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Rino Cammilleri
Ormai la situazione si va
chiarendo sempre più. Sembra che gli avversari in lizza siano i seguenti: ex
comunisti, cattolici, laici, islamici. Naturalmente, ogni settore è
sottodiviso in ulteriori complicazioni non di rado l’una contro l’altra
armate.
Nel primo abbiamo i comunisti rifondati e quelli duri e puri, i verdi, i
noglobal, i gay, i neobuddisti, le femministe e le quote rosa. Nel secondo,
i progressisti, gli integralisti, i moralisti, i prodiani e i democristiani
di fede. Nel terzo, i qualunquisti, gli atei devoti, i neocon, i massoni, i
socialisti orfani del craxismo, i carrieristi.
Nel quarto, i cosiddetti moderati e i nostalgici del califfato. Ma a ben
guardare gli schieramenti sono solo due: quello degli atei e quello dei
credenti.
Prima o poi anche il linguaggio seguirà. I cultori dei «segni dei tempi»
dovrebbero dare un’occhiata a questo, di segno.
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