BIOGRAFIA
Nato
a Praga nel 1883, Kafka si laureò in legge, fece pratica presso un
avvocato, poi nel 1907 si impiegò alle assicurazioni generali. Ma
propio in quell' anno, l' impiegato Kafka incominciava a scrivere.
Risalgono
al 1910 l' inizio del Diario e la stesura di America.
Nel 1914-15 egli lavora al Castello e al Processo; Medico
di campagna è del 1919. I racconti e le novelle poi occuparono
Kafka fino al 1924, quando morì di tubercolosi in un sanatorio
presso Vienna.
RACCONTO
Una
mattina, al suo risveglio, Gregor Samsa destandosi si trova
trasformato in un insetto.
Dopo
aver osservato il suo nuovo e ripugnante corpo, egli si ricorda i
suoi impegni di lavoro (è un commesso viaggiatore) e si accorge di
essere in ritardo; non è ancora disceso dal letto che i genitori e
la sorella Grete bussano alle porte delle stanze attigue alla sua
per richiamarlo all' ordine. Le porte
sono
chiuse a chiave, nessuno può entrare; tuttavia Gregor, anche se
malvolentieri, è costretto a scendere e aprire quando a chiamarlo
è il procuratore della sua azienda, accorso per assicurarsi che il
suo dipendente abbia una scusa sufficiente.
Gregor
ha ormai accettato la sua condizione e nella speranza che gli altri
facciano la stessa cosa, spalanca faticosamente la porta, ma
immediatamente tutti gli altri scappano alla sua vista; dopo lo
sconcerto il padre impugna un bastone e con un fare minaccioso
ricaccia lo scarafaggio gigante nella camera da letto; questo rimane
incastrato tra gli stipiti della porta e riceve una violenta pedata
che lo ferisce su un fianco, ma che lo conduce finalmente al sicuro.
Destatosi,
Gregor trova del latte in una ciotola: subito si getta su quel cibo
prelibato, ma resta deluso di non riuscire a berlo, disgustato.
Inizia
così la lunga prigionia di Gregor, che chiuso in camera origlia i
discorsi dei genitori ed ha solo il conforto di vedere la sorella
Grete, l'unica a occuparsi di lui, portandogli del cibo e
riordinando la sua stanza.
Presto
l' intera famiglia deve trovare un lavoro per mantenersi, poiché è
venuto meno l' apporto economico di Gregor, che prima era
fondamentale .
La
blatta si nasconde con un lenzuolo sotto il divano per non
spaventare sua sorella ; questa ricambia la cortesia organizzando il
trasloco dei mobili della camera, per permettere a Gregor di
muoversi liberamente sui muri e sul soffitto.
Gregor
si oppone però allo spostamento di un quadro che ritrae al sua
fidanzata, appiccicandoCIsi sopra. La madre lo scorge e sviene;
sopraggiunge il padre e punisce il parassita scagliandogli addosso
con brutale violenza alcune mele; una di esse si conficca nel dorso
di Gregor, che ferito gravemente si rifugia stordito nella sua tana.
La
famiglia disgraziata conduce una vita sempre più faticosa e
annoiante; ben presto la sorella perde la pazienza e nega le cure
all'insetto, il quale da tempo non tocca più cibo.
Entrano
in scena nuovi personaggi: una vecchia donna per le pulizie, che
deride bonariamente lo scarafaggio, e tre affittuari, che sono molto
esigenti nei confronti degli incerti padroni di casa.
Una
sera essi cenano nel salotto attiguo alla camera di Gregor , che
esce dalla porta e li spia incuriosito. Terminato il pasto, gli
ospiti si fermano ad ascoltare Grete alle prese con il violino; lo
scarafaggio è sempre più interessato alla musica e si espone,
invece gli ospiti, che non gradiscono più lo spettacolo, restano
solo per cortesia. All'improvviso notano la blatta che avanza: nello
stupore generale, si rifugiano in camera e annunciano di disdire
immediatamente il contratto affittuario. Gregor è immobile,
parallizzato; sua sorella denuncia il suo comportamento deleterio
per tutta la famiglia, accusandolo di essere la causa di tutti i
guai.
