da LA REPUBBLICA, 25/11/1996

Pizzi-Rapajc Galeone ha ragione
di LUIGI LUCCARINI

Aveva detto alla vigilia Gigi Cagni: «La mia squadra deve imparare a vincere». Ma per quanto si è visto ieri, già sarebbe un mezzo miracolo insegnarle a non prenderle. Altri tre gol dal Perugia e di quelli che fanno male, che ti lasciano a fine gara solo una confessione d'impotenza: «Io non so più che dire, adesso pretendo spiegazioni dai miei giocatori». Difficile che riesca ad ottenerle. Facile facile invece è il pomeriggio del Perugia. E di Giovanni Galeone che tanto per cambiare sembrava dovesse salvare la panchina, con una vittoria e una prova convincente. Tanto per non cambiare ha vinto, e alla fine pare anche un po' stufo di tutte queste chiacchiere: «Piantiamola con questa storia della vittoria importante. Vediamo di ripeterci anche domenica». Per la cronaca, domenica arriva il Vicenza, ma una volta tanto un po' di ottimismo non guasta. La classifica, in fondo, parla in suo favore. E la partita pure. E dire che era cominciata con una scelta coraggiosa, di quelle che a Perugia fanno tanto discutere: Negri in tribuna perché fuori condizione, mentre in campo scendono Pizzi e Rapajc, anomala coppia d'attacco. Ma è andata bene lo stesso, perché la difesa del Verona è la peggiore del campionato: questione di numeri (le reti subite, ora sono 21), questione di uomini soprattutto. Cagni le ha tentate di tutte: un nuovo portiere, il giovane Guardalben al posto di Gregori; un cambio in corsa (Paganin per Manetti) e una partita osservata tutta in piedi, a braccia conserte. Ma intanto il Perugia è già scappato lontano, trascinato dagli estri di Gautieri e dalle straordinarie voglie di Rapajc. Il primo al 3' inventa uno slalom in area e porge in cross a Pizzi un comodo appoggio in rete. Il secondo si prodiga in corse e dribbling, segna una rete (24', di forza dopo un rimpallo in area), raccoglie applausi a scroscio e lascia il posto ad Artistico che, all'esordio in campionato, dopo un paio di minuti trova anche lui la rete, di testa, su perfetto traversone di Goretti. Qualche minuto prima (67') il Verona aveva fatto centro con il redivivo De Vitis, inzuccata su cross di Corini, ma che non fosse giornata per gli scaligeri lo si era capito da un pezzo. Alla fine Galeone spiegherà il perché: «Ho indovinato la partita»; mentre Cagni, rabbuiato, cerca ancora spiegazioni dai suoi giocatori.

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