11 Marzo 2004 |
La strage di Madrid: |
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di Baget Bozzo
Gianni Zapatero venne eletto segretario del Psoe per l’iniziativa di un gruppo di giovani parlamentari socialisti perché era un socialista dal volto umano: un “piacione” come si dice in romanesco da noi parlando di Rutelli. Zapatero è Rutelli importato a Madrid. La sua immagine non ricordava i giorni di Barrionuevo, il ministro degli Interni accusato di aver fatto seviziare, come membro dell’Eta, un tale che non c’entrava niente. Zapatero non era uomo di apparato, non ricordava i giorni della transizione dal franchismo né le durezze che vi erano connesse. Ma ha vinto le elezioni non per il programma che aveva presentato e non per l’immagine distensiva che aveva cercato di imporsi. Non lo hanno eletto i voti, ma le bombe, non il suo sorriso ma i corpi straziati delle duecento vittime delle stazioni ferroviarie. Se un qualche contributo ha dato alla vittoria elettorale, è di aver permesso e avallato le manifestazioni di massa che accusavano Aznar di avere indicato l’Eta come mandante: il che non è vero. Aznar non fece mai alcun nome e la connessione tra Eta e Al Qaeda è un dato certo. Il terrorismo è un corpo interconnesso, una vera struttura d’insieme, in cui il mutuo ausilio è diventato una regola. Il terrorismo di tutte le forme, sia islamiche che di sinistra, ha come metodo e come fine una identica matrice, la distruzione. Non si propone obiettivi altri dalla distruzione dell’avversario. I marxisti di Eta e i terroristi di Al Qaeda sono egualmente parti di ciò che chiamiamo “terrorismo”. Intendo indicare con ciò un fenomeno nuovo che non ha nulla a che fare con il terrorismo degli anarchici dell’Ottocento, con il terrorismo fatto contro i simboli individuali del potere. Il terrorismo del 2000 è una organizzazione ed una ideologia, è il nichilismo allo stato puro ma divenuto capace di organizzare subculture sia etniche che religiose come sue parti organiche. Che ci fosse quindi una separazione reale tra Eta ed Al Qaeda è tutto da dimostrare, come ha sottolineato la responsabile americana per la sicurezza nazionale, Condoleeza Rice. Ma dare come un fatto che il governo Aznar (che aveva il giorno dopo gli attentati, già indicato la modesta traccia islamica in sette cassette del Corano connesse a un cellulare presso una bomba non scoppiata ad Antocha) abbia mentito è una menzogna. Zapatero ha vinto le elezioni con un attacco calunnioso in tempi così stretti che il governo non aveva possibilità di difesa. Il suo contributo proprio alla vittoria elettorale del Psoe è stato un’accusa mai provata: la volontà del governo di nascondere la pista islamica. Sono democratiche le elezioni spagnole? Il governo uscente ha scelto di non contestare la legittimità del suffragio e di non sottolineare le condizioni abnormi in cui esso era avvenuto. Rimane però vero che non è con il suo volto umano che il leader del Psoe diviene presidente del Consiglio spagnolo ma con una vicenda torbida di cui il peso si farà sentire quando il dibattito politico riprenderà i suoi diritti in Spagna. Il Psoe va al potere solo come il partito che si è opposto all’intervento della Spagna nella guerra irakena, vi va dunque in connessione con l’estrema sinistra che non fa parte del governo e con tutto il neutralismo ed il pacifismo che sono un’eredità della lunga separazione della Spagna dall’Occidente negli anni del franchismo. Va al potere con la cultura statalista, dopo che la Spagna è stata vissuta nel mondo come il più grande successo recente della politica liberale. Vi va dopo aver cacciato un governo che ha cambiato il livello dell’economia e della vita sociale in Spagna e fatto di essa una grande potenza europea, un riferimento per gli Stati Uniti, una relazione vivente con l’hispanidad nelle due Americhe. Forse non il miglior governo europeo, quello di Aznar, ma certo il miglior governo che la Spagna abbia conosciuto da un secolo a questa parte. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e quando diciamo diavolo non intendiamo parlare metaforicamente, ma intendiamo proprio lui, il signore della menzogna e della violenza. Zapatero ha costruito il suo potere sulla sofferenza, sul dolore e sulla morte. è un dramma per la Spagna avere un governo eletto in questa maniera. Poiché abbiamo ricordato Satana, concludiamo con la preghiera: Dio benedica la Spagna. |
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Terrorismo: «Zapatero, vittoria della calunnia», di Baget Bozzo Gianni, Tempi, Numero: 12 - 19 Marzo 2004 |