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di Mina
Mi si sta antropomorfizzando lo Stato. Un testone enorme con occhiacci
ottusi, una corpulenza imbottita di commi che entrano in tutti gli ambiti
della vita, due enormi braccia che vorrebbero sottoporre tutto ai parametri
dei codici. Un mostro, insomma.
Qualche volta tenta di rassicurarci, promettendo più controlli contro gli
“eserciti del male”. Altre volte fa la faccia severa con la mannaia dei
punti-patente. Spaventa quando dimostra uno zelo non richiesto.
Lo Stato “occhi di brace” ha emissari devoti. Non appena scorgono fattezze
sospette o ipotetiche devianze, scattano i rapporti, con esiti quasi sempre
castranti.
Qualche settimana fa lo Stato-padrone si è spinto fin nei villaggi della
Norvegia settentrionale. Favorito forse dalla luce perenne delle estati
norvegesi, ha colto sul viso di una giovane madre ventiquattrenne i segni
della deficienza mentale. L’occhiaccio ottuso dello Stato-tiranno ha fatto
un cenno ai servizi sociali, imponendo di sottoporre la donna ad un test
d’intelligenza. Che ha dato risultati sconfortanti: un misero 53 su 100 di
media. E per evitare che la carenza neuronale potesse contagiare le due
figlie, si è agito di netto, con la sottrazione delle bambine. Tolte alla
madre perché “soggetto lievemente deficiente”.
La violenza che si esprime in un villaggio vicino al Circolo polare artico
potrà forse non interessare i nostri cervelli affossati nella calura di ben
più assolate latitudini. Robe norvegesi, diremo noi, che della mamma e dei
“piezze ‘e core” abbiamo fatto un mito. Ma lo stato-padrone non conosce
limiti e la sua invadenza se ne fotte delle latitudini. Un assistente
sociale individua un bambino anoressico di Roma e lo strappa da casa. Una
maestra sente un odore sgradevole provenire da un alunno e, per
“incontinenza fecale” del figlio, i genitori sono dichiarati indegni, col
risultato di affidarlo ad altri che saranno più capaci di controllarne la
peristalsi. I servizi sociali di Bologna sospettano che quattro bambini
abbiano subito violenza da parte di parenti, all’insaputa dei genitori.
Risultato: figli sottratti ai genitori, che neppure vengono ascoltati dai
magistrati. Pazzesco.
Dai giusti principi spesso derivano mostruosità. Su questa china di tutela
coatta, tra non molto tempo lo Stato prenderà provvedimenti contro i padri
che sbagliano i congiuntivi e le madri che ingozzano i figli con dosi
esagerate di trigliceridi.
I figli di Stato, che orrore.
In Cambogia qualcuno ebbe la bella idea di strappare i figli alle
famiglie per educarli secondo i principi dello Stato. Lo stesso
vorrebbero fare qui da noi. E lo chiamano “costruire una società nuova”.
Peccato che là in Cambogia non sembra che le cose siano andate a finire
troppo bene.
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