CAMPO CANAVESE

 

La frazione di Campo Canavese si trova a circa 7 km dal capoluogo Castellamonte e ad una cinquantina da Torino.

Situato su un’amena dorsale che scende dal monte Calvo a circa 530 m di altitudine è circondato da prati e  boschi di castagni .

Il paese accoglie i visitatori con 2 cappellette votive dedicate a S.Anna e S.Defendente che ben spiegano la sua appartenenza alla Valle Sacra.

Le case, quasi completamente ristrutturate, seguono la strada principale e salgono fino all’estremità nord dove il paese termina con la bellissima Chiesa di S. Lorenzo.

 

CENNI STORICI

 

Le origini di campo si perdono nella notte medioevale,quale insediamento di pastori e agricoltori.

Si parla di Campo in una donazione di terreni alla Cappella di Santa Maddalena in Quinzeno nel 1311.

Come centro di vita religiosa Campo è indubbiamente molto antico:la parrocchia di Campo-Muriaglio è tassata per “soldi sette” nel libro delle decime della Diocesi di Ivrea nell’anno 1329.Nel 1760 fu eretta una parrocchia autonoma e primo parroco fu don Domenico Goglio.

Storicamente Campo fu feudo dei S.Martino di Pont e Castelnuovo di cui seguì le sorti nelle varie guerre e rivolte.

Ebbe famiglie importanti  (Goglio, Trucchetti, Bozzello, Beardo, Ardizzone ..)che diedero diversi notai, sindaci ed ecclesiastici. Tra gli abitanti  vi fu un sergente di artiglieria decorato di medaglia d’argento sui campi di Custoza.

La borgata nel 1545 contava 100 “fuochi” cioè famiglie,  mentre nel 1880 possedeva circa 630 abitanti, che lentamente ed inesorabilmente sono diminuiti, come in tutti i paesini limitrofi ,quando lo spopolamento delle montagne ha condotto i giovani nelle grandi città in cerca di un lavoro più solido e ben retribuito.

 

 

CURIOSITA’…ANTICHE….

 

Tratte da “passeggiate nel Canavese” di A.Bertolotti.(Ivrea 1868)

Il territorio ha una superficie di ettari 363 e vi regnano rigogliosi i castagni. I vigneti sono ben coltivati e producono vino in eccellenza ed abbondanza.

Si alleva bestiame di cui si fa traffico nelle fiere vicine e siu mercati, e cosi del latte e del burro.

Il Casalis scrisse che gli abitanti sono “ di forte complessione , loro gioverebbe che meno conoscessero i mezzi del litigare”. Oggidì i litigi sarebbero meno numerosi a quanto mi si dice!

Non vi risiedono curanti sanitari: il medico condotto viene da Castellamonte………..

Di costumanze un po’ speciali vi è quella di celebrare il Ferragosto alla fontana del Dolce ove ha la sua sorgente il Malesina con pranzi sull’erbetta, distribuendo il rimasto ai poveri ivi accorrenti.

Negli ultimi giorni di Carnevale il priore di S.Lorenzo compra un gallo che espone alla decapitazione. Il priore soltanto ha il compito di presentare il volatile;ehli ha pure l’incarico di annunziare l’apertura del carnevale, percorrendo le vie del villaggio accompagnato dalla gioventù schiamazzante con sonagli ed arnesi da cucina.

Nell’ultimo giorno si brucia un fantoccio, quale emblema del carnevale.