Un Secondo di Ogni Ora

Cari bambini sapete dirmi, voi più grandicelli, quanti secondi ci sono in un’ora?
Chi fa la quinta elementare dovrebbe essere in grado di calcolarlo, ma non occorre: ve lo dico io:
– Ci sono 3.600 secondi (moltiplicando i 60 minuti di un’ora per i 60 secondi in ogni minuto). –

Avete idea di quanto grande sia questo numero? No …?!
Allora: camminando per strada contate 3.600 passi e, se non vi stancate prima, arriverete lontanissimi. Perciò siete d’accordo che sono tanti, vero?
Se adesso qualcuno vi chiedesse:
– Ne doneresti a me uno di questi tuoi 3.600 secondi? E me lo doneresti per ogni tua ora di oggi? Cioè: mi regaleresti 24 secondi del tuo tempo fino a domani mattina, che cosa gli rispondereste? –
Penso che molti di voi direbbero:
– Ma sì: 24 secondi non sono una grossa rinuncia: me ne restano ancora tantissimi (più di 80.000), fin troppi per tutto ciò che oggi devo fare! –

Ecco, questo è appunto ciò che Vito, il personaggio della mia favola, risponderà a chi glieli richiede. Ma procediamo con ordine.


Vito è un uomo di una certa età. Lui non è stato molto fortunato. Nel corso degli anni gli sono successe cose spiacevoli che lo hanno reso triste, chiuso in se stesso e poco socievole con le altre persone.
Ha pochi amici, anzi: non ne ha affatto. Il suo carattere schivo e solitario non lo aiuta a stare in mezzo alle altre persone.
Ormai è in pensione, vive da solo nel suo piccolo appartamento in un condominio, situato dal lato della via dove non arriva mai il sole.
Trascorre gran parte del suo tempo in casa; esce solo per acquistare il necessario e fare una breve passeggiata. Se qualche vicino lo saluta, lui borbotta a malapena qualcosa in risposta: è davvero un triste antipatico!

Un giorno però, avviene una piccola cosa che lo rende un po’ meno burbero. Proprio così: un raggio di sole riesce, riflesso dai vetri dalle finestre di fronte, ad arrivare fin dentro a casa sua e ad illuminare per un breve minuto la piccola cucina dove lui tutto solo sta facendo colazione.

Si sa che il sole porta allegria. Ma nel suo caso, dire che è allegro, sarebbe pretendere troppo.
Diciamo però che, ora che sta uscendo di casa, è un po’ meno sgarbato e musone del solito.
Ecco perché Vito, passando accanto a quel mendicante, fermo là come sempre accanto al panettiere, invece di rasentarlo a occhi bassi e zitto, zitto come le altre volte, oggi lo guarda per un attimo, quasi per alludere a un saluto.
L’altro, cogliendo al volo l’occasione gli chiede:
– Per favore, hai una moneta per me? –
E, stranamente, Vito gli risponde cortesemente:
– Mi spiace, sono uscito con i soldi esatti per acquistare un panino … –

Questo è il momento in cui il mendicante gli fa la strana richiesta che vi avevo anticipato.

Ecco infatti che gli chiede:
– Scusami, se non mi puoi dare del denaro, puoi almeno regalarmi una briciola del tuo tempo? Voglio dire: mi doneresti 24 secondi, cioè un secondo di ogni tua ora che oggi trascorrerai? –
La strana domanda sorprende Vito. Di primo istinto vorrebbe tirar dritto senza rispondergli, ma è una richiesta talmente strana che gli accende una scintilla di curiosità:
– Ho capito bene? Mi stai chiedendo 24 secondi del mio tempo di oggi? –
– Esatto, proprio così – conferma il mendicante.
– Ma che cosa te ne fai dei miei 24 secondi? –
– Per me sono importanti … – ribatte l’altro – allora me li puoi regalare? –
– Beh … certo, se ti interessano … non hanno grande valore per me e me ne restano ancora parecchi. –
– Scusami se insisto: me li lascerai in regalo anche domani e dopo domani … e ogni giorno che verrà? –
– Ma sì! – conferma Vito – prenditeli pure e fanne quello che vuoi. –

Così avviene davvero. Da quel momento la vita di Vito scorre un briciolino più veloce, perché le sue ore invece che di 3600 secondi sono di uno in meno. Lui non se ne accorgerebbe neppure, se non fosse che ogni due o tre giorni deve rimettere indietro il suo orologio, di circa un minuto.

Un Secondo di Ogni Ora Da allora è passato un mese, più o meno.
Mentre attraversa una via Vito viene purtroppo investito da un pirata della strada in motocicletta. Cade a terra. Il colpo è violento; nessuno ha visto che cosa gli è successo e ora è là gravemente ferito.

A dir il vero, c’è qualcuno che ha visto: è il mendicante che s’intrattiene di solito da quelle parti.
Lo ha riconosciuto, gli si è avvicinato e adesso sta cercando di fargli compagnia in attesa dei soccorsi:
– Dimmi, come ti senti? – gli chiede premurosamente.
– Male, molto male … – mormora Vito a stento – mi sembra di morire, ma non me ne importa. –
Tra i sussurri gli confida: – credo che andrò all’Inferno, perché in vita mia non sono stato sempre buono … ho tanti peccati sulla coscienza. –
– Non credo che tu stia per morire – lo conforta l’altro – comunque se anche così fosse, potresti ora chiedere perdono se hai fatto del male! –
– Sono molto debole, sento che non ne ho il tempo … avrei tante cose di cui scusarmi, ma non ne ho il tempo ... troppi i conti in sospeso con la vita: ci vorrebbe tempo … più tempo! –

Il mendicante, in realtà non è un vero mendicante: è qualcuno di molto particolare. Qualcuno mandato apposta per aiutare le persone a diventare più buone.
Ecco che infatti ora rivela a Vito:
– Tu sei stato generoso con me, donandomi un po’ del tuo tempo. Te lo rendo volentieri, perché adesso ogni istante è importante per te. –
– Davvero hai qualche minuto da darmi indietro? – chiede Vito con un soffio, mentre gli occhi gli si illuminano.
Un Secondo di Ogni Ora – Sì, mi hai regalato circa 10 minuti: eccoli sono di nuovo tuoi. Usali bene, cerca di ricordare tutte le cose di cui vorresti pentirti e pentiti davvero se lo desideri! –
E così dicendo gli mette in pugno quella piccola ricchezza: una manciata di palline trasparenti e scintillanti. Sono 10, sembrano preziose, sono di tanti colori. Sono fredde come se fossero di ghiaccio.
Forse lo sono veramente, perché pian, piano si stanno liquefacendo.

Vito socchiude gli occhi, si tuffa nei ricordi, dai più lontani e comincia a bisbigliare:
– Scusa … non volevo … vi chiedo perdono … –
Come se stesse togliendosi, uno dopo l’altro, dei pesi dal cuore, il suo viso man mano si distende e si rasserena sempre di più.

Arriva finalmente l’ambulanza. Il medico gli corre accanto:
– Strano – mormora il dottore – ha una mano tutta bagnata … non è più qui tra noi, ma sta sorridendo! –


Clessidra

G.A.

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