Mina

255. Unabomber e dintorni:

 IL SILENZIO E L'OBLIO PER PUNIRE I CRETINI

 

 

Mina


La storiografia condanna i grandi criminali del passato alla memoria eterna. Incasellati nell'iconografia del malvagio assoluto, Nerone, Attila e i loro epigoni novecenteschi dello stampo di Hitler, Stalin o Pinochet riposeranno nei libri di storia con una nomea che neppure il revisionismo potrà cancellare.

Per i nostri criminali in formato minore, invece, potrebbe bastare quella che gli antichi definivano "damnatio memoriae". A chi manifesta assenza di umanità e di cervello va comminata la condanna più pesante. Quella del disinteresse che si esprime nel totale silenzio. Che potrebbe avere l'effetto di costringere il cretino, che sia Unabomber o il siringatore di bottiglie poco importa, a tornarsene con le pive nel sacco a squallidare nell'aiuola di casa sua. Quando qualche imbecille alla ricerca della grancassa mediatica insiste nel giocare alla grande il campionato del mondo dei pirla, occorre staccare la spina e lasciarlo palleggiare a telecamere spente. La non-memoria lo condannerebbe a ritirarsi nel suo territorio, proprio perché una delle ragioni che lo spingono a delinquere è quella di vedersi mediatizzato da tutti i giornali e dalle tv che, quando trovano un filone, ma anche un filino, non lo lasciano più.

E infatti, come premio, gli riserviamo una settimana di titoloni urlati e caterve di inchiostro a suggello delle sue imprese, gli confermiamo che il "parlate male di me, ma parlatene" è una scemenza che continua a fare schiere di figli e nipoti. Nell'attesa che sopraggiunga un nuovo serial killer, un altro infarcitore di ovetti esplosivi o un altro rapimento in Iraq a tenerci in ostaggio per altre settimane.

Sento già qualcuno, qualcuno? un'orda, che potrebbe obiettare che esiste un diritto-dovere all'informazione. Come no! Che se non fosse esercitato, ci riporterebbe ai metodi del Ventennio, quando i giornali non parlavano di fatti di sangue. Va bene. E allora ciucciamoci di tutto: anche i telegiornali che ci raccontano con toni enfatici, forse perché noi non ce n'eravamo accorti, che le temperature sono in rialzo, o che hanno già deciso che gli imminenti sponsali tra Carlo e Camilla saranno le "nozze del secolo", definizione che ricicleranno tra un paio d'anni per altre teste coronate. Don Abbondio, dove sei? Basta. E che nessuno continui a trattare la gente come una discarica.

Prima o poi qualcuno dovrà trovare il modo per rompere il giocattolo. Io intanto rivorrei indietro le mie bambole e i miei tollini.
 

 

Secondo me: «255. Unabomber e dintorni:  IL SILENZIO E L'OBLIO PER PUNIRE I CRETINI» - di Mina, La Stampa, Sabato 19  Marzo 2005
http://www.minamazzini.com/

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