Il
padre concorda e si avvicina cupo verso quello che non considera più
suo figlio; questi, sempre più debole, a fatica ritorna in camera e
decide di liberare i suoi da tante soffernze, lasciandosi morire di
inedia. Il mattino seguente la donna di servizio lo trova disteso
inerte per terra , e dà l'annuncio della sua morte ai familiari;
essi accorrono e considerano il fatto come una liberazione.
I
pensionaNti vengono cacciati di casa, come pure la domestica; l'
intera famiglia si congeda dal lavoro, per ritrovare la serenità e
la prosperità che il parassita Gregor aveva tolto.
Riconquistata
la pace, eliminato il problema , essi sono finalmente liberi.
TEMPO
Il
racconto è stato scritto tra il novembre ed il dicembre del 1912, e
presumibilmente la storia è ambientata nello stesso anno, ma tra
l'inverno e la primavera; tuttavia mancano riferimenti cronologici
precisi, né l' autore avrebbe ragione di farne, perché il racconto
può essere adattato a qualsiasi epoca, rimanendo sempre valido nei
suoi messaggi. Si sa solamente che esiste il treno, si usa ancora la
luce a gas , la gente comune si sposta in carrozza.
SPAZIO
La
vicenda è ambientata interamente in casa Samsa, in particolar modo
nella stanza di Gregor e nel salotto ad essa attiguo.
Le
descrizioni degli interni sono poche e brevi, per lasciare spazio al
racconto e non distrarre il lettore, ma hanno la funzione di
caratterizzare gli stati d'animo dei personaggi, in particolar modo
quello di Gregor, che si riflette nella stanza col tempo sempre più
buia e vuota.
Lo
scarafaggio vive prigioniero nella sua camera da letto, e cerca un
contatto con il mondo esterno affacciandosi alla finestra e restando
per ore ad osservare la strada: nei suoi pensieri si scatena allora
l' idea di evadere, ma ne è incapace perchè troppo legato alla
famiglia.
-Ma
quell'alta e grande stanza nella quale era obbligato a giacere
disteso sul pavimento gli dava angoscia, senza che però egli
riuscisse a spiegarsene i motivi, dato che era la camera che
occupava ormai da ben cinque anni.../ Oppure non rifuggiva dalla
grossa fatica di respingere una poltrona fino alla finestra, e
arrampicandosi sul davanzale vi si sporgeva puntellandosi contro la
poltrona; era ovviamente per lui un modo di ricordare il senso di
liberazione che prima gli aveva sempre dato il guardare fuori dalla
finestra.
STILE
Lo
stile di Kafka è conciso ed essenziale per lasciare spazio di
riflessione ed immaginazione al lettore; egli elimina la
similitudine per raccontare la propria esperienza, adottando una
metafora che colpisce il lettore (non è come uno scarafaggio,
bensì uno scarafaggio).
L'
autore non ricorre a particolari tecniche narrative, ma la sua
abilità è evidente nell' inventare i personaggi (prendendo
comunque spunto dalla realtà) e nel descrivere alcune scene
memorabili, che sembrano prese dai più recenti film d' azione:
-Era
una mela, immediatamente seguita da una seconda; Gregor si fermò
atterrito; era inutile proseguire la corsa, poiché il padre aveva
deciso di bombardarlo. Si era riempito le tasche alla fruttiera
sopra la credenza e adesso, senza mirare con precisione, gettava una
mela dopo l'altra. Quelle piccole mele rosse rotolavano come
elettrizzate sul pavimento urtandosi tra loro. Una di esse, lanciata
con poca energia, sfiorò la schiena di Gregor, ma scivolò via
senza fargli male. Un'altra, gettata subito dopo, gli penetrò
letteralmente nella schiena; Gregor tentò di trascinarsi ancora un
po', come se l'improvviso e incredibile dolore potesse svanire
mutando luogo; si sentiva però come inchiodato al suolo e, nel
totale sconvolgimento dei suoi sensi, si tese inarcandosi./ Poi la
madre si precipitò dal padre; nell'attraversare la stanza le gonne
slacciate scivolarono in terra, una dopo l'altra; e incespicando
nelle vesti ella si precipitò dal padre e lo abbracciò, si strinse
a lui (mentre la vista di Gregor si offuscava) e con le mani intorno
alla sua nuca lo implorò di risparmiare la vita di Gregor.
