Fred e la Luna

Cari ragazzi, a scuola avete imparato o imparerete presto come mai la luna non ha sempre lo stesso aspetto.
Fasi lunari La sua parte illuminata dal sole, giorno dopo giorno e notte dopo notte, si modifica e per ritrovarla uguale dobbiamo aspettare circa un mese.
Infatti, dopo un mese la luna ha fatto un giro intero attorno alla terra e torna a ripetere la sua sequenza di luci e di ombre.
Questa è la spiegazione scientifica.
Ma il mio racconto potrebbe suggerirvi una ragione diversa.
Su, seguitemi ...


La campanella è suonata. Il maestro di "Arte ed Immagine" ricorda agli scolari, che stanno per uscire dall'aula:
– Bambini, allora lunedì ognuno mi porterà il suo disegno ispirato alla luna. –
E poi conferma:
– Li giudicheremo tutti noi insieme. L'autore del più votato vincerà un bellissimo libro, pieno di fotografie, che descrive il nostro satellite e le esplorazioni che sono arrivate sin là. –

L' idea stimola molto Fred. Vorrebbe essere lui a vincere e la mamma ed il babbo gli danno fiducia, dicendogli:
– Caro, se ti ci metti d'impegno, vedrai che farai proprio un bellissimo disegno! –

Quando alla sera lui va a letto, sta pensando ancora alla gara ed appena arriva il sonno, sogna di andare sulla luna, per potersi ispirare direttamente lassù, guardandola da vicino.
Infatti, ecco che Fred sale su un grosso razzo, come quelli che ha visto alla televisione. Non ha bisogno di tuta o di scafandro, s'imbarca così com'è, coi normali vestiti che ha indosso.
Il razzo è tutto per lui ed è lui che lo guida verso la luna, con un volo direttissimo.
In quattro e quattr'otto è già arrivato (non meravigliatevi: nei sogni queste cose possono succedere).

Ecco che già sta scendendo dalla scaletta ed appoggia i piedi sulla bianca superficie del nostro satellite.
Che emozione! Gli sembra di essere Neil Armstrong, il primo astronauta sceso sulla luna, mentre in quell'assoluto silenzio muove i primi passi sulla polvere lunare ...
– Però c'è qualcosa di strano – riflette Fred, guardando sotto ai suoi piedi – questa non mi sembra polvere! –
In effetti è qualcosa di denso ed appiccicoso, che s'incolla alle scarpe ed impedisce quei bei balzi e saltelli che ha visto fare dagli astronauti nei filmati.
Fred a fatica prova a fare qualche altro passo, ma poi, guardandosi indietro, s'accorge d'aver lasciato sul terreno una fila di brutte orme scure.

Rimane un attimo incerto, sta chiedendosi se fermarsi o continuare, quando nel profondo silenzio di quel luogo risuona ben chiara una voce:
– Ehi tu ... sta' attento! Non rovinare il mio lavoro! –
Chi lo sta chiamando è là, poco più avanti. È un omino, con un piccolo furgone carico di barattoli ed arnesi da imbianchino.
Fred gli si avvicina, cercando di fare meno passi possibili, i più lunghi che può, ed appena gli è accanto gli chiede:
– Scusami, mi chiamo Fred e sono appena arrivato dalla terra. Io sono nuovo e non so come bisogna muoversi qui ... Ma tu chi sei? –
Fred sulla luna – Allora, benvenuto Fred, io sono Lunetto e son qui perché il mio lavoro è questo che vedi.
Io devo dipingere di bianco la luna, perché dalla terra voi possiate vedere i suoi cambiamenti, le sue fasi, man mano che crescono, cioè: luna nuova, primo quarto, e poi luna piena. –
– Oh, hai davvero un compito importante! – esclama Fred – però che cosa succede quando la parte illuminata, invece di aumentare, cala e la luna si oscura? –

La risposta è pronta:
– Amico mio, non sono qui da solo. C'è anche mio fratello Lunotto, che ora è a riposare, di là di quei crateri.
Lui ha appunto il compito di ridipingere di nero, nel periodo giusto, la faccia della luna. –

