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di Mina
Sarebbe fantastico se funzionasse. Qualche anno fa la Texas Cyberonics aveva
predisposto e messo in vendita una specie di pacemaker con la funzione di
controllare gli attacchi di epilessia. Si tratta di un piccolo stimolatore,
impiantato chirurgicamente nella parte sinistra del collo, che agisce sul
nervo vago e invia impulsi elettrici al cervello, con il risultato di
influire beneficamente sullo stato emotivo della persona. L'effetto
collaterale segnalato da alcuni pazienti è stato quello di un sensibile
miglioramento dell'umore e di una diminuzione della depressione. Per questo
la Texas Cyberonics ha pensato di modificare l'apparecchio e di ampliarne
l'uso, anche per intervenire proprio sulla depressione.
Siamo ancora in fase di studio e finora i dati statistici sugli effetti del
pacemaker non sono definitivi. Ci penserà la Food and Drug Administration a
decidere ed eventualmente ad approvarne la vendita, dopo analisi
sull'efficacia e sulla sicurezza.
Sarebbe fantastico se funzionasse. Più forte di una coltellata è il dolore
dell'anima, del sentimento. È quello il dolore vero. Perché noi siamo fatti
più di spirito che di carne. Noi non siamo la nostra coscia, non siamo il
nostro braccio e neppure il nostro cuore. Siamo i pensieri, siamo l'amore,
siamo la passione, la fratellanza. E quando sorridiamo, non è la nostra
bocca che sorride, ma la nostra anima. E quando il sangue sbatte forte e
corre come un pazzo, non è la pressione, ma è l'amore. Ho visto famiglie
lacerate da un figlio depresso, dal marito o dalla moglie sbattuti nel
precipizio della depressione. Una voragine infinita che ingloba tutto e
tutti. E sembra non avere fine.
Forse suona strano che per questo nostro spirito invisibile, frangibile come
un cristallo e delicato come un tesoro nascosto, occorra uno strumento, una
macchinetta che si applichi dall'esterno. Paradosso dell'anima, che è
potente come un macigno e fragile come un Capodimonte.
Noi viviamo, ma soprattutto, diceva Pascal, siamo sostenuti dalla speranza
del vivere. Se al desiderio fattivo di una vita più potente, sostituiamo la
scelta indifferente tra pallide opzioni equivalenti fra loro, si precipita
in una infinita tristezza che logora l'anima. Il vorticoso aumento delle
persone che sono preda della depressione è l'altra faccia e, insieme, il
contraccolpo delle mille domande negate e delle risposte che non vogliamo
più trovare. Domande sul vivere che nascondiamo ma che poi, tenaci più di
ogni tentativo di cancellarle, si ripresentano. E nello smarrimento del
significato e della speranza, la possibilità della rinascita sta nello
scoprirsi in relazione con l'altro.
Ungaretti ha scritto: "È il mio cuore / il paese più straziato". E quando
diceva "cuore" non intendeva il muscolo cardiaco.
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