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Rino Cammilleri
E’ vero, la vecchia messa era
proprio cupa e lugubre, con tutto quel sangue di Cristo sparso per voi e per
tutti, l’ossessione dei peccati, quei fumi, quella penombra, quei ceri, quei
silenzi angosciosi…
In questa fresca e luminosa domenica di giugno mi sono convertito ed ho
finalmente apprezzato il musical che neanche Garinei & Giovannini,
gioioso, ilare, spensierato. Infatti, non sono andato «a messa», bensì alla
«celebrazione eucaristica», e anche il cambio di nome è tutto una
trasfigurazione.
E, per la gioia anche degli occhi, nel banco davanti al mio c’era una
variopinta fila di signorine compunte, sì, ma almeno vestite in modo
finalmente moderno: vita bassa e magliette shorty, con natiche alla
vista.
Preghiamo, mentre altrove i quorum aumentano. Ovviamente, preghiamo a
comando, secondo l’elenco stabilito dai benemeriti anonimi che si incaricano
di risparmiarci la fatica del cosa chiedere.
Mi raccomando, ascoltaci, Signore, perché siamo così contenti che le nostre
chitarre non bastano più.
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Antidoti:
«Preghiamo a comando, secondo l’elenco stabilito dai benemeriti anonimi che
si incaricano di risparmiarci la fatica del cosa chiedere. Messa», Rino Cammilleri,
12.06.2005
http://www.cammilleri.it/
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