|
di
Socci Antonio,
Comprensibilmente sorpreso dalla protesta dell’Occidente
per la repressione degli studenti di piazza Tienanmen, nel
giugno 1989, il leader cinese Deng Xiaoping fece notare che
tutto sommato si trattava “solo” di un migliaio di
morti. Il suo stupore era motivato. L’opinione pubblica
occidentale non aveva battuto ciglio di fronte a circa cento
milioni di vittime (tanto è costata l’instaurazione del
comunismo in Cina), anzi si era addirittura entusiasmata per
l’enorme bagno di sangue perpetrato dalla fanatica
“rivoluzione culturale” e adesso scoppiava un putiferio
per un trascurabile migliaio di giovani sfaccendati fatti
fuori?
|