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ATTENTATO IN IRAQ-Nassiriya |
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di
don Luigi Giussani fondatore di Comunione e Liberazione Che orrore! Che vergogna! «Né il sol più ti rallegra Né ti risveglia amor». Il Pianto antico di Carducci custodisce nel cuore della nostra storia quel mistero per cui Dante Alighieri prega la Madonna perché una ricchezza di umanità nuova affermi la vittoria del bene attraverso il suo dolore di sposa e di madre: «In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate». Così in noi diventa grande l’urto del cuore per il giudizio della signora, moglie del brigadiere Coletta, che ha parlato davanti alle telecamere del telegiornale. «In te misericordia», perché l’uomo cade senza conoscere il dove, il come e il quando. «In te pietate», perché l’uomo è debole, contraddittorio e fragile fino alla morte. «In te magnificenza» è il comunicarsi di una forza di vittoria come luce finale. Bontà è il motivo di azione per l’uomo. Quanto canto popolare potrebbe risorgere, se una educazione del cuore della gente diventasse orizzonte di azione dell’Onu, invece che schermaglia di morte – favorita da quelli che dovrebbero farla tacere - tra musulmani ed eredi degli antichi popoli, ebrei o latini che siano. E questa sarebbe la vera ricchezza della vita di un popolo! Se ci fosse una educazione del popolo, tutti starebbero meglio. La paura o il disprezzo della Croce di Cristo non farà mai partecipare alla gioia di vivere all’interno di una festa popolare o di una espressione familiare. La testimonianza di Dante Alighieri è rifiorita nel dolore della signora Coletta: «In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s’aduna quantunque in creatura è di bontate». |
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Terrorismo: «L'urto del cuore. Intervento di don Giussani per i funerali delle vittime di Nassiriya», di don Luigi Giussani. Il testo della "Copertina" che ha aperto il TG-2 Rai delle 20.30 del 18 novembre 2003 |