La Nebbia ed il Ponte

(Armonia di Coppia)

Questa non è la solita favola, ma, anche se in tono fiabesco, è un racconto per quelli più grandi.
Forse è abbastanza ambizioso, per la pretesa di voler dire qualcosa nell'ambito dei sentimenti e delle relazioni tra le persone. Io comunque l'ho scritto pensando di poter essere utile: male non dovrebbe fare, a parte, forse annoiare un po’ qualcuno ...


    

Vi voglio raccontare la storia del re Greg e della regina May.
Dopo essersi sposati e saliti al trono di BlueCastle, hanno trascorso vari anni di matrimonio molto felici, allietati dalla nascita dei loro bellissimi bambini.
Nella loro unione non è mancata qua e là qualche piccola difficoltà, che però è stata sempre superata, finché un triste giorno avviene qualcosa che turba più seriamente la loro armonia.
Perché?      Cosa mai avviene?
Cerchiamo di capirlo, seguiamoli ed ascoltiamoli.

Il re e la regina stanno passeggiando, come al solito nel bellissimo bosco che confina col loro castello. Sono andati sin là per starsene soli e tranquilli; devono programmare tutto ciò che dovranno fare nelle prossime settimane.
Infatti, la vita dei monarchi non è così semplice come io e voi, persone normali, immaginiamo. Gli impegni sono tanti e diversi: un vero stress!

Il re deve recarsi in visita nei ducati circostanti e dovrà restare assente alcuni giorni. Ci sono poi le riunioni coi ministri e i consiglieri, le battute di caccia con gli ambasciatori del regni vicini, ed anche la festa pubblica per il centenario del regno e poi, e poi …
La regina non è da meno: deve fare la brava mamma ai principini, ma ha pure lei gli obblighi regali da assolvere. Ad esempio: gli incontri con le dame del regno, il volontariato, le riunioni preparatorie per il ballo delle future diciottenni, le prove coi musicisti per le prossime feste, ecc. ecc.
Insomma tanti obblighi e incarichi che i due sovrani devono organizzare di comune accordo, per farvi fronte al meglio, senza rinunciare ai momenti di giusta intimità in famiglia.

Oggi però sembra che sia difficile far quadrare tutti gli impegni:
– Se tu sposti in là questa visita … –
– No, non è possibile … –
– Perché non ci rinunci … la farai più avanti … –
– Ma no ... tu invece, rinuncia a … –
Non era mai successo: la discussione sta cambiando tono e diventa più accesa. Uno di fronte all'altro, ad alta voce, ribadiscono le proprie ragioni. I crucci, che già da tempo sonnecchiavano nel loro cuore, sinora ricacciati indietro, raccolgono adesso quella goccia in più che fa traboccare il vaso!

Le creature del bosco ne restano impressionate: tutto ciò non piace affatto, non sono abituate a vedere i due sovrani in disaccordo. Si sono intimidite e se ne stanno rintanate tra i cespugli, in attesa che i due riescano a riappacificarsi.
Non solo gli animali, ma anche gli alberi, i cespugli ed i fiori ne sono rattristati. Così tanto, che la pena che provano si trasmette dalle foglie ai rami, da lì ai fusti e poi fin giù ... giù nelle radici più profonde.

Attenzione: è molto pericoloso, perché sotto al bosco, in una enorme grotta sta sonnecchiando lui: il Drago della Discordia.
Se ne sta là acquattato. I dispiaceri, le liti e il pianto di noi umani sono ciò di cui si nutre. Se mancano, se ne resta in letargo, ma ora, attraverso le radici, gli stanno arrivando le gocce della lite dei sovrani. Sono per lui un buon nutrimento e il Drago si dà subito da fare: sbuffa, rantola e soffia a più non posso.
Ed ecco che i suoi tristi respiri tornano a ritroso lungo la via seguita dalle gocce: risalgono dalle radici delle piante fino ai tronchi e poi su, su fino ai rami.
Da ogni loro fessura o forellino comincia ad uscire un denso vapore, una nebbia nerissima che si espande rapidamente in ogni direzione.

Gli animali scappano rapidissimi. Il re e la regina, troppo presi nella discussione, non si rendono conto del pericolo, se non quando la nebbia ha ormai coperto il suolo ed arriva alle loro ginocchia. Ma sono disorientati e non pensano di fuggire.
I vapori si alzano ancora di più ed in breve tutto è completamente nascosto da un fumo nerastro. Tutto è scuro, tutto è avvolto in una buia tristezza.

Il re non riesce più a vedere la regina May, né lei scorge più lui. Provano a chiamarsi, ma la nebbia rende debole e ovattato ogni suono. Nessuno riesce ad udire la voce dell'altro, mentre si cercano a tentoni in quel buio. Vorrebbero proteggersi a vicenda, ma finiscono maldestramente per allontanarsi ancora di più.
Alla fine, troppo stanchi e scoraggiati, si sono fermati. Scrutano sconsolati le forme fosche e scure che li circondano, senza saper più che fare, mentre anche il freddo comincia a farsi sentire.