Fred è davvero sorpreso:
– È una cosa straordinaria, non l'avrei mai immaginata! – esclama – perciò, tutte le fasi lunari che ammiriamo dalla terra sono opera vostra? –
– Sì, noi facciamo questo lavoro importante e faticoso. Ma non c'importa della fatica, ci lamentiamo invece perché è sempre uguale, ripetitivo, noioso. –
E mentre col fazzoletto si asciuga il sudore dalla fronte, Lunetto aggiunge:
– Pensa, amico mio, devo andare dal polo nord al polo sud della luna, portandomi dietro barattoli e pennelli per aggiungere una nuova striscia bianca. E poi di nuovo da sud a nord per pitturare un'altra striscia ed ancora da nord a sud, sempre così, di seguito, per un paio di settimane, finché viene il turno di Lunotto.
Solo allora io posso finalmente andare a riposarmi. Ma, dopo altri quindici giorni, ricomincia il mio turno daccapo, sempre così, sempre lo stesso ... –

A Fred viene spontaneo suggerire:
– Beh ... perché non cambiate? –
– Cambiare? E come facciamo? –
– Semplicissimo: cambiate quello che dipingete sulla faccia della luna! –
– E che cosa potremmo mai dipingervi? –
Ora Fred è preso dal forte desiderio di dare un suo aiuto importante e chiede:
– Se hai qui un telefono, lo decidiamo subito. –
Lunetto dà a Fred il suo cellulare e lui chiama subito il suo insegnante di Arte:
– Pronto, signor maestro, che ne direbbe se facessimo la luna a righe bianche e nere? –
– No assolutamente! Sarebbe la maglia della Juve ed io tengo al Milan – risponde l'insegnante – pensa a qualcosa d'altro ... –
– Ha ragione, signor maestro, tengo anch'io al Milan! –

Fred dice allora a Lunetto:
– Chiama qui anche tuo fratello Lunotto e proviamo insieme a fare la luna a pois, bianchi e neri! La luna a pois Dai mettiamoci al lavoro! –
E così fanno.
Tutti e tre ci si mettono d'impegno e, siccome siamo nel sogno, ecco che in un battibaleno tutto già è completato.
Fred, Lunetto e Lunotto stanno ancora dandosi il cinque per complimentarsi del lavoro fatto, quando suona il cellulare.
È il maestro:
– Senti caro, questa tua nuova luna potrebbe anche essere artistica, ma qui sulla terra i bambini, quando la guardano, si mettono a piangere pensando che si sia ammalata di varicella o di foruncoli! Per favore ripuliscila subito per benino! –

Ed i tre non possono che ubbidire di buon grado.
Ma ora che la luna è tornata tutta bianca, Fred vuole tentare ancora con una nuova idea:
La luna a scacchi – Su ragazzi, proviamo a dipingerla a quadri, come la scacchiera della dama. –
E così fanno davvero.
Ma ancora una volta squilla quasi subito il cellulare:
– Fred, non va bene! Una luna così fa arrabbiare i cani sulla terra. Stanno abbaiando tutti furiosamente! –

A questo punto Fred si rassegna malinconicamente:
– Mi spiace, cari amici, ci abbiamo provato, ma non ce n'è andata dritta nessuna! –
– Ti ringraziamo lo stesso – dicono Lunetto e Lunotto – se poi ti viene qualche altra idea, telefonaci pure o, meglio, vienici a trovare ... –

Arriva il mattino e, come spesso succede anche a voi, di questo strano sogno non è rimasta alcuna traccia nei ricordi di Fred.
Però lui nell'inconscio ha visto da vicino la luna ed i suoi crateri: ha ben presente come son fatti.
Li ha così bene in mente che, appena si mette a disegnarla, ne viene spontaneamente fuori una rappresentazione bellissima: un vero, piccolo capolavoro. L’indomani, come tanto desiderava, il suo disegno è il più votato in classe.
Perciò Fred vince la competizione d'Arte ed Immagine e riceve in premio il bellissimo libro desiderato.

Quando arriva a casa dice alla mamma:
– Oggi mi sono successe due cose: una bella ed una brutta. Quale vuoi per prima? –
– Dimmi subito la bella, Fred. – risponde lei.
– Mamma! Ho vinto la gara del disegno sulla luna ed ho qui il libro! –
L’abbraccio della mamma è come un secondo bellissimo premio.

Però lei gli chiede quasi subito:
– Adesso Fred, devi dirmi anche la cosa brutta. –
– Mamma, la maestra d'italiano mi ha dato una nota da farti firmare ... –
– Una nota? Perché mai ... Fred che cosa hai fatto? –
– Non so davvero, mamma, come possa essermi successo. Quando sono arrivato a scuola ed entrato in classe, avevo le scarpe tutte sporche di vernice bianca e nera! –

Chissà come mai?
Cari miei, non credeteci se qualcuno vi dice che i sogni sono soltanto fantasie!


La luna



G.A.

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