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di
Giovanni Paolo II
Comunità
cristiane di ogni continente, chiedo a voi, con trepidazione
e speranza, di testimoniare che Gesù è veramente risorto,
e di operare perché la sua pace blocchi la drammatica
spirale di soprusi ed uccisioni, che insanguinano la Terra
Santa, sprofondata ancora una volta, in questi ultimi giorni
nell’orrore e nella disperazione. Sembra che sia stata
dichiarata guerra alla pace!
Ma la guerra nulla risolve, arreca soltanto più vasta
sofferenza e morte, né servono ritorsioni o rappresaglie.
La tragedia è davvero grande: nessuno può rimanere
silenzioso e inerte, nessun responsabile politico o
religioso! Alle denunce seguano atti concreti di solidarietà,
che aiutino tutti a ritrovare il mutuo rispetto e il leale
negoziato. In quella Terra Cristo è morto e risorto e ha
lasciato, come muta ma eloquente testimone, la tomba vuota.
Distruggendo in se stesso l’inimicizia, muro di
separazione tra gli uomini, Egli ha riconciliato tutti per
mezzo della Croce (cfr Ef 2,14-16), ed ora impegna noi, suoi
discepoli, a rimuovere ogni causa di odio e di vendetta.
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