Cari bimbi, qui si parla di un giocattolo dimenticato.
Sentite un po’ …
Chissà quanti ne avete che non vi interessano più … eppure possono essere ancora molto utili.
Bice è una bambina molto curiosa. Volete sapere che cosa sta facendo?
Ha accostato una sedia all’armadio e c’è salita sopra per curiosare nello scaffale più alto. Altrimenti le sarebbe irraggiungibile.
Quell’armadio resta quasi sempre chiuso, contiene solo vecchie cose, quasi dimenticate. Sono davvero rare le occasioni di aprirlo, per chiunque in famiglia.
Però, adesso Bice ha trovato il modo di curiosavi un po'.
Là, in fondo a quello scaffale, ha scoperto una grossa scatola di cartone.
Non sa resistere alla tentazione di guardarci dentro. La prende, scende con attenzione dalla seggiola ed appoggia quell’oggetto misterioso sul tavolo.
Che cosa mai ci sarà?
Basta aprirlo per saperlo ...
Ecco: contiene alcune vecchie cose, appartenute alla mamma e agli zii quando erano bambini.
In mezzo a tanti vestitini ci sono alcuni vecchi giocattoli. Bice li prende uno alla volta per esaminarli.
C'è un grande Pinocchio, senza una gamba (poverino ...), poi un buffo orso di pezza con la pancia scucita, da cui esce un po’ di paglia ed infine un paffuto bambolotto, certamente appartenuto alla mamma.
E’ di celluloide, di quelli di una volta, che possono aprire e chiudere gli occhi e anche spostarli a destra o a sinistra, a seconda di come tu li inclini.
Voi bambini lo sapete che anche i giocattoli hanno un cuore?
Ma veramente: anche loro ce l’hanno, non vi sto prendendo in giro!
È ovvio che non è come il mio o il vostro: si tratta di un cuoricino piccolo e semplice, senza i mille sentimenti che noi umani possiamo sentire.
I cuori dei giocattoli possono provarne soltanto due: la gioia o il dispiacere.
Beh, che cosa stavano facendo quei tre giocattoli dimenticati, prima che Bice aprisse la scatola?
Era da troppo tempo che nessuno si occupava di loro, perciò si erano assopiti.
Erano in letargo, più o meno come fanno gli animaletti del bosco quando arriva l'inverno.
Ma appena Bice ha aperto la scatola, la luce li ha risvegliati e un'ondata di gioia ha invaso i loro cuoricini, con la speranza che la bimba volesse giocare un poco con loro.
A lei interessa in modo particolare il bambolotto, allora lo toglie dalla scatola e lo osserva divertita.
Le piace molto come è vestito, tutto in azzurro: calzoncini, maglietta e cuffietta.
Però, quando lo prende tra le mani s'accorge che ha la fronte ammaccata ed anche un piccolo foro lì nel mezzo.
– Poverino ... sei ammalato! Chissà chi ... e dove ti ha fatto cadere? – pensa Bice.
Ma poi si ricorda che la mamma le aveva raccontato che suo fratello, lo zio, aveva rotto la testa del suo bambolotto di proposito, per vedere che cosa c'era dentro, cioè come era fatto il meccanismo che gli faceva muovere gli occhi ...
– Che sciocco ... che è stato! – pensa la bimba.
Però la "ferita" si può nascondere, spostando un poco la cuffietta.
Lei fa la prova, che la soddisfa. Così decide di tenerselo, riponendo tutto il resto nella scatola, al suo posto.
Ha trovato un nuovo amico:
– Ti chiamerò Gigino – dice al bambolotto, mentre gli sistema un poco i vestiti stropicciati:
– Ciao Gigino, io sono la tua mamma. –
Il cuore del giocattolo accelera e batte a mille!
Nella cameretta la bambina possiede tanti altri giochi, molto più belli, più nuovi e moderni.
Però la simpatia è un sentimento che sfugge alle leggi di mercato e della logica: il vecchio bambolotto in questo momento piace a Bice più di tutti gli altri giochi.
Ha deciso di tenerlo sulla sedia accanto al tavolino dove studia e fa i suoi compiti.
Lì è sempre a portata di sguardo e, se vuole, può anche sfiorarlo.
Che bello avere accanto il nuovo amico!
La nuova, affettuosa amicizia sta creando guizzi di inattesa vitalità nella piccola mente del bambolotto Gigino.
Lui se ne è servito, scivolando un pochino sulla sedia, in una posizione che ha mosso il meccanismo degli occhi, che adesso sono rivolti proprio verso la bambina.
Per alcuni giorni il bambolotto rimane al centro di tutte le attenzioni di Bice.
Lei alla sera non si dimentica di spostarlo accanto al suo lettino e di parlargli un poco prima di addormentarsi.
Immaginate quanto Gigino sia felice.
Ma il tempo trasforma ogni cosa!
Passano alcuni giorni, durante i quali subentrano tanti avvenimenti e molte cose nuove, che inevitabilmente portano in secondo piano l’interesse di Bice verso il vecchio bambolotto.
Ora è quasi dimenticato.
Volete sapere dove sta adesso?
È finito in fondo al grosso cestone di raccolta dei giochi poco usati o che non interessano più.
Sì, ogni tanto Bice ci fa qualche esplorazione e Gigino spera che lei venga a riprenderlo per tenerselo accanto come una volta. Ma non è così purtroppo.
Ed allora deve restarsene lì, mesto, in fondo al cestone, tra una biondissima Barbie senza un braccio e Mimì, un gattino di peluche senza un occhio: due miserelli, abbandonati come lui!
Poco fa s’era riaccesa in tutti e tre una timida speranza, quando Bice aveva rovistato dentro al cesto, ma nulla è poi successo.
Per scacciare un po' di tristezza Barbie prende a chiacchierare:
– Caro Gigino, anche tu sei qui come noi, senza più ricevere alcuna attenzione … –
E Mimì aggiunge:
– Forse era meglio se Bice ti lasciava lassù nella scatola, là dove te ne stavi tranquillo, senza ansie e dispiaceri! –
Gigino non risponde subito.
Ma, dopo aver riflettuto un poco, dice convinto:
– No, amici miei, sono contento di essere stato risvegliato dal mio sonno.
È stato un tempo breve ma ne è valsa la pena.
È stato davvero bello ritornare a vivere se pur per pochi giorni.
Il mio cuore ha fatto provvista di affetto. Me lo farò bastare per un po’.
Poi, chissà ... –
Bimbi miei, che cosa ve ne fate dei vostri vecchi giocattoli, abbandonati in qualche cantuccio?
Potreste darli ai bambini che non ne hanno ... Se non ne conoscete: dateli a qualche associazione che possa provvedere a farlo per voi.
Pensate a come eravate felici quando ve li hanno regalati!
Un altro bimbo potrebbe riprovare la stessa vostra gioia.
E farete felici anche i vostri giocattoli: ve l'ho detto che anche loro hanno un cuore!
G.A.