Cari miei, siete rattristati? Coraggio, adesso sta per avvenire qualcosa di nuovo: mi sembra di sentire un rumore regolare, uno scalpiccio, che si avvicina con ritmo costante e sicuro.
Chissà chi sta arrivando? Io lo sento, ma non ancora i nostri due protagonisti, perché la nebbia densissima non permette loro di udirlo.
Meno male che il misterioso viandante passa proprio accanto alla regina May; lei se ne accorge e lo prega:
– Per favore, signore, chiunque tu sia, io ho … noi abbiamo bisogno di aiuto! –

Chi è arrivato è il Gran Mago Saggio.
Abita in quel bosco, ma pochi lo conoscono e lo cercano. La vecchiaia lo ha reso cieco, così ha imparato a muoversi senza impedimento anche nel buio. Per lui oggi è tutto come ogni altro giorno, avverte solo un diverso odore nell’aria, ma per il resto nulla è cambiato.
Il Mago si ferma immediatamente alle parole di May. Non può vederla, ma si volge dalla sua parte ed allunga dolcemente la mano fino a sfiorarle i capelli, quindi domanda gentilmente:
– Chi sei tu cara? Perché chiedi il mio aiuto? –
– Sono la regina May ... il bosco è avvolto da una nera nebbia che non lascia più vedere nulla. Mi è impossibile orientarmi ... ho perso mio marito, il re Greg. Lui è qui attorno, da qualche parte e mi sta cercando, certamente angosciato ed in ansia come me! –

Le parole del Mago sono rassicuranti:
– Non temere, mia regina, lo troveremo. Ho con me uno speciale corno da richiamo. Ha un suono molto potente. Vedrai che lui lo sentirà e troverà la strada per arrivare sin qui da noi. –
Difatti, dopo pochi brevi, robusti squilli, la sagoma del re compare attraverso la nebbia: non era lontano.
Greg e May, nonostante il sollievo di ritrovarsi, si scambiano soltanto poche parole, perché hanno il cuore stretto da un nodo strano, che impedisce di manifestare ciò che provano.

Nella nebbia Il Mago ben conosce i malefici che sa creare il Drago della Discordia. Ha capito che il re e la regina lo hanno in qualche modo risvegliato. Dopo poche domande ne ha la conferma, allora dichiara:
– Dobbiamo trovare subito un rimedio. Vi porterò alla mia capanna, che non è lontana, per decidere come fare. Tenetevi per mano ed attaccatevi al mio mantello, non lasciatelo per nessun motivo e venite sicuri dietro di me! –

I tre s'incamminano in fila indiana ed il Mago lì porta alla sua dimora.
Per fortuna lì la nebbia non è riuscita a penetrare. Il re e la regina possono finalmente guardarsi in viso, ma c'è ancora una mesta ombra d'incomprensione a velare i loro sguardi.

Il Mago Saggio ha già capito tutto e si dà subito da fare:
– Tra voi adesso c'è un grosso disaccordo, che non riuscite ad allontanare. Ognuno di voi due ritiene di aver ragione e vede tutto il torto dalla parte del l'altro. –
– Però lui … – interviene May.
– Ma lei … – comincia Greg.
Il Mago li interrompe subito:
– Lasciate che parli io: occorre rasserenare i vostri cuori! Io posso darvi alcuni consigli.
Se guardate qui sulle pareti della mia casa dovreste scorgere tre figure, tre piccoli quadri. Io non posso più vederli, ma voi sì: uno dovrebbe mostrare un ponte, l'altro un calendario che si va sfogliando e l'ultimo due persone che danzano insieme. –
– Sì, signor Mago, ci sono, li stiamo guardando. Come possono aiutarci? –
– Abbiate fiducia: l'importante è mettere in atto ciò che rappresentano, perché i quadri sono solo dei simboli, sì: dei simboli per tre importanti consigli. –

Il Mago fa accomodare Greg e May, quindi inizia la sua lezione: I quadri
– Cominciamo dal più semplice. Il quadro col calendario, ci suggerisce di non andare a rivangare troppo le cose del passato. Quando sorge un nuovo motivo di discussione, è inutile andare a rispolverare le vecchie questioni. Non dovete ritirare in ballo i vecchi episodi, gli errori passati, magari già un po’ dimenticati, il cui parlarne però risveglia quei contrasti. L’acido corrosivo non c’è più, però può esserci ancora la sua ruggine! –
– Concordo, mi sembra saggio non riandare troppo al passato. – conferma May.

