Nel mito del "Vaso di Pandora", quando lei aprì il vaso, tutti i Mali e le Disgrazie si sparsero sul mondo, che divenne invivibile.
Solo quando il vaso fu riaperto, ne potè uscìre anche la Speranza ed allora gli uomini tornarono a vivere più serenamente.
Bryna è rimasta orfana, ma è ancora giovane. Ha soltanto 16 anni, però i dispiaceri e le difficoltà aiutano a maturare in fretta.
I suoi genitori le hanno lasciato una piccola casetta con l'orto e poche altre cose, con cui, grazie alle sue capacità e alla buona volontà, è riuscita a tirare avanti.
Bryna coltiva l’orto che le dà da mangiare e si procura qualche spicciolo offrendosi per piccoli lavoretti presso le famiglie del paese.
Purtroppo siamo nel pieno dell'inverno e questo mese la situazione è diventata ancora più difficile. Perché la dispensa è vuota e la neve ed il gelo hanno bruciato le verdure dell'orto. Anche gli altri abitanti vivono coi prodotti della campagna e, pure loro, non se la stanno passando troppo bene.
A chi Bryna può chiedere aiuto?
Poco distante dal paese abita Shark, un usuraio a cui, come già fatto in passato, potrebbe chiedere qualche soldo, rivendendogli un oggetto prezioso. Ora però Bryna non possiede più nulla da impegnare o vendere: gli anelli della mamma e del papà glieli ha già ceduti alcuni mesi fa.
Cosa può fare?
Si arma di coraggio ed egualmente, sfidando il freddo e la neve si avvia verso la casa di Shark.
– Se ha un po' di cuore, forse mi impresterà qualche soldo ... – si ripete fiduciosa, mentre, con la neve fino al ginocchio, cammina in quel sentiero dove da ore non è passato nessuno.
Bryna cerca di illudersi, ma in paese si raccontano cose poco piacevoli su Shark.
Infatti, quanto a generosità da parte sua, nessuno ne ha esperienza. Al contrario, c'è chi insiste nel dire che sia avido e senza sentimenti. Qualcuno è arrivato persino ad affermare che sia mezzo uomo e mezzo diavolo e che sia meglio non avere bisogno di lui e scansare le sue cattive magie.
Finalmente ecco la casa di Shark; Bryna c'è l'ha fatta, è arrivata.
Tutta bagnata ed infreddolita bussa alla porta.
Dall'interno, tra colpi di tosse, le risponde una voce roca e sospettosa:
– Chi è ... chi sei tu? Che cosa vuoi?–
– Signor Shark, per cortesia mi faccia entrare ... qui fuori fa molto freddo! –
– Se ti apro farà freddo anche qui dentro ... dimmi che cosa vuoi! –
– Signore ... io sono Bryna ... lei mi conosce, sono già stata qui altre volte, le ho ceduto gli anelli dei miei genitori. –
– E adesso che cosa mi hai portato? – chiede lui aprendo appena, appena la porta, ma quanto basta per lasciar sgusciare Bryna all'interno.
Ormai è entrata e Shark, già seduto al tavolo davanti al registro dei pegni, attende di valutare l’offerta della ragazza.
Lei prende tempo con la scusa di staccarsi la neve dai vestiti e, fatto un bel respiro per prendere coraggio, risponde:
– Signor Shark, non ho più nulla da darle ... ma ho tanto, tanto bisogno del suo aiuto! La prego, mi faccia credito oggi ... la ripagherò nei prossimi giorni! –
– Allora te ne puoi andare immediatamente, io non faccio carità! – le grida lui alzandosi di scatto, molto irritato.
– Per favore, per favore ... ne ho proprio bisogno, ma glielo giuro ... le renderò con gli interessi ciò che mi darà. – promette Bryna.
E, mentre così lo supplica, gli si inginocchia davanti, tentando di abbracciargli le gambe.
Shark, indispettito, cerca di allontanarla, ma le sue dita si impigliano tra i capelli della ragazza.
Come sono leggeri, sottili, neri e lucenti!
Ne resta incantato e non la respinge più. Se ne sta un attimo in silenzio e poi esclama:
– Non è vero, ragazza mia, che tu non abbia nulla da darmi, perché hai dei capelli bellissimi ed io te li posso comperare! –
Incredula Bryna domanda:
– Davvero, signor Shark, lei vuole i miei capelli? Cosa mi darà in cambio? Quanto valgono? –
E lui:
– Te li pagherò due fiorini. Ne farò una bella parrucca per qualche dama della città – conferma.