NARRAZIONE
La
narrazione è condotta in terza persona da un narratore omodiegetico
che va identificato con Franz Kafka, il quale espone con semplicità
e senza tanti artifici le avventure di se stesso, ma invece di farlo
adottando "l' io" decide di trasportarle su una figura a
lui parallela, frutto della sua fantasia: Gregor Samsa.
In
questo modo la narrazione risulta originale e permette al lettore di
trarre conclusioni personali , senza che ci sia un io narrante a
guidarle.
Infine,
la narrazione è lineare, senza regressioni né prolessi, per
incentrare l' attenzione sul presente, sulla metamorfosi di Gregor.
PERSONAGGI
I
personaggi del racconto sono pochi e costituiscono un unico nucleo
familiare , ma i rapporti che li legano sono estremamente complessi
da analizzare.
Gregor
Samsa (la rappresentazione metaforica di Franz Kafka) è un commesso
viaggiatore alle dipendenze di una ditta molto esigente.
Il
suo lavoro è stressante ed alienante, ma egli vi si dedica con
tutto il fervore possibile, tanto che da ben cinque anni non prende
un giorno di ferie.
Gregor
lavora per ripagare i debiti del padre e mantenere la sua famiglia;
sulle sue spalle grava un fardello che è troppo pesante per una
persona sola; Gregor però aumenta le sue privazioni e fatica il
doppio pur di non desistere.
Ed
ecco che col passare del tempo, il lavoro inghiotte tutto il tempo
di Gregor, il quale non ha più né svaghi né solidi rapporti
umani; il giovane diviene schiavo dell'azienda e della famiglia,
prigioniero della sua camera, e senza svaghi egli perde anche la
facoltà della parola; a questo punto Gregor non è più un essere
umano, bensì un rifiuto prodotto dalla società, una vittima che
incapace di reagire: svegliandosi un mattino, si ritrova
scarafaggio, in un corpo che l' autore descrive poco per volta, come
fosse una scoperta graduale:
-Se
ne stava disteso sulla schiena, dura come una corazza, e per poco
che alzasse la testa poteva vedersi il ventre abbrunito e convesso,
solcato da nervature arcuate sul quale si reggeva a stento la
coperta, ormai prossima a scivolare completamente a terra. Sotto i
suoi occhi annaspavano impotenti le sue molte zampette, di una
sottigliezza desolante...
-Sentendo
la propria in risposta, Gregor fu preso dal terrore: era senza
dubbio la sua voce di sempre, ma vi si mescolava un incontenibile e
penoso pigolio che pareva salire dal basso e che lasciava uscir
chiare le parole solo al primo momento, ma poi nella risonanza la
distorceva talmente da lasciare l'impressione di non aver udito bene
in chi le ascoltava.
-Purtroppo
ebbe la sensazione nettissima di non avere veri e propri denti (con
che cosa, allora, afferrare la chiave?); ma in compenso le mandibole
erano sicuramente assai robuste; con il loro aiuto egli poté
effettivamente smuovere la chiave, senza badare che, così facendo,
indubbiamente si feriva, dato che un liquido bruno gli stava uscendo
bocca.
Analizzando
i comportamenti di Gregor e cercando di capire come un uomo possa
diventare un insetto, si ottiene la chiave per comprendere la psiche
dell'autore.
In
primo luogo, risulta evidente il difficile rapporto che lega padre e
figlio: Samsa si sente parassita, ma i veri parassiti sono i
familiari, e persecutore, invece è una vittima, totalmente
dipendente dagli ordini paterni.
Il
signor Samsa è così tracotante che il figlio non osa neppure
opporsi alla sua autorità, rimanendo sempre privo di qualsiasi
forma di indipendenza.
