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Caro
Cardini, sono anni che ci conosciamo: e conosco il tuo
ruolo culturale che è più complesso di quello di un
islamista militante. Ma ciò nulla toglie al nostro dissenso
che tu conosci da tempo. Non sei un puro medievista
dell’islam e per questo ho fatto accenno a Mordini. Non
certo per accusarti di trascorsi fascisti o nazisti,
figurati se posso pensare a sciocchezze di questo genere.
Sono un revisionista convinto, ho conosciuto Attilio Mordini
ed era una dolce e piacevole persona, ma Mordini era una
dottrina, quella della Tradizione pagana europea vista come
Tradizione universale: e tu conosci l’influenza di Renè
Guenon, convertito all’islam, come unica religione che
aveva conservato qualcosa della Tradizione originaria, su
tutta la cultura tradizionalista di destra in Italia. Del
resto, un filone filoislamico è sempre rimasto nella
cultura di destra italiana per la figura militare e
guerresca dell’islam. Uno dei filoni dei convertiti
italiani all’islam viene appunto dalla destra. È di qui
che nasce la mia definizione di nazislamismo, che si unisce
al nichilismo postcomunista, al filone dell’utopia della
sinistra cattolica e laica. Tutti i motivi antioccidentali
si ritrovano in una continuità.
Tu
hai creato una linea culturale e politica che infine si
fonda sulla apologia dell’islam.
In sostanza nella tua tesi l’aggressione dell’islam alla
Cristianità, la decristianizzazione dell’Oriente e
dell’Africa cristiana sono stati effetti accidentali e non
intenzionali della conquista islamica, non
dell’oppressione culturale civile militare sulle terre
cristiane. La guerra islamica contro le terre cristiane è
stata sempre concepita come guerra santa, mentre non è
accaduto il contrario se non per il periodo che va da Urbano
secondo alla caduta di San Giovanni d’Acri. Le crociate
sono un piccolo episodio della difesa dall’attacco che da
Costantinopoli e Poitiers a Vienna la Cristianità ha dovuto
subire, persino con il sacco di Roma. Ed oggi dei
centossessantamila cristiani che vennero uccisi nel 2000 la
maggior parte è dovuta a musulmani. Nel secolo XX il
Cristianesimo orientale è stato quasi annullato,
soprattutto nella laica Turchia. Per esistere i cristiani di
Siria devono piegarsi innanzi ad Assad e quelli di Iraq
innanzi a Saddam. Non parliamo del Sudan, delle Filippine,
di Timor est, delle Molucche, della Nigeria. L’islam che
teme per la sua sopravvivenza culturale è ancora più
aggressivo.
Che
competenza ha uno storico del medioevo (visto che tu
rivendichi, con poco buongusto, di essere l’esperto della
materia) con quello che accade oggi? Nel mio cuore è il
vescovo di Faisalabad, Pakistan, che si è suicidato per far
sapere al mondo che i suoi cristiani venivano uccisi solo
perché un musulmano assicurava che uno di essi aveva
bestemmiato il “profeta”. Perchè è dal cuore
dell’islam che nasce l’attentato di New York; dalla
guerra essenziale dell’islam al Cristianesimo. Non tutto
ciò che è nei popoli di area islamica è islamico: ed è
dalla coscienza di libertà, suscitata dall’Occidente che
mi aspetto un mutamento storico.
Per
ora caro Cardini, viviamo il clima di guerra santa. Non
ti piacerà, nemmeno a me, ma Bin Laden non è solo.
Dei
tuoi incontri al Meeting ricordo le tue sviolinate a Lerner
sulle Crociate. Insomma, se vi è una figura di
cattoislamico quella sei tu. E Mordini c’entra, eccome se
c’entra.
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