Ed intanto già ha preso in mano le forbici.
In pochi minuti Bryna si ritrova con solo pochi centimetri di capelli, a parte una ciocca rimasta sulla fronte, che Shark non ha avuto la pazienza di tagliare.
Specchi là non ce ne sono, ma anche se potesse vedersi, lei sarebbe egualmente contenta di aver ceduto la sua bella chioma per un po’ di denaro.
Così potrà tirare avanti e sperare in tempi migliori.
Prende le due monete, si copre il capo con lo scialle meglio che può e si avvia in fretta verso casa.
Povera Bryna, lei non sa che tra qualche settimana si ritroverà ancora nel bisogno e dovrà tornare da Shark senza aver nulla da vendergli!
Ed ecco che è arrivato proprio quel giorno. A casa di Shark si sta ripetendo, più o meno, la scena già vista, perché anche stavolta Bryna non ha nulla con sé e l’usuraio non ne vuole sapere di far carità o prestiti. Vuole subito qualcosa in cambio.
Chi in paese va parlando di magie ed incantesimi, ha veramente ragione. Lui infatti sa fare cose strane e stregonerie! State un po' a sentire ....
Shark lascia che Bryna pianga e lo supplichi per un poco, poi le propone:
– Ragazza mia, ti ho tagliato i tuoi splendidi capelli, ma sei rimasta ancora molto bella. Allora … tu potresti vendermi la tua "bellezza". –
Bryna dubita di aver capito:
– Mi scusi, lei vuole il mio aspetto, il mio viso? Ma come faccio io a darglielo … mi dovrà ammazzare? –
E Shark:
– Non temere, non è necessario … posso prendere la tua bellezza senza farti alcun male. Userò i miei filtri magici. –
– Se perdo la bellezza io come diventerò? – chiede Bryna, dopo un attimo di esitazione ed incertezza.
– Ti ritroverai assolutamente brutta. Così brutta che nessuno s’innamorerà mai di te. –
– E che cosa mi darà in cambio della mia bellezza, signor Shark? Quanto vale? –
Shark consulta le ultime pagine del suo registro e poi le dice:
– Se accetti, posso pagartela ben dieci fiorini. –
– Dieci … sono davvero tanti! –
– Ma se la rivorrai indietro, dovrai ricomprarla con venti fiorini! – e le fa fretta – Su, non farmi perder tempo … deciditi: ci stai o non ci stai? –
Shark prende per un sì il silenzio di Bryna. Mette sul fuoco, un grosso paiolo e vi butta dentro dei pizzichi di polveri e di semi presi dai suoi strani barattoli.
Quando un odore fortissimo si sparge nella stanza, lui toglie il recipiente dal fuoco, ne preleva una grossa tazza, che porge a Bryna, sollecitandola:
– Su bevi … non dovrebbe avere cattivo sapore … siediti ed appoggiati al tavolo, così non mi cadrai per terra! –
A Bryna tremano le mani, ma si fa forza. Beve alcune sorsate, tutto le si confonde e si sente svenire, allora reclina il capo sul tavolo e perde conoscenza.
Ecco che Bryna viene avvolta da un alone, una specie di nebbia, che poi si raccoglie in una nuvoletta rosea, che si stacca da lei e prende a vagare per la stanza.
Shark la segue e la cattura, facendola entrare in un grosso vaso di vetro, che ripone nell’armadio in cui raccoglie i pegni dei suoi debitori.
A questo punto l'aspetto della ragazza comincia a trasformarsi: il suo viso si raggrinzisce e si riempie di rughe profonde.
Quando Bryna rinviene, le torna in mente ciò che ha accettato di fare e preoccupata chiede:
– Signor Shark, per favore, posso vedere come sono adesso? –
L’uomo le porge un secchio pieno d'acqua, perché ci si specchi, mentre però la sconsiglia:
– Se fossi in te non mi guarderei davvero! –
Bryna non lo ascolta, si guarda e non trova più il viso che ben conosce, ma un nuovo volto: grinzoso, vuoto e malinconico.
– Sono veramente brutta! – esclama, mentre scoppia in un pianto dirotto.
– Adesso te ne puoi andare! – le dice Shark, dandole il sacchetto coi dieci fiorini e sospingendola verso la porta.
