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Rino Cammilleri
Nella Costituzione europea non manca solo il riferimento alle radici
cristiane dell’Europa.
Manca anche ogni accenno alla famiglia, malgrado le reiterate lagne
internazionali sulla denatalità.
Infine, mi informa il Cespas (Centro Europeo di Studi su Popolazione,
Ambiente e Sviluppo), diretto da Riccardo Cascioli, che l’ultimo comma del
Preambolo si richiama esplicitamente alla «Carta della Terra».
Tale documento, promulgato nel marzo 2000 in sede di Nazioni Unite, è
«elaborato sulla base di una visione negativa dell’uomo, visto come minaccia
per l’ambiente e lo sviluppo.
Da qui nascono le politiche che tendono a limitarne l’attività e perfino la
presenza». Il Cascioli afferma: «In questo senso la Costituzione europea non
fa altro che rafforzare una tendenza già in atto nelle istituzioni della UE,
che negli ultimi anni hanno avallato politiche di controllo delle nascite in
cambio degli aiuti allo sviluppo e politiche ambientali improntate all’ecologismo
più radicale».
Forse, i popoli che disertando le ultime elezioni hanno dimostrato
disaffezione per questa Europa, sono meno scemi di quel che i vertici
pensino.
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