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Nulla sarà più come prima A colloquio con Giulio Andreotti. L’inizio di una gravissima crisi mondiale, il terrorismo, la questione mediorientale, l’Europa e l’Italia. «Senza Dio la pace non può esistere» |
Giulio
Andreotti ha attraversato da protagonista cinquant’anni di
storia del mondo. Mezzo secolo di cambiamenti vissuti
dall’interno, come Presidente del Consiglio o come Ministro
degli Esteri. Oggi è la personalità italiana più qualificata
a parlare di ciò che sta accadendo, dopo quel tragico 11
settembre che gli ha fatto dire che «nulla sarà più come
prima». Offriamo le risposte del senatore Andreotti come
contributo per una più avveduta coscienza della nuova realtà
che si apre davanti a noi e per ricercare le strade di una
ripresa che assicuri giustizia e pace al mondo.
Presidente, che cosa hanno rappresentato per Lei gli
attentati di New York e Washington? Di
fronte allo sgomento per quanto è accaduto, come evitare lo
scetticismo disperato e la presunzione della forza?
Non sappiamo quali saranno le dimensioni dell’operazione
“Libertà duratura” annunciata dal presidente Bush come
“guerra” al terrorismo internazionale. Che cosa può
assicurare la giustizia che tutti invocano?
Che ne sarà ora del Medio Oriente e del conflitto
israelo-palestinese? In
un recente articolo sul Corriere della Sera don Giussani si
è domandato che cosa può assicurare a un uomo di oggi la
possibilità di camminare sicuro quando la violenza sembra
corrodere rapporti e azioni. Giro a Lei l’interrogativo.
Giovanni Paolo II in Kazakhstan ha detto: «Con tutto il mio
cuore imploro Dio di conservare il mondo nella pace». Come
gli uomini possono essere in qualche modo collaboratori
attivi di Dio in questo compito?
Lei ha detto che il mondo sta attraversando la crisi più
grave della sua storia, tanto da far dire senza forzature
retoriche che dopo l’11 settembre 2001 nulla sarà come
prima. In questo drammatico contesto che ruolo possono e
debbono svolgere l’Europa e in particolare l’Italia? |
a cura di
ALBERTO SAVORANA
Tracce, Ottobre 2001