Cari bimbi, lo sappiamo e non abbiamo dubbi: la luna è fatta di roccia e polvere. L’abbiamo studiato a scuola.
In questa favola vi racconto come Fabio è riuscito a sognarsela una notte.
Però talvolta ci piacerebbe che fosse fatta di qualcos’altro, di qualche altra sostanza speciale, più interessante.
Fabio è un bimbo di otto anni e la sua sorellina Pia ne ha qualcuno di più. Si vogliono molto bene, ma, come accade normalmente tra fratelli, ogni tanto si fanno qualche piccolo dispetto.
Di solito la lite non dura molto e dopo pochi minuti è completamente dimenticata.
Qualche volta può durare un po’ di più. E' successo proprio così in quella sera che adesso vi racconto.
Dopo cena Fabio ha litigato con la sorellina: per scherzo le ha nascosto la bambola preferita. Anche se già l’ha ritrovata, Pia ha deciso di castigarlo.
– Per punizione – gli dice – non ti racconterò la fine della favola che ho incominciato ieri sera.
Infatti, loro dormono nella stessa stanza e, quando vanno a letto, Pia è abituata a narrargli qualcosa prima che Fabio si addormenti.
– Non me ne importa! – risponde lui – Il sonno mi verrà lo stesso e sognerò tante belle cose, ad esempio: stanotte sognerò la luna! –
E succede davvero così. Fabio si addormenta e sogna la luna piena, ma non quella vera: la sua è un’enorme palla di neve, grandissima, come una montagna.
Poiché la luna è rotonda, da qualsiasi parte tu decida di andare, se ci scii sopra scendi sempre.
– Che bello – dice lui nel sogno – mi procuro subito un paio di sci. –
Dato che i sogni sono magici, può succedervi tutto. Perciò eccolo già pronto, vestito in tenuta da sciatore, che si lancia giù dal pendio a gran velocità.
– E’ bellissimo qui, è un'unica discesa che non finisce mai! Non occorre prendere lo skilift … ho già fatto un giro intero della luna e sono di nuovo qui! –
Fabio sta per iniziare il secondo giro, quando …
Guarda un po’ il caso: là in mezzo alla pista è comparsa sua sorella Pia!
Lei ha l’aria un po’ strana, con un sorrisino molto birichino e dispettoso.
Fabio sospetta uno scherzo, ma lo comprende solo quando Pia gli fa vedere cosa nasconde dietro alla schiena. Nella mano ha un fiammifero acceso.
– Adesso ti sciolgo la tua luna! – gli dice, gettandolo sulla pista.
E’ solo una piccola fiammella, ma la neve si scioglie velocemente, sfrigolando come il burro nella padella.
In pochi secondi l’enorme palla della luna si riduce alla grandezza di una casa, poi di una mongolfiera, poi di un pallone da calcio. Fabio si sforza per starci sopra in equilibrio, ma anche l’ultimo pezzo si scioglie e allora eccolo sospeso nel cielo.
Non sa volare e inizia a scendere dondolando lentamente, come una foglia secca in un giorno senza vento.
Alla fine atterra, per fortuna proprio nel suo lettino.
Ma non si è svegliato e riprende a sognare.
Fabio sogna ancora la luna nel cielo, ma adesso è un enorme palloncino gonfio, pieno d’aria.
E’ interessantissima, sembra molto elastica; desidera salirci sopra e lo fa immediatamente.
– Qui è bellissimo, posso saltellare e rimbalzare! Meglio che su un tappeto del Luna park! –
Bambini miei, immaginatevi che spasso!
Fabio sta cercando di rimbalzare sempre più in alto per sfiorare le stelle più belle:
– Adesso toccherò quella verde … ora quella azzurra … se mi spingo ancora di più arriverò a quella rossa! –
Sta divertendosi così da qualche minuto, ma ecco che nel sogno riappare Pia. La sorella fa qualche salto con lui, ma smette presto e gli mostra lo spillo che ha in mano:
– Adesso ti buco la tua luna! – gli dice ridacchiando e lo fa per davvero.
L’enorme pallone comincia a sgonfiarsi, sibilando come un jet a bassa quota: diventa rapidamente sempre più piccolo.
Fabio cerca di restare in equilibrio, ma alla fine la luna è solo una palla piccina, che non lo sorregge più. Perciò cade, svolazzando pian piano come una piuma leggera, finché raggiunge sofficemente il suo lettino.
Ma riprende subito con un altro sogno: adesso la luna è una grossa palla di groviera.
Con un salto Fabio vi atterra sopra: assaggia il formaggio e lo trova buonissimo.
Si sposta a destra, poi a sinistra, prendendosi squisiti bocconcini di qua e di là.
Chi mai incontrerà su questa luna? Avete capito: pure lì compare Pia!
Ancora una volta lei nasconde qualcosa dietro alla schiena: ora è un topolino.
– Gli faccio mangiare tutta la tua luna! – dice e, detto fatto, lo lascia libero.
La bestiola, nonostante sia piccolissima e continui a restare piccina, comincia a divorare voracemente la luna.
Sembra una macchina scavatrice e sta creando un buco sempre più grande … più grande!
E' diventato una voragine che fora la luna da parte a parte ...
Inevitabilmente Fabio ci scivola dentro e cade. Ma stavolta, non come una foglia o una piuma, ma come una mela matura e rimbalza tra le sue coperte, tanto è vero che si sveglia.
Confuso, desideroso di fare la pace, si alza dal suo letto e si accosta a quello di Pia.
La sfiora pian piano per svegliarla e le chiede:
– Pia, sei ancora arrabbiata con me? –
– Ma che dici, Fabio, per niente, torna a dormire … – risponde lei senza aprire gli occhi – ti voglio bene! –
Fabio, rasserenato, ritorna tra le sue lenzuola e dopo poco si riaddormenta.
Riprende a sognare: ora la sua luna è un’enorme montagna tonda di gelato, di tutti i gusti immaginabili e non.
Pensate che non voglia provare a salirci sopra?
E’ troppo irresistibile! Dopo un secondo è già là e comincia ad assaggiarla da ogni parte:
– Che buono il pistacchio … squisita la cioccolata ... ottima la fragola! – commenta felice e goloso, mentre mangia, mangia … mangia.
Arriva il mattino. Quando Fabio si risveglia ha un’aria un po’ abbacchiata.
La sorella Pia gli chiede:
– Cosa c’è Fabio, cosa ti è successo? –
– Mi sento strano, ho un po’ di mal di pancia … –
Ma quando poco dopo va alla finestra e, in alto nel cielo, vede brillare solo un quarto di luna:
– Accidenti ... per forza: me la sono mangiata quasi tutta! –
G.A.