato da parecchi
editori per le chiarissime allusioni critiche allo stalinismo, a quel tempo
alleato con le democrazie capitaliste contro il nazifascismo.
Nel 1945 lavora in Francia, Germania e Austria come corrispondente dell'"Observer".
In marzo gli muore la moglie in seguito a un intervento chirurgico, ma in agosto,
a guerra conclusa, Secker & Warburg gli pubblicano finalmente Animal Farm,
che diventa immediatamente un successo internazionale.
Nonostante i gravi problemi di salute, Orwellnon si decide a porre un freno
al suo lavoro continuando a collaborare con importanti riviste. Nel 1947 completa
la prima stesura di Nineteen Eighty-Four (1984). In dicembre viene ricoverato
in ospedale perché sofferente di tubercolosi polmonare. Nel luglio 1948
completa la revisione di Nineteen Eighty-Four, che uscirà nel luglio
dell'anno successivo presso Secker & Warburg. Nel gennaio 1949 viene definitivamente
ricoverato in sanatorio, dove si sposa in ottobre con Sonia Brownell.
Muore a Londra il 23 gennaio 1950.
George Orwell
Le opere
La produzione letteraria di Orwell è suddivisibile a grandi linee in
tre gruppi: i libri più apertamente autobiografici (Down and Out in Paris
and London, Burmese Days, Homage to Catalonia), i romanzi veri e propri (A Clergyman's
Daughter, Keep the Aspidistra Flying, The Road to Wigan Pier e Coming Up for
Air) e quelli poloitici (Animal Farm e Nineteen Eighty-Four).
E' evidente che ognuna di queste opere è un intreccio di esperienza diretta,
invenzione narrativa e messaggio politico, tuttavia presentano al loro interno
caratteristiche tali da renderle sensibilmente diverse. Down and Out in Paris
and London è in ogni senso l'opera prima, quella con cui Orwell sviluppa
con una certa ingenuità sia sul piano della scrittura sia su quello dei
contenuti, molti dei temi che riprenderà nella fase maggiore. La struttura
molto rigida del libro, i capitoli finali riassuntivi, la ricerca a ogni costo
della verità oggettiva, la superficialità di una presa di posizione
unilaterale a vantaggio dei vagabondi e del sottoproletariato evidenziano la
forte carica ideale che in seguito verrà sviluppata in modo più
approfondito e completo.
Burmese Days è un romanzo poco fortunato. John Flory, il protagonista,
è un inglese sensibile e attento ma debole di carattere, che stenta a
schierarsi apertamente contro lo sfruttamento degli indigeni anche se ne ammira
la cultura ed è attratto dalla loro vitalità; ma la lentezza dell'azione
nonché una trama ripetitiva e monotona ne mettono a nudo la debolezza,
dando ragione a quei critici i quali sostengono che Orwell era semplicemente
alla ricerca di un pretesto narrativo per meglio articolare la propria condanna
dell'impero coloniale.
La prima opera davvero avvincente e pienamente matura di Orwell è invece
Homage to Catalonia. Le generiche preferenze di Orwell per il mondo dei diseredati
si mutano a questo punto in un più limpido e organico rifiuto del totalitarismo
e del cinismo che sono alla base della strategia politica dei comunisti spagnoli,
preoccupati di battere più gli anarchici nella conquista del potere interno
che il nemico esterno. Homage to Catalonia è inoltre un documento di
eccezionale valore storico perché è forse l'unica testimonianza
diretta della guerra civile spagnola e delle lotte intestine tra le forze repubblicane,
lontana sia dal punto di vista dei fascisti, cui arriderà la vittoria
finale, sia da quello dei comunisti, sconfitti in Spagna ma comunque forza culturale
egemone nell'Europa del secondo dopoguerra. Le mosse stupide e crudeli, la doppiezza,
il machiavellismo e la disinformazione messe in atto dai comunisti sono le stesse
che riappariranno in forma di farsa in Animal Farm e in forma di incubo in Nineteen
Eighty-Four.
