Strage di Beslan in
Ossezia: 3 settembre 2004 |
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am Durante la guerra in Iraq, grazie al grande potere dei media ed all’uso delle immagini, tutti noi siamo stati in un certo senso trasportati “in prima linea” dove si tocca l’orrore e dove la domanda: “Perché?”, sale al cuore di tutti. Ma con la stessa facilità con cui sale la domanda altrettanto facile è scivolare nel nichilismo. La vicenda dei due giornalisti francesi rapiti in agosto in IRAQ ha messo in luce il disprezzo crescente per la vita in ogni sua forma ed ha evidenziato il problema di fondo obliterato parlando di radici cristiane dell’Europa, e cioè: la civiltà occidentale ha alla sua base valori universali, che provenienti dal mondo giudaico-ristiano sono poi divenuti patrimonio di tutti? C’è una ragion oggettiva per opporsi al terrorismo? Ma nella piccola repubblica russa è accaduto l’inimmaginabile: il terrorismo islamico seguendo/eseguendo le istruzioni del “Manuale del Mujahidden” ha fatto strage di scolari nella scuola di Beslan in Ossezia. A New York, 11 settembre 200, erano stati abbattuti i simboli della potenza nel mondo, trascinando con sé migliaia di morti. Come se la potenza, l’ostentazione massima della costruzione umana, nulla possano di fronte a un’altra capacità umana, quella di distruggere, di annichilire lo sforzo della civiltà. A Beslan, il 3 settembre 2004, è stato peggio: Nulla era mai stato concepito di così atroce. Viene in mente la strage degli innocenti di Erode. E’ stato crudele Erode, ma voleva il potere, il proprio potere e basta, non godeva delle atrocità inflitte, non aveva scritto un manuale dell’orrore. Ed ancora, ad Auschwitz, l’Olocausto, il più orrido. Le madre si stringevano tra le braccia i figli dentro le camere a gas e mentre morivano rassicuravano i figli. Ma a qui Beslam: “Chi sono queste Belve? Di cosa si sono nutriti queste Bestie umane? Di cosa sono assetati questi Mostri”. Hanno sperimentato il Nulla ma questo Niente sta avanzando. E noi?
“Se si mette Dio di
fronte a tutti i peccati della Terra, sembra ovvio dire: “Chi potrà
sussistere? Nessuno si può salvare”. E invece Dio muore per un mondo così,
diventa uomo e muore per gli uomini. E’ misericordia il senso ultimo del
Mistero: una positività che vince la presunzione e la disperazione.” |
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Terrorismo: «3 settembre 2004 - Scuola di Beslan in Ossezia: La strage degli Innocenti», am, 6.09.04 |