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Debito estero

Sanremo

Un dubbio su Jovanotti
A proposito dell’intervento di Jovanotti su debito estero, la Stampa di sabato 26 febbraio 2000 ha pubblicato questo commento di Mina


"Credo che Jovanotti sia in buona fede.

Non fa mistero delle sue attuali convinzioni che spaziano dalla stella rossa al tentativo di promuovere <<la fusione di arte, scienza e religione, proprio come nel Rinascimento>> (sic!). E in questa deliziosa militanza neo- umanista trovano spazio anche i suoi appelli per la cancellazione dei debiti dei Paesi del Terzo mondo. Sono invece perplessa sulla strana scelta dei tempi per realizzare tutta l’operazione.

Basta mettere alcuni fatti in sequenza.

A novembre scoppia il caso ecstasy. Si invitano i cantanti a fare da testimonial in una campagna contro la droga. Lorenzo risponde sul Corriere: <<Chi è quel disgraziato che pensa che un cantante possa davvero fare qualcosa che non sia fare bella figura al Consiglio dei ministri, far guadagnare qualche centinaio di milioni all’agenzia pubblicitaria appaltatrice e infine fare bella figura pure lui’ …

La scorsa settimana i vescovi italiani chiedono agli organizzatori del festival di intervenire con uno spot per sottolineare l’importanza dell’azzeramento del debito a carico dei Paesi poveri.

Il no viene da Fazio, che in una recente intervista a Panorama si dichiara diessino, afferma di stimare moltissimo Veltroni e tesse alti elogi all’indirizzo di D’Alema. Due giorni dopo il rappone incriminato, Jovanotti e Bono salgono a colloquio con il premier che, non pago di aver risollevato le sorti nostrane, ormai assume sempre più i contorni dell’onnipotente risolutore dei problemi planetari, annunciando la cancellazione dei debiti, partendo dal Mozanbico.

Non so. Di fronte a 30 milioni di persone che muoiono di fame ogni anno, il teatrino della piccola politica fa spot sul dolore del mondo mi pare proprio di un cinismo difficilmente da sopportare."

 

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