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Postprefazione
Dialogo sui minimi sistemi - di Pietro Planezio e Ugo Ercolani

Devo fare qualche precisazione: è un piacere spiegare le cose ad Ugo, che ha una voglia ed una capacità di apprendere molto al disopra del suo bagaglio matematico, però NON è UN'IMPRESA TITANICA.
La meccanica celeste ha conclusioni finali che non sono complesse, non eccedono, in genere, la radice quadrata.
In effetti, non abbiamo inventato niente: gli ho solo presentato la strada per arrivare a queste conclusioni, che di solito viene percorsa in maniera molto ostica, cercando di esporre più i principi che non le dimostrazioni.
Il fatto che gli sia piaciuta (senz'altro non quanto a me sia piaciuto spiegargliela) non significa che abbiamo scoperto l'acqua calda: semplicemente abbiamo fatto insieme quello che si dovrebbe fare sempre: rendere le cose concettualmente il più comprensibile possibile, indipendentemente dal bagaglio matematico-fisico dell'interlocutore.
Il fatto che Ugo ne parli con tanto entusiasmo significa solo che, normalmente, alcuni divulgatori non fanno il loro mestiere con piacere: stando cioè più attenti all'ascoltatore che ai colleghi.
p.p. 

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