Un ricordo recente di una oretta allegra, trascorsa col mio nipotino
È un periodo strano, sono giorni di passaggio, perché è ancora estate ma non si è né al mare né in montagna e la scuola non è ancora incominciata.
Fabio ha già finito tutti i propri compiti delle vacanze, invece le sorelle devono ancora terminarli. Così lui è costretto a restare in casa: non sa che fare ed un po' si annoia.
Ma ecco che i nonni sono venuti a fargli visita.
Che bello! Fabio può andare con loro ai giardini per un'oretta, fino all'ora di cena.
Vorrebbe andarci in bici, ma quella nuova ha le gomme sgonfie e la pompa non funziona ... peccato!
Però c'è il monopattino. Che lunga volata appena uscito sul marciapiede!
– Fabio, non attraversare da solo, aspettaci! – gli grida la nonna.
Lui è ubbidiente e rifà il percorso su e giù più volte, aspettando l'arrivo dei nonni per poi attraversare insieme a loro.
Arrivati alla zona dei giardinetti, Fabio percorre velocissimo tutti i viottoli e fa ritorno un po' deluso:
– Non c'è nessuno dei miei compagni ... – si rammarica.
A questo punto la nonna suggerisce:
– Proviamo nei giardini qui di fronte: vediamo se là trovi qualcuno.
Comunque, ci sono delle belle stradine per fare le tue corse col monopattino. –
La proposta è accettata ed allora si va negli altri giardini.
Fabio comincia le sue veloci scorrerie, mentre i nonni si accomodano sul muretto al bordo di un prato.
– Meno male che siamo venuti noi a portarlo un po' fuori di casa! Ha un sacco di energie da scaricare. – commenta il nonno.
Dopo qualche giretto, Fabio li avverte che andrà alla fontanella.
I nonni lo tengono d'occhio e lo vedono tornare di gran corsa.
Perché mai? Pieno di entusiasmo lui mostra emozionato ciò che tiene in mano:
– Guardate, ho trovato un quadrifoglio! Lo voglio portare a casa per dimostrare che sono riuscito e trovane uno anch'io ... –
– In questo prato non è difficile trovarli, – dichiara la nonna – prova a cercare un altro. Non occorre che tu ti allontani, prova qui, vicino a noi. –
Ed è vero. Infatti Fabio dopo poco esclama:
– Ecco, l'ho trovato, l'ho trovato! – e lo mostra con orgoglio.
Adesso il monopattino è diventato meno importante. I quadrifogli sono tutto ciò che lo interessa. Fabio riprende con impegno la sua ricerca e dopo poco esclama:
– Ecco un altro ... un altro! È un po' mangiucchiato ma è pur sempre un quadrifoglio, che può portare fortuna! –
Il nonno un po' maliziosamente lo stuzzica:
– Fabio, non vantarti troppo, infatti qualche giorno fa, la nonna ha trovato, proprio qui, un "pentafoglio", cioè, diciamo, un trifoglio con ben cinque foglie ... –
Ma queste parole non sono sufficienti a far calare il suo entusiasmo; lui riprende a cercare. Ed ha ancora successo, perché di tanto in tanto porta alla nonna un nuovo quadrifoglio più o meno intero, più o meno bello.
Lei, con pazienza, glieli sta accomodando in due diversi mazzetti: quelli belli e quelli un po' rovinati.
Ma ecco che ad un certo punto Fabio grida:
– Anch'io, anch'io .... guarda, guardate! Questo ha: una, due, tre, quattro e ... cinque foglie! –
– Sei davvero bravissimo! – non può che confermare il nonno.
Ma poi riprende scherzoso:
– Anch'io ho trovato qualcosa di molto raro!
Guarda un po’ qui, Fabio: questo è un "bifoglio" – e gli mostra, sornione, un trifoglio a cui ha tolto la terza fogliolina.
La meraviglia dura solo un secondo, o anche meno:
– Tu hai tolto una foglia ... si vede, c'è il segno lì, dove era attaccata! –
Il nonno sorride: voleva solo scherzare, era certo che Fabio non sarebbe caduto nel tranello.
Quando, poco dopo, Fabio gli torna accanto, il nonno continua i suoi giochini:
– Guarda qua, caro, questo è un "monofoglio" – e gli mostra un trifoglio a cui ha lasciato solo una delle sue tre foglie.
– Ha, haa ... nonno ... sei un burlone. Quello l’hai fatto tu, lasciando una foglia soltanto! –
La ricerca di Fabio continua positivamnte: altri quadrifogli.
Fabio ogni tanto si ferma accanto alla nonna, per inventariare la sua provvista:
– Quelli belli sono quattro quadrifogli più un pentafoglio. – conferma.
Il nonno ha ancora voglia di scherzare. Ha in serbo ancora un'altra sua invenzione spiritosa:
– Guarda qui, Fabio, ho trovato uno "zerofoglio" – gli dice mostrandogli il gambo nudo di un trifoglio.
– Nonno, nonno sei proprio un burlone! Haa, haa ... –
Il tempo vola ed arriva il momento di tornare a casa.
Fabio si è avviato per primo sopra al suo monopattino. Quando i nonni lo raggiungono domanda preoccupato:
– Avete preso i miei quadrifogli, vero? –
– Sì, caro, quelli più belli. Gli altri li abbiamo lasciati là nel prato.
– Ma perché ... aspettatemi ... sarò velocissimo: vado a prenderli e torno qui subito! – dice lui.
– Non andarci Fabio, qui hai quelli più belli. Sono già fin troppi, più che sufficienti per dimostrare quanto tu sia un abile cercatore. –
A malincuore lui si lascia convincere e si riprende la via del ritorno.
Il nonno suggerisce:
– Appena arrivi a casa mettili nell'acqua perché si riprendano. Così farai ancora più bella figura con la mamma, il papà e le sorelle. –
– E che cosa dirai? – chiede la nonna.
Lei, da brava maestra, coglie l'occasione per una lezione estemporanea e suggerisce:
– "Penta" vuol dire cinque, come nel pentagono. L'hai studiato a scuola? –
– No, però ho capito. Anche "quadri" è come quadrato: vuol dire quattro: quattro lati, quattro foglie. Giusto? – afferma Fabio.
Anche il nonno interviene:
– Allora, "bifoglio" è come bicicletta: due foglie, due ruote. E "monofoglio" è come monopattino: una foglia e un solo pattino, per appoggiare soltanto un piede. –
Giunto a casa, Fabio corre subito dai genitori per dichiarare con entusiasmo:
– Sapete! Ho trovato dei quadrifogli e un pentafoglio ... –
– Ma davvero, che bravo sei stato! – risponde la mamma.
– Invece, il nonno ha trovato: un bifoglio, un monofoglio, ed uno zerofoglio! –
– Lui ha sempre voglia di scherzare! – commenta il papà, divertito.
... Bozza
G.A.