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Gioventù Studentesca
A Beslan i terroristi hanno ucciso circa quattrocento persone, di cui 156
bambini, in Iraq i rapimenti sono all’ordine del giorno, l’ultimo è quello
di cui sono vittime due volontarie italiane, in Terra Santa gli attentati
si susseguono a ritmi impressionanti, l’Italia stessa è ripetutamente
minacciata dal terrorismo islamico.
Il mondo è di fatto in guerra!
In questa situazione così drammatica, con dentro il cuore l’angoscia per
un male che sembra invincibile, siamo tornati a scuola, e lo abbiamo fatto
chiedendoci come sia possibile tanta disumanità.
Ma se i terroristi avessero avuto coscienza del valore di ognuno dei
bambini della scuola di Beslan avrebbero potuto torturarli ed ucciderli?
Non guardare la realtà, non cercarne il senso, è questo il male che oggi
incombe, un male che viene dall’ideologia, prodotto di un uomo che
pretende di essere la misura di tutte le cose, fino a decidere di uccidere
in nome di un’idea.
Tutti siamo rabbrividiti di fronte alle immagini dei bambini uccisi a
Beslan, tutti abbiamo condannato quella barbarie, come gli altri gesti
terroristici di cui ormai si è perso il conto, ma come iniziare la scuola
senza dimenticare tanto orrore? Che cosa c’entra il nuovo anno che ci
aspetta con quello che è successo?
E’ un’esperienza di bene che vince il male, che sconfigge il non senso
anche di tante ore di lezione, un’esperienza che corrisponde alle esigenze
di verità, di bellezza, di giustizia, di cui è fatto il cuore, il nostro,
quello di ogni uomo, dei bambini di Beslan come dei loro aguzzini, che lo
hanno dimenticato.
Di questa vittoria siamo certi perchè il bene non è un’idea nè un progetto
per il futuro, è un Uomo che ci si è fatto incontro, un Uomo che ha dato
la vita per liberarci dal male.
Di questo bene, che desideriamo e di cui vediamo tanti segni dentro la
storia umana, nessuno di noi è capace; per questo il gesto più realistico
è invocare Dio perchè noi, come tutti gli uomini, abbiamo a fare
esperienza della positività della vita e di una capacità di unità tra gli
uomini, altrimenti impossibile
E’ questa positività che vogliamo condividere con te dentro la
drammaticità di questo tempo difficile, una positività cui ci educano
persone che hanno un modo più umano di trattare gli altri, le cose, lo
studio, il tempo libero.
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