Terrorismo

L’esempio di Marco Biagi

Comunicato stampa di CL



E’ stato vigliaccamente e freddamente ammazzato un uomo, un padre di famiglia, un professore, per la sua collaborazione alla revisione delle leggi sul lavoro. Vogliamo innanzitutto essere vicini alla moglie e ai figli con la preghiera a Cristo, l’unico che può redimere il loro infinito dolore, l’unico che può dare speranza a una morte che partecipa della Sua, per noi.


Proprio la ricerca della speranza ci costringe a invocare un cambiamento di vita e di mentalità. Non si può pensare di avere la verità in tasca, di servirsene invece che servirla, di usarla come un’arma contro gli altri. La presunzione di essere portatori di bene, contro tutto e contro tutti, è il cancro della società e il principio di una violenza autodistruttiva. Bin Laden è vicino più di quanto si pensi; l’esperienza del terrorismo non è di altri, ma nostra, come se incubassimo la negazione di noi stessi.


Nella esecrazione sincera del delitto tutti si affannano a proclamare che il terrorismo nulla c’entra con la modalità tipicamente italiana della lotta politica, fatta di assurde intemperanze verbali, delegittimazioni reciproche, faziosità che negano la realtà sostanzialmente democratica del nostro Paese. Cosa c’entra il terrorismo con festosi girotondi e manifestazioni popolari che vanno “inevitabilmente” un po’ sopra le righe, con discorsi che diventano “inevitabilmente” virulenti e intolleranti, con un confronto ideologico che “inevitabilmente” va verso lo scontro sociale, con il sostegno di posizioni che “inevitabilmente” finiscono nella negazione del compromesso? Fa scandalo anche il solo pensare che il terrorismo c’entri. In questo scandalo ipocrita qualcuno muore e il terrorismo si alimenta.


Noi proponiamo invece di seguire l’esempio di chi – come Marco Biagi – ha lavorato e lavora affinché, come ha detto oggi il Papa,
“si affermi nella cara Nazione italiana un clima di intesa fra le parti sociali, per una pacifica soluzione dei problemi in atto”.

L’ufficio stampa
di Comunione e Liberazione
Milano, 20 marzo 2002

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