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di Mina
Si aggira per il mondo uno spettro osceno. Così distante dalle silhouette
che calcano passerelle e party vippici di fine estate. Così diverso da
sembrare quasi disumano e inquietante, come un pachiderma che s’ingravida
introitando, con isterica passione, proteine e schifezze. Oh Signur! È
l’obeso, quintessenza dell’antiestetico, ultimo portabandiera, assieme al
fumatore, del “politicamente scorretto”.
La notizia, in questo caso potremmo dire un avvertimento di quel che accadrà
anche da noi, arriva, comme d’habitude, dall’America. Alla riapertura delle
scuole a settembre, le autorità scolastiche dell’Arkansas dovranno pesare
tutti i 450 mila studenti e calcolare il loro indice di massa corporea (Imc).
Questa informazione dovrà poi essere trasmessa ai genitori tramite la
pagella. Inoltre gli esperti forniranno alle famiglie consigli di dieta. La
legge, approvata ad aprile, vieta anche la vendita nelle scuole di bevande
gassate e di merende salate o zuccherate.
Non si tratta di un vero e proprio voto sul livello di adiposità, ma di
un’informazione che, in modo pragmaticamente americano, arriverà di certo ai
genitori. I quali, si sa, hanno gli occhi ottusi dall’amore per i figli e
non sanno vedere come aumenta il girovita dei loro pargoli. Per questo corre
in soccorso lo Stato-balia, o, secondo la definizione dello psichiatra
statunitense Thomas Szasz, lo “Stato terapeutico”. Quello che si
fonda sull’unione tra medicina e Stato e che ha sostituito lo Stato
teocratico, quello che combatte le sue crociate, mascherandole con dati
scientifici certi (?), e che, interessato solo al benessere dei cittadini,
impone modelli e stili di vita in nome di un non meglio precisato salutismo
collettivo. Quello Stato, tanto per intenderci, che ha costretto Gian Turci,
genovese emigrato in Canada, a tornare in Italia. Tutto perché un ufficiale
sanitario canadese, dopo aver annusato gli abiti dei suoi bambini che
sapevano di fumo, aveva avviato le pratiche giudiziarie per revocargli la
patria potestà.
Il saggio principio di precauzione si amplia fino a fondare una
regolamentazione totalizzante e quindi liberticida. E diventa come un
cavallo di Troia per estendere, in modo indefinito e infinito, le
prerogative dello Stato. Che però, chissà per quali intrallazzi e legami,
non arriva fino a mettere in discussione le fonti dell’obesità, e cioè
quell’alimentazione- spazzatura che costituisce la base del modello
americano, fondato su McCheese, McFish e McOjoni. E così, prima si lucra sul
danno fisico, e poi si rilucra con le terapie, farmaceutiche o chirurgiche
che siano.
Una considerazione finale. Che la scuola si debba occupare del sovrappeso
degli studenti mi mette addosso un senso di inquietudine. Il luogo dove
dovrebbero circolare conoscenze, idee, passione e cultura si vede ridotto a
pubblica agenzia di misurazione dell’indice di massa corporea. Altro
segnale, se ancora ce ne fosse bisogno, che ciò che importa, nel mondo
dominato dall’iconocrazia, è la forma esteriore, è l’apparire. Alla
faccia della materia grigia.
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