Il
legame che unisce Gregor alla famiglia è fortissimo, ma vissuto
come una costante oppressione; il figlio è incapace di agire e di
volere, perciò subisce la superiorità del padre che diventa una
ossessione: il padre è superiore, perciò può urlare, insultare e
picchiare avendo sempre ragione.
Gregor
è vittima della figura paterna, ma al contempo è anche colpevole,
perché incapace di reagire scappando di casa; consapevole di questa
colpevolezza, non esiterà a porvi rimedio con la morte volontaria,
espiazione di tutti i mali della famiglia Samsa.
Il
padre esercita nei confronti del figlio una violenza non solo
psicologica, ma anche fisica, che Kafka descrive in scene
memorabili:
-Afferrò
con la destra il bastone che il procuratore aveva lasciato su una
seggiola insieme al cappello e al soprabito, agguantò con la
sinistra un grosso giornale sulla tavola , pestando i piedi, si
diede a ricacciare Gregor nella sua stanza brandendo bastone e
giornale. Tutte le implorazioni di Gregor non valsero a nulla, e
d'altronde esse non venivano comprese; per quanto umilmente egli
volgesse il capo, suo padre pestava i piedi in maniera sempre più
energica.
Kafka
dunque visse il comportamento con il padre con un complesso di
inferiorità che non riuscì mai ad eliminare; accusò l'
oppressione subita nell' opera Lettera al padre nel 1919,
concepita come atto di vendetta, ma non fu mai capace di consegnarla
all' interessato.
Doveva
lottare, ma non ne fu capace: per questo motivo preferì arrendersi
e subire. Ma il padre non è l' unico ad opprimere la coscienza di
Gregor; in maniera più sottile Grete desidera possedere suo
fratello. Per questo motivo si occupa di lui fin dal primo giorno,
ma, si badi bene, pretende di essere l'unica a farlo; non riversa
sul fratello vero e proprio amore, tant' è vero che non lo accetta
mai nel suo corpo, cercando l'affermazione personale. La donna
decide per lui, lavora per lui, si occupa di lui finché questi non
è diventato un vero parassita, incapace di vivere senza il suo
aiuto.
Significativo
è l'episodio del trasloco:
-Naturalmente
a rafforzarla in tale proposito non erano soltanto l'ostinazione
infantile e la fiducia in se stessa, inaspettatamente e
faticosamente conquistata negli ultimi tempi; in effetti, essa aveva
anche osservato che Gregor aveva bisogno di molto spazio per i suoi
vagabondaggi, e che invece i mobili, almeno per quanto era dato di
vedere, non gli erano minimamente utili. Ma forse entrava in gioco
anche la mentalità capricciosa delle ragazze della sua età, in
cerca di affermazioni in ogni occasione, che spingeva ora Grete a
rendere anche più tragica la situazione di Gregor per potersi
allora prodigare per lui ancor più che in passato.
-Gli
stavano svuotando la camera; gli portavano via tutto ciò che gli
era caro; avevano già portato via il cassettone dove stavano la
sega da intaglio e gli altri arnesi; smuovevano la scrivania che era
ormai come fissata nel pavimento e su cui egli aveva scritto tutti i
suoi compiti da allievo delle commerciali, delle scuole medie e
perfino delle elementari.
Gregor
viene privato dei libri, che rappresentano la letteratura per Kafka,
ma si oppone quando le due donne vogliono togliergli anche il quadro
che raffigura la donna della sua vita già presentata all'inizio del
racconto.
E'
qui necessaria una spiegazione: Franz Kafka si era fidanzato per due
volte con Felice Bauer, ma era stato osteggiato dalla sua famiglia;
egli aveva visto nel matrimonio la giusta via di salvezza per
ottenere
l'indipendenza dai parenti più stretti, ma era stato incapace di
difendere la sua volontà
sino
in fondo.
Così
tra lui e la sorella più grande, Ottla, era nato un rapporto
ignobile, un amore incestuoso che li vedeva entrambi complici.
