Società

«L’impotenza fa l’uomo ladro»
 

Pur di essere in piena superefficienza fisica e sessuale, si arriva anche a rischiare la galera.

Mina


Pur di essere in piena superefficienza fisica e sessuale, si arriva anche a rischiare la galera. Relegati ormai nel dimenticatoio gli espedienti caserecci per incrementare a dismisura le performances del pirillo, si percorrono altre strade. Crostacei, zafferano e peperoncino li si è lasciati all'epoca mitologica e adolescenziale in cui si ridacchiava su chi ce la faceva e su chi no, di nascosto da tutti e da tutto, con la faccina ironica, giuliva e divertita di chi stava per entrare nella conoscenza dei misteri del sesso. Ora invece, nell'anno quarto dell'era del pillolone blu, il raggiungimento dell'esplosione dei sensi può essere anche frutto di un'azione da galera.


Tra i porti malfamati di Marsiglia, di notte si aggira un omino tutto truccato da ladro. Non se ne intuisce l'età, a motivo del bavero rialzato e dell'oscurità dell'ora tarda. Si presenta come un oggetto misterioso nella solita farmacia di turno. Controlla che la commessa sia sola e dal trench grigio estrae un coltello. Poi si fa consegnare tutte le scatole di Viagra. Nient'altro. Il colpo è già andato a segno tre volte e quell'omino truccato da ladro è sempre riuscito a fuggire indisturbato. Posso capire il suo desiderio, la libido mai repressa che lo spinge a procurarsi il pillolone, come se fosse più appetibile di qualsiasi altra refurtiva. Probabilmente, se non risentisse una rinvigorita energia nella conclusione del suo bacino, il misterioso marsigliese si sentirebbe perso. E le scatolette sembrano non bastare mai.


Per lui come anche per i circa 20 milioni di uomini che in quattro anni hanno consumato 715 milioni di pillole. Un'invasione blu, tutta tesa a ridare una forma più erettile a quello che Gioachino Belli definì «er più mejo attrezzo / che fece Gesucristo ar padr'Adamo». Li capisco tutti, questi uomini incavezzati da una sindrome di potenza a cui non possono rinunciare. Capisco anche quelli che non avrebbero bisogno di pilloloni, come i baby boomers, nati negli Anni 60 e quindi ancora abbastanza giovani, ma che non ammettono che l'età avanzanta possa cominciare a lasciare i suoi segni anche su di loro. Ma, si sa, anche chi non è malato, aspira quasi sempre a diventarlo.


C'era un tempo in cui avrei preferito esser nata uomo. Ora non più. E ringrazio Dio di essere donna. Sì, perché la nostra vera potenza è quella di non dover subire forzatamente quella particolare modificazione fisica, senza la quale saltano tutti gli equilibri, fisici e mentali. Abbiamo il vantaggio che possiamo anche fingere quello che invece l'uomo non può proprio simulare. E non abbiamo il problema di esprimere la potenza, tant'è vero che per noi non esiste neppure il termine, la parola. Quando mai si è sentito dire che una donna è impotente? Meglio così. Tutta energia risparmiata per vivere con più senso tutte le tempeste fisiche e mentali della vita. E magari per frequentare con più decisione i territori sempre più sconosciuti dell'amore, del rispetto e della dignità.


 

Società:  «L’impotenza fa l’uomo ladro»  - di Mina, La Stampa, 28 settembre 2002

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