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Rino Cammilleri
Nel suo articolo sui funerali del papa («Corsera» del 9 aprile 2005)
Vittorio Messori riportava questo commento del teologo Nicola Bux:
«Significativo il silenzio della Chiese ortodosse, greche e slave, silenzio
rotto solo da comunicati di condoglianze di fredda e calcolata diplomazia».
Sì, perché Giovanni Paolo II ha dato al papato un prestigio universale,
omaggiato da tutti, anche protestanti, anche non cristiani, anche non
credenti. Tranne dagli ortodossi, che pur sono solo scismatici e divisi dai
cattolici soltanto dalla questione primato del papa, che non riconoscono.
Putin a malincuore si è astenuto dal venire a Roma, pur di non inimicarsi il
clero ortodosso. Il quale continua ad accusare i cattolici di
«proselitismo». Forse, abituati fin da Bisanzio al cesaropapismo, si
considerano una sorta di «chiesa nazionale» e non tollerano che altri
pascolino nel territorio che considerano «loro».
Ma di che cosa hanno paura? Temono che i cattolici rubino loro porzioni di
gregge? Avvertono così deboli i loro argomenti? Se la loro verità è più vera
di quella cattolica, contrastino il «proselitismo» altrui con il loro.
Di certo, avranno successo e non avranno più bisogno di farsi puntellare da
leggi statali protezionistiche. Dunque, auguri, e si ricordino che la
concorrenza fa bene al mercato.
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