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di Rino Cammilleri
Per quanto riguarda la
presunta misoginia dei secoli medievali (per esempio, l’imposizione talebana
del burqa alle donne islamiche è spesso detta, da noi, «medievale»),
misoginia chissà perché addebitata alla Chiesa, bisogna ricordare che s.
Luigi IX re di Francia alle crociate si portò dietro, come medico, una
donna, tal Hersent.
Ancor prima, intorno al Mille, all’università di Salerno (e le università
erano corpi ecclesiastici) esercitava un famoso medico-donna. Si potrebbe
continuare, ma l’abbiamo già fatto altrove ed estesamente. Solo con
l’Umanesimo la Sorbona cominciò a vietare alle donne l’arte medica.
Per
restare in Francia, per avere una donna laureata in medicina, Madeleine Brés,
si dovette attendere il 1875. Ora, proprio in Francia è apparso un saggio
(autore un sociologo, Michel Fize) dal titolo significativo: Les pièges
de la mixité scolaire.
In esso si specifica che i sistemi educativi medievali erano molto migliori
dei nostri, specialmente per quanto riguarda la separazione dei sessi.
Infatti, fino a buona parte degli anni Sessanta, le classi «miste» erano
solo quelle in cui il numero degli iscritti non permetteva diversa
composizione, laddove i primi corsi (A, B, C…) erano rigorosamente maschili
o femminili. Solo negli asili e nelle primissime classi elementari era
consentito il «misto».
Già, perché la fase della pubertà era sentita come
delicata e da trattare coi guanti. Ora, il Fize afferma, dati alla mano, che
la coeducazione dei sessi in tale segmento d’età ha prodotto solo danni, è
responsabile dell’aumento delle aggressioni sessuali e del continuo calo nel
rendimento scolastico giovanile.
Chi ha esperienza di insegnamento sa che, di solito, gli studenti tendono ad
accorparsi per sesso: i maschi siedono coi maschi e le femmine con le
femmine. Non solo: i primi tendono a preferire materie e attività
“maschili”, quelle che richiedono capacità di astrazione, forza, decisione e
velocità; le seconde, quelle che implicano intuizione, flessibilità,
socialità e sensibilità.
Infine, c’è da registrare che l’educazione sessuale impartita a scuola
sembra produrre più che altro disastri, come si evince dall’esperienza di
quei Paesi dove è più libera e precoce: l’Olanda e la Gran Bretagna.
Specialmente quest’ultima, dove le malattie sessuali sono in crescita e le
gravidanze indesiderate (soprattutto di minorenni) sono una vera e propria
piaga nazionale.
Il Medioevo, dunque, lasciamolo stare. In particolare,
smettiamo di attribuirlo agli islamici, che non hanno mai avuto un Medioevo,
né un Rinascimento, né un Iluminismo, né un Romanticismo e nemmeno un’Età
Classica, essendo sempre fermi là da dove sono partiti.
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