San
Pio da Pietrelcina
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di
Vincenzo La Gamba Carissimi Umberto ed Angelo, non so come spiegarvelo, ma Padre Pio ha fatto quello che fino a pochi giorni fa avevamo sperato che succedesse: Mons. Albecete ha scritto l'omelia e non l'ha detta a braccio, come in un primo momento la sua segretaria mi aveva comunicato. L’ha letta ed io sono in grado di fornirvi il testo integrale perché ne prendano conoscenza tutti i lettori del Vostro (e nostro) sito internet. Personalmente ho avuto la fortuna di incontrare Mons. Lorenzo Albacete (finalmente) ieri per la prima volta! Il momento più straordinario di tutta la giornata l’ho ho vissuto quando nell’omelia ha menzionato Mr Corrigan. In me e mia moglie Isabella è scattato all' improvviso un indelebile, bellissimo ricordo. Mr. Cardigan, assieme alla sua famiglia, è stato nostro compagno di viaggio in occasione della beatificazione di Padre Pio, il 2 maggio 1999. In quella circostanza abbiamo viaggiato assieme; eravamo nello stesso albergo; assieme ci siamo recati a San Giovanni Rotondo (e chissà come) e gli scattai una fotografia (era sulla sedia a rotelle con la sua infermiera di orgine spagnola, con la quale durante il viaggio avevamo aperto un buon rapporto di amicizia e durante tutto il viaggio ci raccontò delle cose straordinarie) che adesso rappresenta qualcosa di preziosamente importante per noi. Mr. Corrigan non aveva le facoltà mentali, ma sapeva solamente che non poteva morire se non prima Padre Pio fosse stato riconosciuto dalla Chiesa, per quello che Egli veramente era: un Santo. Non sapevo del privilegio di avere conosciuto un uomo col quale Padre Pio aveva un rapporto particolare. Era un uomo soprattutto grande nella fede di e per Padre Pio. Mr. Corrigan era più di un amico ed un figlio spirituale di Padre Pio. Secondo il mio modestissimo parere, è stato il primo Ambasciatore in terra d'America dell'allora Frate con le stimmate, all'indomani della fine della seconda guerra mondiale. La cosa più bella che ricordo è che con noi c'era anche una suora di origine irlandese, alla quale Mr. Corrigan affidò le sue fortune (milioni di dollari) per perpetuare il nome di Padre Pio in America a qualsiasi dimensione e livello. Ai nipoti e alle nipote di seconda generazione promise di pagare il viaggio a Roma e San Giovanni Rotondo. Pochissimo aveva lasciato loro, se non quel viaggio pagato. Non hanno, comunque, battuto ciglio, perchè lo zio Bill era "speciale" e quanto egli aveva promesso a Padre Pio, finita la seconda guerra mondiale, non solo l'ha fatto ma ha messo a disposizione tutta la sua ricchezza materiale per il fabbisogno di quanti erano in difficoltà. Aggiungo, con grande umiltà, che una delle nipoti di Mr. Carrigan ci ha fatto "Baciare il Crocefisso" che Padre Pio aveva "dato in dono, in virtù della loro amicizia” (badate che Padre Pio non sapeva parlare inglese e Mr. Corrigan non conosceva la lingua italiana) a Mr. Corrigan quando egli ritornò in America (attorno al 1946) dopo essere stato di stanza in Puglia con la Croce Rossa Americana. Vi posso assicurare che è stato un grande privilegio e che io ed Isabella, mia moglie, non dimenticheremo mai quei momenti, anche perchè siamo stati gli unici del gruppo ad averlo conosciuto (ancora oggi non riesco a spiegarmi la motivazione di tale privilegio).
Un' altra
cosa straordinaria ci venne detta dai tutti i nipoti di Mr. Cardigan: Un
pezzo di pane che Padre Pio ha regalato a Mr. Corrigan rimane ancora intatto
e non ammuffito da oltre cinquan'anni ed è custodito, assieme ad altre
"reliquie" dalla suora di fiducia di Mr. Corrigan. Ho l’ opportunità di "esternare" qualcosa che, per tutti i devoti di Padre Pio, costituisce una testimonianza di amore verso di Lui. Questo è ciò che Padre Pio vuole da tutti noi: lavorare assieme per glorificare il nome di Dio, di Gesù e Di Maria, che Egli chiamava la Sua Mamma Celeste. Egli è tutto per me, per mia moglie e per la mia famiglia (il mio primogenito si chiama Giuseppe, come mio padre e Pio, come "PADRE" Pio). Io e mia moglie, che ha conosciuto il Santo quand’era in vita e prima di venire in America nel maggio del 68, ci accontentiamo di essere Suoi servi e, nel nostro piccolo, faremo quello che Mr. Carrigan ha fatto in grande. Mi auguro che il nostro futuro ci riservi giorni intensi di valori e di esperienze spirituali, grazie alla benevolenza di San Pio che per Sua " grazia" ci fa parlare e far conoscere agli altri quel poco che abbiamo da dire e scrivere su un web-site di cui Egli è sicuramente contento. Qualora voi voleste menzionare quanto sopra prima della presentazione dell' Omelia di Albacete, mi fareste cosa grata, perché partecipe di un qualcosa che rientra nella ordinarietà delle cose di San Pio, che vuole ogni cosa a suo tempo con la "pazienza ed obbedienza", che è diventato il motto della mia vita a Lui dedicata e che senza quel "sussurro" che mi diede in mezzo a 700 mila persone, nel giorno della Sua Beatificazione (2 Maggio 1999), non avrei certamente preso la via del Diaconato, che mi avvarrò di "servire come servo di Dio e di San Pio" nella misura che San Pio desidererà che io faccia nel corso della mia restante vita. Pace e bene per tutti!
Vincenzo |
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Padre Pio: «San
Pio da Pietrelcina. Testimonianza
di fede», di Vincenzo La Gamba, Brooklyn - New York, 16 giugno 2003 |