Bryna mesta e affranta, si avvia in lacrime verso casa.
Da quel giorno per lei è diventata una pena recarsi in paese. Siccome è molto brutta la gente non parla con lei volentieri ed i monelli le vanno dietro gridando:
– Vattene, vattene, sei più brutta di una strega! –
Sempre più spesso Bryna rimpiange la propria bellezza e non fa che sognare di poterla riscattare.
Le occorrerebbero però venti fiorini: una cifra veramente alta. Ne ha da parte soltanto sette, perciò gliene mancano tredici: ancora tanti, ancora troppi!
Si rende ben conto che così come stanno andando le cose non ci riuscirà mai! Come fare?
Ecco allora che nella sua mente, giorno dopo giorno, mette radici un nuovo pensiero:
– Se a Shark darò qualcos'altro di mio, lui mi renderà la bellezza? –
E’ una speranza piccola, piccola, ma arriva il giorno in cui decide di provare.
Per trattare con le persone avide e senza sentimenti occorrono coraggio e fermezza
e le cose stanno andando proprio così, perché Bryna insiste e non vuole darsi per vinta:
– Per favore, signor Shark, voglio riavere indietro la mia bellezza … le darò in cambio qualche altra cosa di me stessa! –
Ma l’usuraio, seduto silenzioso davanti al suo registro dei conti, sembra poco interessato ad uno scambio.
Bryna insiste:
– Le darò i sette fiorini che ho qui con me .. e poi di nuovo i miei capelli. Sono corti ma ancora belli, quanto valgono? –
– Anche se te li pago due fiorini come l’altra volta, arrivi appena a nove: troppo poco, perché sono venti quelli che mi devi dare! –
– Allora le darò in cambio anche la mia "intelligenza" ... quanto vale? –
– Beh … quella te la potrei pagare come la tua bellezza: dieci fiorini – e spostando velocemente le palline sull’abaco che ha sul tavolo, calcola a voce alta: – … più i sette che hai tu, ed i due dei capelli, arrivi a diciannove. Non sono abbastanza … io non faccio sconti! –
Bryna, sempre più sconfortata, propone ancora un'offerta:
– Signor Shark, se le dessi la mia "speranza" ... quanto mi darebbe? Quanto vale? –
Attenti … sta accadendo un miracolo!
Perché le parole di Bryna accendono una scintilla di umanità in quel cuore. In fondo, in fondo non è tutto quanto di pietra, come si mormora in paese.
Infatti Shark adesso si è commosso. Si alza dalla sedia e le si avvicina, quindi, accarezzandola come un buon padre, le raccomanda:
– No, no ragazza mia ... questo non lo devi proprio fare. Tu sei giovane e non devi rinunciare alla speranza. Ai vecchi bastano i ricordi, ma i giovani vivono di speranza.
Non devi perderla: è come il sangue che ti scorre nelle vene. La speranza vale la tua vita! –
L’avreste mai immaginata tutta questa umanità, dopo quanto chiuso ed insensibile si era comportato sino a poco fa?
Ma c’è ancora di più, perché Shark, tornato subito al suo tavolo ed al suo registro, senza indugiare neanche un attimo per non pentirsene, tira una bella linea rossa sul debito di Bryna e le dice:
– Non mi era mai successo di annullare un debito, ma ora lo sto facendo: ti restituisco subito la tua bellezza! –
Bryna non sa se piangere o ridere per la felicità. Shark ha già preso il vaso di vetro in cui ha rinchiuso la sua bellezza. Glielo mette davanti e la raccomanda:
– Appena lo apro, tu respira forte quello che c’è qui dentro! –
Bastano pochi istanti, perché la trasformazione di Bryna avvenga e lei torni ad essere la bella fanciulla di alcuni mesi fa.
La mia storia è ormai finita.
Voglio soltanto aggiungere che un po’ di tempo dopo Bryna trovò un bravo ragazzo di cui si innamorò.
I due si sposarono ed al suo matrimonio lei volle invitare Shark, l'usuraio.
Molto lieto dell'invito lui le restituì, come dono di nozze, gli anelli dei genitori che Bryna gli aveva dato in pegno, ed in più un piccolo quadro.
Rappresentava un bel panorama di alberi e prati fioriti, con una piccola scritta: "Arriva sempre la primavera, non perdere mai la speranza: vale di più di ogni altra cosa!"
G.A.