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MINA
Ultimi
segnali di
ordinaria follia da oltreoceano. I brokers di Wall
Street fanno la fila dal chirurgo plastico per farsi
rimodellare il mento. Sotto l’incubo di un
probabilissimo sgonfiamento dei titoli della new
economy, si preannunciano drastici licenziamenti nella
Borsa della Grande Mela. E così l’aggiustamento della
mascella viene visto dagli agenti economici come uno
stratagemma per trarre un’iniezione di forza e di
virilità. Il dottor Antell, che passa per il migliore
chirurgo plastico di New York, non riesce più a reggere
l’urto degli aspiranti mascelloni, timorosi di perdere
il posto.
Armato di squadra, il dottore misura
i
lineamenti esangui degli agenti di Borsa e, con un
opportuno impianto plastico, li trasforma in mentoni
esagerati, al limite del prognatismo. Pare che alcuni
yuppies cachettici, con l’aria smunta per le infinite
ore passate davanti agli schermi dei computers, si
presentino da Antell con vecchie foto di
Mussolini,
ammirato non come modello politico, ma come esemplare
insuperabile di mentomachismo. I più sprovveduti, quelli
che si limitano al campionario mascellotico americano,
si accontentano di suggerire una più prosastica
mandibola alla Schwarzenegger, che viene richiesta assai
più del famoso mento alla Ridge di «Beautiful». In
effetti, la rimodellatura facciale non deve servire a
far colpo sulle donne.
No, la bazza al silicone
deve essere violenta ed esasperata, deve colpire come un
pugno allo stomaco, e i 90 gradi, rigorosamente
richiesti per disegnare il passaggio dalla guancia alla
base del mento, devono essere la carta d’identità del
nuovo yuppie alla ricerca di affermazione
economica. Il
corpo viene piegato alle esigenze del mercato.
Tatuaggi
e piercings sono banditi, perché sarebbero segno di
scarsa serietà professionale. La sicurezza di sé viene
sostenuta da uno zigomo sollevato o da protesi al
silicone impiantate nelle parti più impensabili del
corpo. E allora si ricorre anche all’extension, e cioè
all’applicazione di ciocche di capelli che permettono di
avere in poco tempo chiome più lunghe, oppure alla
depilazione per elettrocoagulazione.
Altre
operazioni sono ancora più inquietanti: in un rigurgito
di masochismo si possono sollevare le orecchie, limare i
denti, si può operare con liposuzioni e interventi alla
«taglia e cuci» degni dei migliori couturier parigini.
Anche le correzioni nascoste nei pantaloni sono ormai
protesi paleozoiche che impallidiscono di fronte alle
infinite possibilità deformanti che possono esagerare le
pudende, fino all’eccesso dell’elefantiasi. E
tutto
questo al solo scopo di sentirsi più sicuri di sé. Nel
mio mondo, fatto di rughe e di lineamenti comuni, le
imperfezioni e la vecchiaia non sono ancora considerate
malattie che richiedono l’intervento della
mutua.
Nel mondo dei pazzi americani, mi auguro
invece che, nel caso di un viaggio aereo, i brokers
rifatti siano sempre accompagnati da un medico. Quando
malauguratamente, a motivo di un eccesso di pressione,
dovessero scoppiare, come fuochi d’artificio, protesi al
silicone e impianti alla mascella, che ci sia almeno
un’anima pia pronta a ricucirli. Anche solo per farli
ritornare alla sgradita, perdente forma originaria.
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