Mina

242. Operazione consolatoria:

TURISMO SESSUALE LA NAUSEA DI UN BLITZ
 

 

Mina


La fenomenologia è quella di un immediato respiro di sollievo cui segue la nausea. Viene assestato un colpo ad un’organizzazione di venditori di turismo sessuale. Che Dio li fulmini. Una buona operazione poliziesca, qualche schifoso figliodiputtana smascherato. Come capita spesso, soprattutto quando è più conveniente, ci viene dato in pasto uno stuzzichino più che consolatorio. È evidente che, in questo momento, l’esploratissimo target aveva bisogno di questo. Il grande rilievo dato alla notizia prevede un risultato eclatante. Il cuore in pace, la coscienza chetata a costo zero. Ci eravamo distratti con le compere di Natale e ci eravamo dimenticati che nel mondo due milioni di bambini tra i 6 e i 15 anni vengono sfruttati sessualmente. Per fortuna qualcuno veglia in vece nostra e ci informa immediatamente dei successoni ottenuti nella bonifica di questa piaga.

La responsabile del settore turismo dell’Ecpat (onlus contro la prostituzione minorile e la pedopornografia), Perla Goseco Savino, commenta l’evento: “La notizia è arrivata come un macigno. Fino ad ora si pensava, o meglio si sperava, che non esistessero tour operator che organizzavano viaggi con tale scopo. A questo proposito la legge italiana parla molto chiaro: chi organizza o promuove viaggi finalizzati allo sfruttamento sessuale dei minori è punito con la reclusione da 6 a 12 anni e con una multa da 15mila a 150mila euro”. Ah, beh, allora è tutto a posto.

Dopo il respirone la nausea. Magistrati, pm, poliziotti, gente che rischia veramente, per intenderci, tutti in un’operazione complessa che raggiunge l’obiettivo. Grazie. Ma poi?

Durante la conferenza-stampa, in cui si spiegava il torbido giro, si è sentito: “La polizia federale interveniva identificando le giovani prostitute. Nessun cliente è stato arrestato poiché nessuno di loro è stato colto in flagranza di reato”. Nausea. La Savino rincara la dose: “Oltre ad un maggiore monitoraggio sulle agenzie di viaggio, occorre studiare i clienti per lavorare su un cambiamento culturale e porsi la domanda ‘perché succede?’. La risposta è forse nella miseria, nella povertà”.

E mentre vomito, mi chiedo se non si tratti di uno scherzo. Sicuramente la miseria c’entra qualcosa, se pensiamo alle piccole prostitute brasiliane. Ma i clienti quale giustificazione hanno se non quella di essere spregevoli maiali, fottuti impuniti e inconsapevoli ladri di vita?

È come se una sorta d’indistinzione morale cercasse di livellare tutto e di spegnere ogni capacità di risentimento, ogni forza di reazione. Mai pensiamo che quel bambino violato, quella ragazza usata potrebbero essere nostri figli. L’eccesso di cinismo o l’indifferenziata ipnosi da cui ci siamo lasciati sommergere hanno mortificato quel pensiero primo e originario che si chiama umanità.


Molto bene. Ci risentiamo alla prossima meravigliosa e serenissima notizia.
 

 

Secondo me: «242. Operazione consolatoria:  TURISMO SESSUALE LA NAUSEA DI UN BLITZ» - di Mina, La Stampa, Sabato 18 Dicembre 2004
http://www.minamazzini.com/

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