S O C I E T A' |
L'odio di casta uccide l'amore
In nome di niente e di nessuno un amore può essere interrotto. Maledetto chi costringe e uccide sventolando stendardi ideologici. |
MINA Adesso
saranno convinti d’aver fatto la cosa giusta. Per
mantenere inalterato il ritmo ancestrale delle caste e delle
metempsicosi. Per impedire che l’amore sconvolgesse
l’ordine implacabile delle differenze sociali. Nel Nord
dell’India i genitori di Vishal e Sanu, due giovanissimi
fidanzatini indiani, hanno oltrepassato la soglia che
portava i Montecchi e i Capuleti a contrastare l’amore tra
i loro figli. Non solo un esplicito divieto. Non solo
un’opposizione che derivasse da un’enfasi del proprio
livello sociale. Addirittura una decisione irrevocabile, che
mettesse fine per sempre ad una «vergogna». L’azione più
orrenda che un uomo possa fare si è perpetrata secondo la
legge insensata delle caste. Braccati come bestie,
picchiati, trascinati su un tetto bene in vista sulla piazza
del paese e impiccati. Come su un altare che consacrasse per
sempre a quale livello di assurdità possa portare
l’imprescindibile logica dell’appartenenza a caste
diverse. |
La Stampa, Sabato 11 Agosto 2001