GALATRO
ed i suoi
POETI:
|
Ettore Alvaro: La Via Crucis in dialetto
Gioia Tauro.
L'appuntamento ai fedeli è per stasera alle 21 in Piazza Duomo.
Il testo della via Crucis è stato scritto dal poeta calabrese Ettore
Alvaro |
Vincenzo Toscano «Jesu, piatusu Ddeu – spremi stu cori meu – piagghiatu a martedhati – mu ciangi i so peccati». È il ritornello struggente in dialetto per ogni stazione della Via Crucis, che si svolgerà questa sera, venerdì santo alle ore 21 in Piazza Duomo a Gioia Tauro, mentre una grande Croce di legno sostenuta a spalla campeggerà sulla strada di via Duomo, sotto il sagrato, illuminata da torce a vento. Il testo della via Crucis è stato scritto dal poeta calabrese Ettore Alvaro, ritenuto dalla critica tra i più grandi della regione, per «vivacità e colore poetico». Cittadino onorario di Galatro, che annovera tra i suoi figli illustri l'abate Conia, con il quale Alvaro ha molta affinità, è un «poeta dialettale verace», cioè di quelli che hanno le radici affondate nel tempo antico della propria terra, ma ne conservano intatta «la verginità delle primordiali zolle». «Con questa Via Crucis – afferma Paolo Diffidenti, presidente della giuria del premio speciale assegnato ad Alvaro nel 1977 – ci ha dato una testimonianza di una storia forte e dolorosa accettata nella sua attualità d'insegnamento, ripresa con la crudezza delle antiche lamentazioni al tempo di Iacopone da Todi». Sono 14 le «stazioni» o «soste», per pensare, per capire, per applicare a se stessi il grande mistero della morte e risurrezione di Cristo, sottolinea il parroco del Duomo, mons. Francesco Laruffa che ha voluto rendere onore al poeta dialettale «per la tua appassionata espressività e per la sua sincerità disarmante di fronte al Cristo in Croce al quale egli chiede con la semplicità di un bambino colto in flagrante di prenderlo a “martellate per piangere i suoi peccati”». La tematica della Via Crucis di Alvaro, è «classica», i colori sono freschissimi; i sentimenti più genuini del cuore e le espressioni più autentiche della pietà popolare spesso toccano i «vertici della lirica religiosa». «La forza evocativa del dialetto calabrese, originale nella forma e nei concetti, la patina arcaica dei vocaboli, l'afflato religioso» di straordinaria immediatezza, fanno della Via Crucis dei quadri vividi ed incisivi (che spesso è impossibile tradurli in lingua). «O
Redenturi, quandi è dhu mumentu Si cimenteranno nella lettura delle Stazioni: Sara Sacco, Pietro Bacicca, Carmelo de Leo, Anna Maria Pisano, Ippolito Scappatura, Angela Latino, Rita Cento. Emilia Severitano e Gaetano Corvo annunzieranno le stazioni e alcuni versette biblici del profeta veterotestamentario Isaia, riferentesi alla morte di Cristo «servo di Dio». Introdurrà le Stazioni mons. Francesco Laruffa; il coro parrocchiale eseguirà canti appropriati. È superfluo dire che in città c'è una particolare attesa per la novità che, certamente, non mancherà di suscitare interesse religioso ed evocativo attraverso versi, e parole rivolte al Crocifisso e alla Madre Addolorata: «Dindi, se
nd'abbanduni Al termine della Via Crucis
tutti i presenti andranno a baciare la grande Croce, come «segno» e «suggello di un amore a Colui che “mpendutu
supr'a a cruci pe' tri uri” agonizza e muore perdonando».
E sempre questa sera, nella parrocchia di San Francesco di Paola il venerdì Santo vedrà di scena la compagnia del piccolo Teatro Stabile «San Francesco» nella rappresentazione della «Passio Christi '99», sotto l'attenta regia della professoressa Lina Driacchio Caratozzolo e con la collaborazione del fondatore e coordinatore del Piccolo Teatro Stabile di Gioia
Tauro, Franco Caratozzolo. |
|
GALATRO
ed i
suoi POETI:
«Ettore Alvaro: La Via Crucis in dialetto. Gioia Tauro.
L'appuntamento ai fedeli è per stasera alle 21 in Piazza Duomo.
Il testo della via Crucis è stato scritto dal poeta calabrese Ettore
Alvaro», Vincenzo Toscano, Gazzetta
del Sud, 02/04/1999 "http://digilander.libero.it/galatrorc/" |