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di Mina
In alcuni angoli del mondo si pratica l’infibulazione, in alcuni angoli del
mondo una donna non vota, in alcuni angoli del mondo gli occhi e le parole
non devono esprimere piacere, in alcuni angoli del mondo ci sono i sexy-shop
con articoli per femmine e una farmacia che vende Viagra. Poi c’è il mondo
senza angoli, quello rotondo, dove il sesso, almeno per la specie umana, non
è proprio un evento così normale. Farlo, non farlo, non volerlo fare, non
poterlo fare, farlo pur non volendo, doverlo fare, non saperlo fare,
scegliere di non farlo mai, non essere sicuri di farlo sempre. Quale altra
espressione umana è soggetta a un tale ventaglio di possibili condizioni?
E se questo atto, così soggetto a sovrastrutture culturali, ambientali,
umorali, che a volte sì a volte no c’entra con l’amore, è come un guscio di
noce nel mare tempestoso, che dire di ciò che dovrebbe rappresentare il suo
epilogo, l’orgasmo?
Lungo il tempo il maschio ha risolto il problema, affidandosi a quel
criterio espresso dal detto napoletanissimo, secondo cui l’uomo (!) non
vuole pensieri. Ma neanche il suo corrispettivo femminile ne vuole. E allora
tràcchete, eccolo lì il rimedio. Che problema c’è? Ti schiaffi un niente
nella spina dorsale, che cosa vuoi che sia? Ti fai mettere alcuni elettrodi
nella colonna vertebrale, li connetti ad un’innocente macchinetta della
dimensione di un pacemaker impiantata sotto la pelle, e il gioco è fatto.
Lì, proprio in quel punto, si trova un fascio di centri nervosi che portano
il segnale dell’orgasmo al cervello.
Siamo ben oltre la frutta. Siamo al caffè, all’ammazzacaffè, al conto e al
taxi per andare a casa, a letto, e coprirci bene anche la testa per non
sentire, per non vedere.
L’unica consolazione è che l’Orgasmatron, così si chiama la macchinetta, è
il frutto di una scoperta casuale. Un tipico caso di serendipità, visto che
il dottor Meloy, che lo sta sperimentando, aveva semplicemente applicato
degli elettrodi ad una donna che soffriva di forti dolori alla schiena. Ed
ecco l’inatteso effetto collaterale: la donna passa dal fastidio del mal di
schiena al gemito e confessa addirittura di avere orgasmi multipli.
Altra piccola consolazione è che la sperimentazione langue, visto che solo
una donna ha risposto all’annuncio “AAA: donne cercasi per provare una nuova
macchina dell'orgasmo”. Forse per pudore, o forse perché molte han pensato
che si trattasse dell’ennesima proposta indecente.
Non oso pensare, invece, alla fila di uomini che si sarebbero presentati
alla porta del dottore americano, se la sperimentazione fosse stata diretta
al sesso forte. L’avrebbero sfondata, quella porta. E forse nemmeno il
prezzo dell’Orgasmatron li avrebbe fermati. In fondo 22.000 euro sono poca
cosa per il paradiso. A meno di tornare a pensare che l’uomo è ben altra
cosa. E anche la donna.
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