Terrorismo

 

Strage di Beslan in Ossezia: 3 settembre 2004
 

I BAMBINI DI BESLAN,
IL TERRORISMO E L’INIZIO DELLA SCUOLA

 

 

Gioventù Studentesca


A Beslan i terroristi hanno ucciso circa quattrocento persone, di cui 156 bambini, in Iraq i rapimenti sono all’ordine del giorno, l’ultimo è quello di cui sono vittime due volontarie italiane, in Terra Santa gli attentati si susseguono a ritmi impressionanti, l’Italia stessa è ripetutamente minacciata dal terrorismo islamico.

Il mondo è di fatto in guerra!

In questa situazione così drammatica, con dentro il cuore l’angoscia per un male che sembra invincibile, siamo tornati a scuola, e lo abbiamo fatto chiedendoci come sia possibile tanta disumanità.

Ma se i terroristi avessero avuto coscienza del valore di ognuno dei bambini della scuola di Beslan avrebbero potuto torturarli ed ucciderli?

Non guardare la realtà, non cercarne il senso, è questo il male che oggi incombe, un male che viene dall’ideologia, prodotto di un uomo che pretende di essere la misura di tutte le cose, fino a decidere di uccidere in nome di un’idea.

Tutti siamo rabbrividiti di fronte alle immagini dei bambini uccisi a Beslan, tutti abbiamo condannato quella barbarie, come gli altri gesti terroristici di cui ormai si è perso il conto, ma come iniziare la scuola senza dimenticare tanto orrore? Che cosa c’entra il nuovo anno che ci aspetta con quello che è successo?

E’ un’esperienza di bene che vince il male, che sconfigge il non senso anche di tante ore di lezione, un’esperienza che corrisponde alle esigenze di verità, di bellezza, di giustizia, di cui è fatto il cuore, il nostro, quello di ogni uomo, dei bambini di Beslan come dei loro aguzzini, che lo hanno dimenticato.

Di questa vittoria siamo certi perchè il bene non è un’idea nè un progetto per il futuro, è un Uomo che ci si è fatto incontro, un Uomo che ha dato la vita per liberarci dal male.
Di questo bene, che desideriamo e di cui vediamo tanti segni dentro la storia umana, nessuno di noi è capace; per questo il gesto più realistico è invocare Dio perchè noi, come tutti gli uomini, abbiamo a fare esperienza della positività della vita e di una capacità di unità tra gli uomini, altrimenti impossibile

E’ questa positività che vogliamo condividere con te dentro la drammaticità di questo tempo difficile, una positività cui ci educano persone che hanno un modo più umano di trattare gli altri, le cose, lo studio, il tempo libero.
 

 

Terrorismo: «I BAMBINI DI BESLAN, IL TERRORISMO E L’INIZIO DELLA SCUOLA», Gioventù Studentesca, 13 Settembre 2004

 

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