LUCIA

GANGALE

 

Giornalista e scrittice                     
 

IL LIBRO

E' del IX secolo il primo libro impresso con caratteri di legno. Nel XIV secolo viene impresso il primo libro con caratteri metallici.

La stampa a caratteri mobili era già nota ai Cinesi, che però non avevano fatto un uso sociale della tecnologia. Tale uso fu attuato nel XV secolo da Johann Gutenberg, un orafo tedesco, il quale impiegò ben venti anni per ideare e collaudare il procedimento tipografico. Ciò a causa di problemi tecnici e di difficoltà ad autofinanziarsi. A Gutenberg si deve la stampa della Bibbia dalle 36 righe e della Bibbia dalle 42 righe, dette così perché quello era il numero delle righe che conteneva ogni rispettiva edizione. Entrambe richiesero diversi anni per essere completate, furono stampate a Magonza tra il 1450 ed il 1455, e sono capolavori dell’arte tipografica.

La prima editoria non fu un fenomeno di massa: mancavano le condizioni sociali e culturali per un’operazione del genere. La diffusione di massa si ha nel XX secolo, ed è legata allo sviluppo delle comunicazioni.

 

 

I GIORNALI

Nell’antica Roma Giulio Cesare faceva affiggere ai muri della città i cosiddetti Acta Diurna, dei fogli manoscritti in cui si parlava del suo operato per la città. L’origine della stampa è quindi propagandistica.

Il primo giornale a stampa nasce nel Cinquecento a Lipsia, il Leiptiger Zeitug (“Giornale di Lipsia”).

In Italia il primo quotidiano è la Gazzetta di Parma, il 19 aprile 1735. Il Settecento è l’epoca in cui proliferano giornali, gazzette e feuilleutons, che sono formidabili strumenti di discussione e circolazione delle idee. Il Settecento è l’epoca dei Lumi. Quella in cui nasce l’opinione pubblica e si diffondono idee di cambiamento e democratizzazione della società. Il giornale diventa uno strumento al servizio di un’idea, della battaglia in corso per diradare le tenebre dell’ignoranza e cambiare la società in senso democratico.

Il più antico ufficio stampa d’Italia nasce a Torino nel 1835. Si chiama “La Stefani”, dal nome del fondatore, il giornalista veneziano Guglielmo Stefani.

La libertà di stampa viene solennemente affermata dall’articolo 28 dello Statuto Albertino. In esso, tra l’altro, si riconosceva giuridicamente la figura del Gerente responsabile.

La figura del gerente scompare per effetto del Regio Decreto 6 febbraio 1928 n. 384, che istituì la figura del Direttore responsabile, il quale doveva essere un giornalista professionista regolarmente iscritto all’albo per esercitare la professione.

Con Legge 3 febbraio 1963 n. 69 viene costituito per la prima volta in Italia l’Ordine dei Giornalisti.

LA RADIO

 

La radio fin dalla sua origine, oltre a diffondere musica, ha espletato due funzioni: servire da propaganda per i regimi di destra (Mussolini negli Anni Trenta se ne è avvalso ampiamente); essere successivamente utilizzata dai partigiani per scambiarsi messaggi in codice.

Dall’inizio della sua storia e fino all’avvento della televisione, chi voleva usufruire del servizio radiofonico doveva pagare un abbonamento annuo.

Nel 1906 per la prima volta Reginald Fessenden trasmise voce e musica nell’etere. L’inventore della radio è considerato Guglielmo Marconi.

La prima trasmissione radiofonica nasce in Italia il 6 ottobre 1924. La voce è quella della speaker Maria Luisa Boncompagni.

 

IL CINEMA   Alcuni suoi pionieri lo chiamarono “fotografia animata”. Precursore del cinematografo fu il “cinetoscopio” (o kinetoscopio) realizzato nel 1888 dall’inventore statunitense Thomas Alva Edison (1847-1931), utilizzato per proiezioni private. Edison è anche colui che ha inventato la lampadina ad incandescenza, una delle grandi scoperte dell’era moderna, nonché la centrale elettrica di Pearl Street. Il cinetoscopio non sincronizzava l’elemento sonoro-visivo e questo ne determinò il rapido declino. Un anno dopo il cinetoscopio, nel 1895, i fratelli Auguste e Louis Lumière inventarono il primo cinematografo della storia, che funzionava sia da camera che da proiettore. Il brevetto è del 13 febbraio 1894. Il primo spettacolo a pagamento fu proiettato a Parigi il 28 dicembre 1895 al Grand Café sul Boulevard des Capucines.

Il cinema muto impazza nella Germania della Repubblica di Weimar negli anni Venti. I film sono ancora in bianco e nero. Il colore arriva solo negli anni Trenta.

Negli ultimi anni si è diffusa la moda del cinema in 3D, con effetti ottici di profondità, per il quale occorre indossare appositi occhialini forniti agli spettatori all’ingresso del cinema.

 

LA TELEVISIONE 

Nel 1954 vengono messe in onda le prime trasmissioni televisive. Il palinsesto è molto ridotto, copre solo alcune ore di programmazione giornaliera, il canale televisivo è unico (Rai 1), ed è un canale di Stato. Negli anni ’80 iniziano a diffondersi le televisioni nazionali su larga scala, che vivono esclusivamente degli introiti pubblicitari. All’inizio si tratta di minuscole tivù locali che, dislocate sul territorio nazionale, decidono di trasmettere alla stessa ora ed in giorni prestabiliti lo stesso ed identico tipo di programmazione.

INTERNET

Negli anni Cinquanta il Dipartimento di Difesa Americana idea e realizza Arpanet, un sistema di computer collegati in rete ed interconnessi tra di loro, per scambiarsi informazioni di grossa importanza e segretezza.

La grande fragilità di Arpanet sta proprio nella interconnessione dei computer collegati in rete. Distruggendo uno solo di questi l’intero sistema salta. Di qui la necessità di creare un elaboratore centrale di dati, che possa poi trasferirli agli altri centri della rete.

Internet è la versione più evoluta di quell’esperimento iniziale. Un cervello centrale, il server, smista le informazioni a tutti i computer che ad esso sono collegati.

La nascita e diffusione di Internet segna un graduale ma inequivocabile cambiamento nelle abitudini di vita di interi popoli.

 

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