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Mina
Non alzano più neanche la testa. E mentre tutto il circostante si annulla,
procedono tenendo sollevato il braccio. Concentrati nella fosforescenza di
un display in cui si rispecchiano. Li puoi spintonare, ma nulla li solleva
dal vortice in cui sono sprofondati. Il mondo implode in uno scrigno
aggrovigliato di byte e microchip, in cui si conservano "tesori". Musica
elettronizzata, foto e filmati rubati, prove provate di corteggiamenti
virtuali, messaggi dimenticabilissimi.
E a Torre Annunziata anche le foto di un boss della camorra, Cosimo Di
Lauro, impressa sulla schermo dei cellulari adolescenziali. Come un'icona di
machismo, un totem di vita spericolata. Lo ha denunciato un'insegnante,
durante un'assemblea scolastica dedicata alla lotta al racket e all'usura,
dopo aver notato che alcuni suoi studenti avevano inserito nel display dei
loro telefonini quell'immagine.
Qualcuno ha fatto finta di niente, altri hanno concesso attenuanti, altri
ancora hanno sentenziato. Nel paese degli alibi ogni sconclusionatezza ha
diritto di residenza. Un antropologo farfuglia: "Senza una bussola morale,
senza difese culturali, è drammaticamente normale che diventi difficile
distinguere un delinquente dal vincitore de "L'isola dei famosi"". I due
contrapposti esempi avranno pure abbondanti differenze sul piano
giudiziario, un po' meno che abbondanti dal punto di vista etico, zero
assoluto se ci vogliamo far entrare la cultura.
E allora ecco la scelta. Di Lauro appare come un eroe dalla capigliatura
corvina, una controfigura di Zorro, che potrebbe pure far carriera come
ospite di quei talk-show somministrati nel pomeriggi televisivi, ma che in
realtà mostra di adoperarsi per un obbiettivo che alcuni intendono come
"utile".
Le deformità sono di pari grandezza. Non mi meraviglio. Sgangheratamente
cercano l'uomo determinato, con le palle. Indipendentemente dall'uso che il
possessore fa degli attributi. C'è chi riconosce a Riina o analoghi la
dignità della precisione, della fedeltà, della determinazione, del coraggio
indipendenti dalle modalità d'uso e dal tipo di bersaglio. Se chi detiene i
buoni, condivisi e corretti propositi è un po' più smidollato, pavido e
inutile, non può rappresentare un buon modello. Quando i ragazzi di Torre
Annunziata hanno colto quell'icona di macho duro e vincente l'hanno subito
impressa nella teca multimediale che conserva i simboli del loro universo.
Che cosa stia dietro a ciò che si impone come potenza iconica poco conta.
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