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Messier
Di Pietro Planezio

La costellazione della Vergine è il paradiso degli astrofili.
Già con un telescopio non eccessivo ci si possono scorgere un sacco di galassie, in quanto in questa zona del cielo si vede appunto il famoso "ammasso della Vergine", già di per se' molto ricco, ma soprattutto il più vicino a noi, (circa 50 milioni di anni luce).
Quindi vi si riescono a scorgere galassie anche abbastanza piccole, che in un ammasso più lontano sarebbero fuori portata per i telescopi amatoriali.
Questa porzione di cielo fa venire in mente come, col passare degli anni, cambino le cose...
Un vecchio aforisma dice che non esiste cosa illecita che, in qualche tempo ed in qualche luogo, non fosse lecita! (e viceversa).
Nel '700, per esempio, lo sport più diffuso tra gli astronomi era la "caccia alle comete".
Ai telescopi di allora le galassie nell'ammasso della Vergine apparivano poco più che macchioline indistinte e diffuse, somigliando parecchio alle comete, ed ingenerando una serie interminabile di "falsi avvistamenti".
Tanto che tutta la zona veniva soprannominata "l'incubo dei cercatori di comete"!
Ciò convinse un astronomo dell'epoca, Charles Messier, ad intraprendere una catalogazione di questi oggetti nebulosi "fissi" indicandone aspetto e posizione, dimodochè i cacciatori di comete sapessero subito se avevano individuato un soggetto "interessante" od erano incappati in questi scogli, fastidiosi ed inutili.
In pratica Messier cominciò a catalogare queste nebulosità per "levarsele dai piedi", e diede vita ad un catalogo contenente poco più di un centinaio di voci, naturalmente non riuscendo a finirlo in vita, ma che fu completato da suoi successori. 
Solo molto tempo dopo, con il progressivo potenziamento degli strumenti ottici e l'avvento della fotografia, queste nebulosità diffuse cominciarono ad apparire nel loro vero aspetto, mostrando forme talmente belle che, di alcune, si fanno addirittura dei posters da appendere in salotto!
Così va il mondo.
Il catalogo porta ancora il nome di Messier, (e le nebulose vengono elencate con la sigla M ed un numero progressivo).
Qualunque appassionato di astronomia sa che M 42 (Messier 42) è la nebulosa di Orione, la più bella del cielo, che M 31 è la Galassia di Andromeda, la più vicina, ecc.
Così facendo, catalogando degli importuni "scogli", questo peraltro oscuro astronomo del '700 legò il suo nome agli oggetti più belli del cielo!

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