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UFO 2
Di Pietro Planezio

Una domanda abbastanza ricorrente, durante le conferenze pubbliche, è sulla possibilità di vita nel Cosmo, e, anche se spesso sottaciuta, la sua diretta conseguenza: l'opinione del conferenziere riguardo agli UFO.
Di solito a chi divulga astronomia viene rimproverata un'eccessiva violenza, supponenza, e chissà che altro, nel rispondere, nello stesso modo di quando viene domandata un'opinione sull'astrologia!
In fondo è un atteggiamento non del tutto giustificato: se uno viene ad una conferenza divulgativa, non deve necessariamente avere conoscenze e mentalità scientifiche.
Se le avesse probabilmente non avrebbe bisogno della conferenza, saprebbe dove e come cercare quel che gli interessa! 
Personalmente ritengo che si possa cercare di separare l'argomento in due parti: le caratteristiche favorevoli alla vita, e la possibilità di incontrarla!

Il primo discorso, solo fino a pochi anni fa, era una pura speculazione, del tipo: quali e quante siano le stelle simili o quasi al Sole, che eventualmente, se avessero pianeti, ecc, potrebbero ospitare la vita.
Però non si aveva la minima idea sulla reale possibilità che una stella eventualmente adatta potesse poi aver pianeti.
Ci si basava solo su un ragionamento per analogia: guardandoci in giro vediamo più pulci che elefanti, più sassi che montagne, più asteroidi che pianeti, più pianeti che Stelle: localmente otto o nove (dipende da come vogliamo considerare Plutone) contro un Sole. 
Fuori di qui, nebbia assoluta: certamente, vediamo molte più stelle piccole che grandi, e questo sembrerebbe in linea col ragionamento precedente, però non sapevamo assolutamente nulla di altri sistemi planetari: (Impossibili? Possibili? Probabili? Mah!).
Oggi, affinati i metodi di indagine, non si fa che scoprire pianeti in giro per il Cosmo.
Certo, sono tutti enormi, inadatti alla vita...ma è perché possiamo scoprire solo quelli!
Quelli di tipo terrestre, ammesso che ci siano, sono per ora fuori portata dei nostri strumenti.
Ma sospettiamo seriamente che ce ne siano parecchi, in giro.
In fondo, abbiamo appena detto: più pulci che elefanti, ecc. ecc.
E fin qui, tutto bene: considerati gli sviluppi "possibilisti" dell' astrochimica, veramente verrebbe da chiedersi: dove sono? 
Perché non captiamo segnali, qua e la? 

Il secondo è un discorso puramente statistico: la Terra esiste da oltre 4 miliardi di anni: siamo in grado di captare segnali radio da cento.
Due secoli fa, per comunicare tra pianeti, avremmo pensato a dei giganteschi falò.....oggi pensiamo alle onde elettromagnetiche. 
Sarà così anche tra due secoli?
Casomai per allora penseremo: che sciocchi, provare a comunicare con la radio!
Quindi non possiamo sapere per quanto tempo questo mezzo di comunicazione possa restare "in sella": quattro secoli?
Bene, se così fosse, quattro secoli su 4 miliardi di anni è.....uno su dieci milioni!
Quindi, pure ammesso che su una stella analoga al Sole, con un pianeta simile alla Terra, sul quale si sia sviluppata vita intelligente (quindi già con una serie di combinazioni tutt'altro che facili), le probabilità che sia AL NOSTRO STESSO STADIO DI SVILUPPO e possa (e voglia) comunicare con noi, sono una su dieci milioni! 
Tanto per precisare, ammesso che la stella più vicina al Sole (e potenzialmente adatta, poiché simile), ospiti la vita simile alla Terra... basterebbe uno sfasamento dell' uno per mille nei tempi, e noi cercheremmo di dialogare via radio coi cavernicoli, o viceversa. 
Con uno sfasamento dell'1%, addirittura da loro ci sarebbero ancora i dinosauri, od avrebbero cercato di comunicare con noi quando qui c'erano ancora i dinosauri!
E con questo, credo, abbiamo detto tutto. Statisticamente, mentre la distanza media tra "mondi probabilmente abitabili" dovrebbe essere dell'ordine della decina di anni luce, la distanza media tra "sviluppi contemporanei" dovrebbe essere di migliaia di anni luce. 
A queste distanze ci vorrebbe già un grosso telescopio per scorgere una stella come il Sole, figuriamoci captare segnali di esseri intelligenti!
(Sempre ammesso e non concesso che noi possiamo definirci tali!)

P.S. Se veramente arrivassero gli extraterrestri, e NON fossero (seguendo la logica) gli angeli con lo scafandro che hanno sostituito quelli con le ali nell'immaginario collettivo,quale pensate che sarebbe il nostro destino, (in ordine crescente di sgradevolezza)?

1- Chiusi in riserve come i Pellirosse od i palestinesi
2- Costretti a frustate a lavorare in campi o miniere (per la "Interstellare spa" o simili)
3- Sparsi nei giardini zoologici della Galassia, come attrazione della Stella Sole
4- Allevati per esser serviti come cibo esotico nei ristoranti in giro per il Cosmo
5- Sterminati, e basta!

Se a qualcuno può sembrare esagerato, faccia mente locale: il divario tecnologico tra noi ed una civiltà in grado di varcare gli abissi interstellari è infinitamente superiore alla differenza che c'è tra i guerrieri Zulu e gli F 15 Tomcat!
Casomai potrebbe addirittura esser simile alla differenza che passa tra i pescatori ed i Delfini.
Che, oggi, dopo secoli di mosciame (finalmente proibito) cominciamo a riconoscere come razza intelligente.
Si continua a mangiarli, (stupidi, sono loro che insistono a finire nelle nostre reti!) ma di nascosto e (almeno spero!) con qualche senso di colpa.
Ricordate che successe alle popolazioni extraeuropee quando arrivarono "i civilizzatori bianchi", qualche secolo fa?


Nota: tanti anni fa uscì un romanzo di Urania, di cui non ricordo l'autore, molto divertente su questo argomento: il titolo lo ricordo, era "Uomini nei Muri".

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