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La tela del Canneto

Un pescatore di 73 anni di nome Andrea, dopo aver lasciato il mare per la terra, aveva continuato a lavorare raccogliendo e vendendo canne. Una mattina, non volendo andare troppo lontano, come gli altri giorni, decise di fermarsi al canneto più vicino al paese, cioè quello aldilà del ponte che univa la città alla terra ferma. Mentre cercava le canne migliori, Andrea si lamentava che in vita sua non aveva mai avuto la fortuna di trovare delle monete d’oro. Con questi pensieri nella mente continuava a cercare, quando un gabbiano attirò la sua attenzione verso una zona piena di vegetazione; quando vi arrivò, vide una donna che gli sorrideva, era un ritratto. Prima spaventato, poi stupito, lo raccolse e le campane del Monastero suonarono i rintocchi dell’ora sesta. Lo avvolse nella sua camicia, e tornando verso casa pensò che fosse un miracolo, che il volto raffigurato era della Vergine, che solo Lei poteva rimanere intatta e asciutta tra acqua e canne. Il mattino dopo, la tela era sparita, Andrea pensò che fosse stata rubata e, dopo essersi compianto, tornò a raccogliere le canne lasciate il giorno prima. Incredulo, non sapeva se scappare o inginocchiarsi a pregare perché lì, nello stesso posto del giorno precedente, c’era la tela. Era l’ora sesta. Andrea corse da Don Mauro a raccontare il suo miracolo. Da quel giorno, passarono tre anni, Andrea era sul letto di morte, triste per non poter vedere finita la chiesa sorta in quel punto. La Vergine si mostrò a lui, e tenendogli la mano, lo portò con se. Era l’ora sesta. Quando l’ultimo embrice combaciò, la chiesa fu terminata e i rintocchi delle campane del Monastero annunciavano l’ora sesta.

 

 

Chiesa del Canneto