Poi, incuriosita, chiede:
– Cosa sta invece a significare il quadro con la coppia che sta danzando? –
– Beh, non si tratta di una vera danza, ma è un richiamo ad alcuni dei passi che si fanno mentre si balla. Danzando ci si muove in varie direzioni, ma qui il mio quadro vorrebbe ricordare i “passi indietro”. Infatti, quando spunta un motivo di disaccordo, sarebbe bene che ciascuno provasse a fare un piccolo passo indietro, mettendo da parte un po' del proprio orgoglio. –
– Sì, in teoria sarebbe giusto, signor Mago – conferma Greg – ma sarebbe bene che avvenisse per entrambi, altrimenti è molto difficile realizzarlo! –
– Hai ragione, però c’è ancora il terzo consiglio che può aiutarvi: il quadro del ponte!
E’ il ponte da gettare attraverso il fiume dell’incomprensione. Ovvero: sarebbe giusto che ognuno provasse a comprendere anche il pensiero dell’altro, il suo punto di vista. –
– Ma come fare? – chiedono entrambi.
– Così, come quando vi volete bene, c’è un impulso positivo in tutti e due, pure quando siete in disaccordo, c’è un poco di colpa in ciascuno di voi. Perché la ragione ed il torto non sono mai tutti da una parte sola, ma si distribuiscono, un po’ di qua ed un po’ di là. –

– Ed allora, come fare in pratica? – gli domandano.
– Dovete entrare in “empatia”, cioè ognuno di voi deve sforzarsi a cercare e a riconoscere la porzione di ragione che c’è nell’altro.
Per farlo, ognuno deve immaginarsi nei suoi panni e pensare a come avrebbe lui stesso reagito di fronte alle proprie obiezioni, messe sulla bocca dell'altro … e forse, forse potrebbe arrivare a concludere che avrebbe reagito nella sua identica maniera. Proprio quella non state accettando … –
– Ma è difficile, signor Mago … – esclamano insieme Greg e May.
Il ponte tra i pensieri – Proviamolo, miei cari, vi aiuterò io. Sedetevi qui di fronte a me ed io farò da ponte tra le vostre menti. Ognuno di voi percepirà alcuni pensieri dell’altro: cercate di catturarli, di farli vostri e di immaginare di essere lui o lei. –

Così dicendo il Mago distende le braccia, fino a posare la mano destra sul capo della regina e la sinistra sulla testa del re. Poi, a bocca chiusa, prende ad intonare una strana cantilena, quasi una ninna nanna.
Ed in realtà: è una ninna nanna, fatta per assopire ogni spina del cuore.

May e Greg stanno tenendo gli occhi chiusi, ma se guardassero fuori dalla finestra, potrebbero facilmente capire che la cosa sta funzionando!
Infatti, dopo un poco la nebbia già sembra meno nera e meno densa. Poi, ecco che si potrebbe intravedere un po' di chiaro cercandolo lassù, verso il cielo. Passa un altro po’ di tempo e già arriva qualche timida luce sulle foglie più alte ... e poi la nebbia sembra meno grigia e più rarefatta ... e dopo: è tutta azzurra e rosata.
Il tempo scorre ancora, ed ecco che i vapori si alzano verso il cielo ... e poi non ci sono più: sono tutti scomparsi, senza lasciare neppure una nuvoletta.

Quando il Gran Mago Saggio solleva le mani, anche sui volti di May e Greg s’è creata una luce diversa.
Loro si cercano subito: gli sguardi s'incrociano e non sanno se ridere o se piangere.
Beh, diciamo che fanno l'uno e l'altro, mentre si abbracciano con più forza possibile …
Il Mago lascia loro il giusto tempo perché si scambino l'affetto e l'amore ritrovato.
Poi li invita ad ascoltarlo:
– Miei cari, siete riusciti ad entrare in "empatia". Ora avete capito come funziona. Io non potrò essere con voi le prossime volte. Sforzatevi per riuscire da soli a mettervi l’uno nei panni dell’altro.
Ricordare la gioia che state provando in questo momento: vi aiuterà nello sforzo per ricrearla. –

Greg e May vorrebbero portare il Mago con loro, al castello e nominarlo consigliere o ministro, ma lui, molto schivo, non accoglie l’invito. Anche la richiesta di poter tornare a visitarlo lì nel bosco, non ottiene che un “chissà, … vedremo” .
Ai nostri sovrani non rimane altro che ringraziare il Mago per i suoi consigli e la preziosa lezione.

Mentre, mano nella mano, s’incamminano verso il castello, il re propone sorridendo:
– Che ne dici, cara May: perché non facciamo costruire un ponte anche nel nostro giardino? –
– Bella idea: ci stavo pensando anch’io, mio caro Greg! –
– Faremo un bel ponticello di legno sul ruscello che l'attraversa. –
– Però, io non pensavo ad un vero ponte, ma ad un arco di fiori ... –
– Che bella idea May, faremo l'uno e l'altro! –

E V. F. E C.



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G.A.

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