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Mina
Non è vero che l’uomo ha paura di ciò che non conosce. Miliardi di
uomini nuovi e con loro miliardi di idee, osservazioni a ritroso o in
avanti, fantasie, scoperte. Tutto bello o brutto, buono o cattivo che
fosse. L’umanità ha assorbito e metabolizzato orrori e delizie. Non ne
ha avuto paura, perché ne ha sempre costruito il controllo.
E per fortuna, per caso o per forza, siamo fatti ad immagine e
somiglianza di Dio, così non abbiamo paura neanche di Lui.
Per gli Ufo, invece, ci troviamo spiazzati. Non ci siamo mai
completamente consolati con le dichiarazioni di scienziati perplessi
né con le immagini di costruttori di fantascienza, ben dotati di idee
o di tecnologie. E’ evidente che non ci basta affidarci a teorie
leggendarie che vogliono extraterrestri presenti su questo pianeta ad
aiutare i faraoni nell’orientare le piramidi o ad atterrare su
piattaforme aerospaziali Maya.
Non ci basta il sospetto di archivi segreti pieni di fotografie di Et
piccolino, nudo su una pelle di leopardo, cocco di mamma e papà
cromati, stanchi dopo un viaggio interplanetario. Non ci bastano i
pittogrammi dei campi di grano così perfetti, così adatti, così
prelusivi all'incontro. Per la primissima volta ci dobbiamo
confrontare con un’idea che non riusciamo a generare compiutamente.
Ci sfugge il
significato, l'utilità e la convenienza, non degli Ufo, ma dell'idea
degli Ufo.
Vorremmo sapere se sono di destra o di sinistra, oppure se è di destra
o di sinistra crederci. E così di seguito, se è morale o immorale. Se
sarà vitale o no averli con noi. Se con loro dovremo dividere o invece
ci arricchiremo. Se con loro ci allontaneremo o ci avvicineremo alla
fine del mondo.
Così, assopiti nei nostri prematuri dubbi, non sappiamo disegnare
un'ipotesi. La paura potrebbe essere non tanto quella di incontrarli,
quanto quella di ritrovarci davanti ad essi, senza privilegi
acquisiti, con l'obbligo assoluto di riconciliare l'umanità completa
di fronte a ciò che realmente è diverso. Nessuna cultura, nessuna
religione, nessuna ideologia ci hanno mai obbligato a tanto.
Compromessi potenti sono stati allestiti perché nessuno di noi si
sentisse a disagio. Ad ogni ingiustizia, volontaria o naturale, è
stato concesso il diritto di replica. Fino ad ora la storia ci ha
insegnato che in nome di bandiere o bandierine tutto diventa
giustificabile. Abbiamo bisogno di profeti più incisivi e di teorie
meno ambigue. Di fronte agli Ufo, finalmente, non potremo più essere
superbi. Non ci sarà neppure il termine di paragone.
Questo certamente l'uomo non se lo sarebbe mai aspettato.
Ma la nostra
grande stupidità, fatalmente, ci porterà a credere di controllare
anche quello che non possiamo in nessun modo conoscere, a
familiarizzare, a tentare di prevaricare, a trarne bassamente
vantaggi, a «il mio Ufo è più bello del tuo», a scherzare
pesantemente, a vivisezionare, a calpestare la loro anima e a metterci
dietro le transenne a ridere quando, inevitabilmente, data
l'accoglienza, organizzeranno il primo «Ufo pride».
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