Nel
racconto il legame particolare tra i due è solamente accennato da
alcune riflessioni che Gregor fa e dalle pedisseque cure che Grete
apporta nei primi mesi all'insetto. Ma dopo che Gregor-Franz
dimostra di voler abbandonare la famiglia per quella donna che va
identificata con Felice Bauer, la sorella cambia totalmente
atteggiamento nei suoi confronti.
Grete
trascura Gregor, è negligente e gli nega anche il cibo; per lei,
l'insettto schifoso non ha più alcun senso. Al contrario, Gregor
degenera arrivando a desiderare fisicamente la sorella, come
traspare dal racconto stesso:
-Era
deciso a spingersi fino allla sorella, tirarla per la gonna e farle
così intendere di andare con il violino nella sua stanza, perché
nessuno lì la ripagava per la musica come lui intendeva fare. Lui
non la avrebbe più lasciata uscire dalla sua camera, almeno finché
fosse rimasto in vita.../ A quella confidenza, la sorella sarebbe
scoppiata in lacrime di commozione, e Gregor si sarebbe sollevato
sino alla spalla di lei baciandole il collo che lei, da quando
andava in negozio, portava libero da nastri o colletti.
Gregor,
con questo episodio, è arrivato al termine della sua metamorfosi:
non è più un essere umano, bensì un animale che va eliminato.
Al
culmine del rapporto incestuoso, durato anche troppo, Grete dà un
taglio netto al passato e pone fine ad un' ignobile situazione,
denunciando agli occhi del severo padre il fratello parassita.
Gregor
è vissuto senza un vero amore, senza svaghi, senza libertà di
parola, senza emozioni: che senso ha la sua vita?
Egli
è ormai un insetto da eliminare, e solo con la morte la sua
esistenza ottiene un significato:
l'
intera famiglia viene liberata da una grande sventura e può
finalmente ritrovare la pace e la prosperità: sua sorella inoltre,
giovane e bella, potrà sposarsi, libera dal legame che la legava e
Gregor.
CONSIDERAZIONI
PERSONALI
La
metamorfosi è stata scritta nel 1912, nel periodo in cui l' arte
europea seguiva la corrente espressionista, e certamente l'opera di
Kafka risente di questa in alcuni fattori; ad esempio, i messaggi
sono nascosti dietro a descrizioni o brevi periodi, perciò vanno
interpretati a fondo per essere compresi.
In
sostanza, Kafka vuole esprimere la sua opposizione all' ordine
oppressivo della famiglia borghese della sua epoca; attraverso un
racconto che lo vede protagonista in terza persona rende noto tutto
il suo disagio e la sua ostilità nei confronti di una figura
paterna subordinante.
Ho
apprezzato molto il suo stile nel raccontare, perché è conciso ma
dà spazio ad ampie riflessioni, specie in merito ai personaggi ed
ai loro atteggiamenti; è questo un libro che, come una favola, va
interpretato su due diversi livelli e mi ha appassionato pagina dopo
pagina.
Ogni
riga di testo è importantissima per comprendere ed apprezzare ciò
che Kafka desidera trasmettere; questo libro prevede una viva
partecipazione del lettore, al quale spetta il faticoso compito di
decifrare i messaggi dell' autore: probabilmente io non sono
riuscito a farlo sino in fondo e con la cura necessaria, ma credo
che questo sia un compito difficile anche per i critici letterari più
esperti; sono comunque soddisfatto, perché il libro mi ha fornito
spunti di riflessione, mi ha fatto immedesimare in Gregor e mi ha
spronato a trascorrere nel modo giusto il mio tempo per non
diventare un insetto insignificante.
Ho
letto il libro due volte, per cogliere meglio alcuni particolari che
alla prima lettura mi erano sfuggiti, e mi sono accorto di provare
la stessa emozione, ma in maniera più consapevole; proverò a
rileggerlo tra qualche anno, probabilmente con un nuovo spirito e
nuove esperienze di vita e credo che anche allora La metamorfosi
saprà entusiasmarmi come ora.
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