Se The Road to Wigan Pier è un romanzo che si divide tra il reportage
sulle condizioni dei minatori del Lancashire e dello Yorkshire e ampie sezioni
autobiografiche, The Clergyman's Daughter, Keep the Aspidistra Flying e Coming
Up for Air, seppure con risultati e obbiettivi dissimili, affrontano e sviluppano
lo stesso nucleo fondamentale del declassamento e della presa di coscienza del
personaggio principale. Nel primo la protagonista è la figlia di un sacerdote
che, in seguito a una temporanea amnesia, si trova a dividere le sofferenze
dei vagabondi, nel secondo è un rampollo di una famiglia piccolo borghese
che ha subito umiliazioni di ogni sorta per rimanere attaccato a un'apparenza
di rispettabilità, nell'ultimo è un anziano borghese di ingegno
brillante che incarna la corruzione e la decadenza di tutta la sua classe rispetto
all'età dell'oro precedente il primo conflitto mondiale. Nell'ultima
fase della sua produzione Orwell, preparandosi alla stesura delle due opere
maggiori, affida ai saggi il compito di esprimere in forma immediata il suo
pensiero. Inside the Whale raccoglie saggi su Charles Dickens e su Henry Miller.
Il primo è particolarmente significativo e ha contribuito non poco alla
fortuna novecentesca del grande vittoriano, perché Orwell indica in lui
un sincero campione degli oppressi, consapevole che per cambiare il mondo è
necessario in primo luogo cambiare l'uomo. The Lion and the Unicorn miscela
invece in un unico scritto un patriottismo ormai acceso e implicazioni decisamente
rivoluzionarie. Questa volta l'accento viene posto tanto sul senso di grande
coesione che caratterizza la nazione quanto sulla necessità di una rivoluzione
che, pur cambiando le strutture economiche e sociali del paese, mantenga inalterati
lo spirito, le tradizioni e le virtù del suo popolo.
Orwell deve comunque la sua fama e il suo prestigio in massima parte agli ultimi
due romanzi, Animal Farm e Nineteen Eighty-Four. Animal Farm ha la struttura
della fiaba classica con lo stratagemma degli animali antropomorfi e racconta
la storia di una rivoluzione fallita. Gli animali si ribellano alla tirannia
umana e instaurano una società di uguali. Ben presto però i maiali,
più intelligenti e più ricchi di qualità organizzative,
assumono il controllo della situazione. In apparenza lavorano per il bene comune
ma in realtà cercano soltanto di mantenere il potere. Napoleon, il maiale
che ha assunto il controllo della fattoria dopo aver annientato la fronda interna,
diventa impunemente sempre più simile agli uomini grazie a una massiccia
opera di disinformazione a danno degli altri animali. Il libro si chiude con
i maiali ormai indistinguibili dagli uomini con i sette principi che avevano
ispirato la rivoluzione a uno solo: "tutti gli animali sono uguali, ma
alcuni sono più uguali degli altri".
Se il registro comico è predominante in Animal Farm, in Nineteen Eighty-Four
è invece quello tragico a improntare la storia. Il mondo è ormai
diviso in tre superstati totalitari organizzati secondo una strettissima gerarchia
di partito. il potere è nelle mani di un dittatore, il Grande Fratello,
che nessuno ha mai visto di persona ma che incombe dai manifesti appesi ovunque.
La realtà e la storia non esistono più perché vengono continuamente
deformate e ricostruite per essere compatibili con il socialismo inglese (Socing),
la dottrina politica che ispira il partito al potere. Il protagonista, che tenta
di ribellarsi e di organizzare una resistenza, si chiama Winston Smith, sintesi
del cognome più diffuso in Inghilterra, nome proprio di Churchill, e
ha appunto il compito di rettificare gli articoli di giornale in disaccordo
con gli ultimi sviluppi del Socing. Smith cerca dunque di trovare altri disposti
come lui a ribellarsi, ma si imbatte solo in agenti provocatori che lo denunciano.
Dopo una serie di torture fisiche e psicologiche che lo piegano al Socing, Smith
viene liberato.
Anche se esistono altri esempi recenti di narrativa antiutopica, Noi di Zanvatin
(1920) e Il mondo nuovo di Huxley (1932), Nineteen Eighty-Four è il romanzo
più terribile e sconvolgente del nostro tempo perché dà
vita a un incubo ben diverso dal terrore metafisico che aleggia tra le pagine
di Kafka. Sarebbe però un errore credere che Orwell si proponesse di
fare una profezia con il suo ultimo romanzo perché Nineteen Eighty-Four
nelle sue intenzioni era soprattutto una satira, e precisamente una satira della
propensione degli intellettuali ad accettare le idee totalitarie: se questi,
o i burocratici o comunque i futuri dirigenti della società continuano
a buttarsi a corpo morto nell'ideologia, il logico punto d'arrivo sarà
il mondo del Grande Fratello.