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Mina
La storiografia condanna i grandi criminali del passato alla memoria eterna.
Incasellati nell'iconografia del malvagio assoluto, Nerone, Attila e i loro
epigoni novecenteschi dello stampo di Hitler, Stalin o Pinochet riposeranno
nei libri di storia con una nomea che neppure il revisionismo potrà
cancellare.
Per i nostri criminali in formato minore, invece, potrebbe bastare quella
che gli antichi definivano "damnatio memoriae". A chi manifesta assenza di
umanità e di cervello va comminata la condanna più pesante. Quella del
disinteresse che si esprime nel totale silenzio. Che potrebbe avere
l'effetto di costringere il cretino, che sia Unabomber o il siringatore di
bottiglie poco importa, a tornarsene con le pive nel sacco a squallidare
nell'aiuola di casa sua. Quando qualche imbecille alla ricerca della
grancassa mediatica insiste nel giocare alla grande il campionato del mondo
dei pirla, occorre staccare la spina e lasciarlo palleggiare a telecamere
spente. La non-memoria lo condannerebbe a ritirarsi nel suo territorio,
proprio perché una delle ragioni che lo spingono a delinquere è quella di
vedersi mediatizzato da tutti i giornali e dalle tv che, quando trovano un
filone, ma anche un filino, non lo lasciano più.
E infatti, come premio, gli riserviamo una settimana di titoloni urlati e
caterve di inchiostro a suggello delle sue imprese, gli confermiamo che il
"parlate male di me, ma parlatene" è una scemenza che continua a fare
schiere di figli e nipoti. Nell'attesa che sopraggiunga un nuovo serial
killer, un altro infarcitore di ovetti esplosivi o un altro rapimento in
Iraq a tenerci in ostaggio per altre settimane.
Sento già qualcuno, qualcuno? un'orda, che potrebbe obiettare che esiste un
diritto-dovere all'informazione. Come no! Che se non fosse esercitato, ci
riporterebbe ai metodi del Ventennio, quando i giornali non parlavano di
fatti di sangue. Va bene. E allora ciucciamoci di tutto: anche i
telegiornali che ci raccontano con toni enfatici, forse perché noi non ce
n'eravamo accorti, che le temperature sono in rialzo, o che hanno già deciso
che gli imminenti sponsali tra Carlo e Camilla saranno le "nozze del
secolo", definizione che ricicleranno tra un paio d'anni per altre teste
coronate. Don Abbondio, dove sei? Basta. E che nessuno continui a trattare
la gente come una discarica.
Prima o poi qualcuno dovrà trovare il modo per rompere il giocattolo. Io
intanto rivorrei indietro le mie bambole e i miei tollini.
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