11 Marzo 2004 |
Glucksmann: il
terrorismo è la peste moderna. |
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Intervista a
André Glucksmann di Ulderico Munzi PARIGI - Il teorico del «nichilismo terrorista» scende in campo. La sua condanna è rafforzata da una dialettica che appare nitida e tagliente. L’immagine televisiva di quei milioni di esseri umani nelle piazze di Spagna e d’Europa dimostra - dice il filosofo André Glucksmann sottolineando con la voce il termine «umani» - che «la volontà di vivere, compresa la gioia di vivere, è il solo mezzo per vincere la volontà di morte espressa dal terrorismo senza frontiere». Entriamo nell’orrendo «scibile del Terrore» senza imporci alcun recinto. E varcano la soglia del nostro dialogo anche le Brigate rosse e Cesare Battisti, terrorista ospitato in Francia: «Speriamo che le Br - afferma Glucksmann - non ricevano mezzi per passare nella grande dimensione del terrorismo e per quanto concerne Battisti affermo che esistono leggi comunitarie per l’estradizione. La Francia le deve rispettare perché hanno un peso superiore a quelle nazionali. Battisti dev’essere giudicato in Italia, dove esiste una giustizia democratica. Che Battisti scriva libri gialli non è una giustificazione. Anche il filosofo Althusser scriveva, eppure era colpevole di aver sgozzato la moglie». Che cosa aggiunge l’attentato sui treni spagnoli all’affresco grondante sangue che ci sovrasta da tempo? «Viviamo l’11 settembre dell’Europa. Un attacco indiscriminato contro la popolazione civile. Il terrorismo nichilista ha come obiettivo la gente che non si può difendere. Ecco l’orizzonte del nostro XXI Secolo». Perché usa la parola nichilista? «Tutti si domandano chi abbia agito in Spagna. L’Eta? Al Qaeda? Basta con queste esitazioni. Qual è oggi il più convincente e il più spaventoso dei terrorismi? Chi sostiene che sia l’Eta e chi ribatte, invece, che sia Al Qaeda dicono, entrambi, il vero. Lasciamo alla polizia l’identità spicciola dei portatori di bombe... Il terribile di questa strage è che l’ideatore può essere o l’uno o l’altro. O tutt’e due insieme. Questo nostro terrorismo quotidiano non si definisce attraverso i suoi ideali e i suoi alibi - l’ultra nazionalismo dei baschi e l’integralismo dei musulmani -, ma attraverso il modus operandi , la decisione di uccidere gli innocenti per il solo piacere di ucciderli. Immagini migliaia di Dutroux... Tutto è permesso ai mostri, che siano dell’Eta, di Al Qaeda o di altre sigle. Il nichilista non riconosce alcun tabù, non ha alcun rispetto per la vita. Uccido, ergo esisto». Si deve, insomma, combattere una malattia come l’Aids... Forse peggiore. «Io direi una peste moderna. Senza alcuna frontiera geografica, ideologica e politica, ripeto. Punta ai massacri di massa. La circolazione delle armi di distruzione tra il Pakistan, la Corea del Nord, la Libia, l’Iran è ormai un fatto arcinoto e tutto avviene sotto gli auspici del dottor Kahn, il padre della bomba pachistana. E’ una malattia contagiosa che crea imitatori...». Ma chi indaga ha bisogno di obiettivi precisi. «Certo, che s’investighi in una comunione d’intenti, che vengano individuati i sentieri del Terrore, ma l’ intelligence deve convincersi che il fenomeno è planetario. E ha in comune l’odio per la democrazia e per la civiltà». Secondo lei, si tratta di massacratori invincibili? «No, nient’affatto. In Afghanistan sono stati respinti sulle montagne, in Iraq Saddam è caduto, Gheddafi, in Libia, ha rinunciato alle armi di distruzione di massa che stava fabbricando, l’Iran esita... No, possono essere battuti. E non dimentichiamo i "terroristi in divisa"». Lei si riferisce alla Cecenia? «Certo, le truppe russe hanno raso al suolo una città come Grozny, hanno torturato e ucciso civili come accadde a Varsavia nel 1944. I ceceni passeranno in massa al terrorismo perché sono impazziti dal dolore. Putin ne è responsabile». Ma Putin si batte insieme con altre nazioni contro il terrorismo globale. «Certo, Putin, è un pompiere piromane, Putin come Gheddafi. Il russo è un uomo intelligente e può essere convinto a rinunciare... come ha fatto Gheddafi». Quanto tempo ci vorrà per annientare il terrorismo nichilista? «Forse decenni, forse di più. La storia, nel suo insieme, è un oceano di sangue. Da un punto di vista "tecnico", poliziesco, non bisogna ridurre il terrorismo a un problema islamico o, sul fronte opposto, a un problema americano di cui debbono occuparsi solo gli americani perché sono imperialisti e arroganti. Non è un fenomeno solo islamico perché uccide un gran numero di musulmani e ha alleati in altre regioni religiose e culturali. Il nichilismo terrorista è "trans-ideologico". Non lo vinceremo con quattro soldati in più sulle linee ferroviarie o ai posti di frontiera. Sono le masse che vinceranno il terrorismo. In prima linea ci sono le donne e soprattutto le donne musulmane che si rivoltano contro chi vuole imporre la morte». |
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Terrorismo: «Glucksmann: il terrorismo è la peste moderna. Battisti? Dev’essere giudicato in Italia. "Solo le masse batteranno il nichilismo"», Intervista a André Glucksmann di Ulderico Munzi, Il Corriere della Sera, 14.3.2004 |