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Il castello Angioino

Nel   710, la posizione di Gallipoli sul mare, portò all’idea di creare una prima fortificazione del castello, che fosse in grado di difendere la città dagli attacchi nemici, in corrispondenza dell’unica porta d’accesso, situata alla fine della via Traiana. In principio, questa prima fortificazione presentava un Torrione Poligonale ed un ponte levatoio, successivamente alla costruzione si affiancarono  ricoveri per guarigioni e case della pergamena. Il castello, già isola militare autonoma, diventa veramente staccato dalla città quando i veneziani, assediata Gallipoli nel 1484, finanziarono il ripristino delle “Eroiche Mura” e il rafforzamento del castello, creando una nuova porta collegata al ponte levatoio, detta Avanzata, più a sud di quella esistente.Durante il dominio angioino, il castello venne rimaneggiato nella struttura che si presentava con tre torri (della Bandiera, posta a nord-est; della Vedetta, posta a nord-ovest e della Campana, posta a sud-ovest) distanziate in modo da garantire la mira utile per le balestre, comprendente una fitta rete di tombini di servizio per i cannoni e collegata da sotterranei, integrati poi, da cortine, cioè da collegamenti tra torri.Pochi anni dopo, l’architetto militare senese Francesco Martini, oltre ad ideare il magnifico Rivellino, progettò il volto definitivo del tutto. Nel 1616 il Torrione Poligonale e una cortina, che occludevano il passaggio al Torrione della Bandiera furono demolite. Oggi possiamo ammirare la struttura muraria in tufo-carparo, legato con calce, bolo e pozzolana; i suoi pregevoli beccatelli a più torri; le sue feritoie e i suoi tombini; le sue coperture a botte e a crociera, ed infine la volta della Torre Grande, a crociera rialzata di nove lati con spicchi ogivali (tipico dell’arte gotica).