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Umberto Di Stilo
GALATRO –
Botta e risposta tra il
sindaco e il direttivo sezionale dei democratici di sinistra, partito al
quale il prof. Giovanni Papa, si richiama ideologicamente. Il primo
cittadino, infatti, rispondendo alla “lettera” che nei giorni scorsi gli era
stata indirizzata dal direttivo della ricostituita sezione diessina, non
solo restituisce al mittente le critiche secondo cui “nell’opinione generale
e nello stesso elettorato di sinistra le ultime vicende
politico-amministrative hanno fatto precipitare la credibilità della
compagine da te guidata” ma respinge senza tentennamenti la richiesta di
ritiro delle deleghe a tutti gli assessori e l’immediato azzeramento della
giunta, ribadendo che intende andare avanti “con i consiglieri e gli
assessori che hanno fiducia nel sottoscritto”.
Questa intransigente posizione del sindaco Papa, in concreto esclude ogni
possibilità di dialogo tra le parti e, a meno di interventi risolutori degli
organismi provinciali, scava un profondo fossato tra la sezione e
l’amministrazione che, fino a ieri, dichiarava di richiamarsi alle linea
ideologica dei democratici di sinistra. Il direttivo sezionale prima di
mettere nero su bianco e indirizzargli la lettera aveva voluto avere un
incontro chiarificatore col sindaco.
Alle promesse verbali, però, non sono seguiti fatti concreti ed il partito,
rammaricandosene, tra l’altro così scrive al prof. Papa: “Noi attendevamo
che tu, in qualità di sindaco, prendessi delle iniziative idonee a
determinare un’inversione di tendenza e a trovare una via d’uscita
dall’impasse. Poiché le nostre speranze sono state deluse e invece di
sollecitare un necessario chiarimento hai tollerato situazioni di conclamata
assurdità riteniamo – anche al fine di salvaguardare l’immagine del nostro
partito che, converrai, non può correre il rischio di pagare per
responsabilità che assolutamente non ha, essendo esse principalmente tue e
dei tuoi collaboratori – di doverti significare che (…) per provocare un
generale chiarimento è necessario che la Giunta venga azzerata con il ritiro
delle deleghe a tutti gli assessori”.
A questo punto il direttivo sezionale dei diesse oltre a fare il nome di
alcuni consiglieri che avrebbero dovuto essere promossi assessori, ricorda
che in base agli accordi raggiunti subito dopo la vittoria elettorale
bisognava concretizzare l’avvicendamento tra l’attuale rappresentante della
maggioranza in seno alla comunità montana e il consigliere a suo tempo
individuato e designato come subentrante. Come se ciò non bastasse, oltre a
cercare l’avvicendamento dell’assessore “assenteista cronico” con Gaspare
Sapioli, uomo di partito ed elemento capace e volenteroso, chiedono che
l’assessore eletto come rappresentante di Rifondazione comunista, essendosi
dimesso da quel partito “venga sostituito, in forza dell’accordo a suo tempo
stipulato, da un esterno indicato da Rifondazione”.
La sezione diesse, insomma, sollecitava il rimpasto della giunta e la
revisione delle linee politiche-programmatiche della maggioranza non solo
per cercare di sanare le divergenze che dalla scorsa estate stanno
caratterizzando la vita amministrativa ma perché “sulla base di indirizzi
programmatici ben chiari, prima possibile, si tentasse il rilancio
dell’azione politico-amministrativa”.
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Galatro
e la
Politica: «GALATRO, Il direttivo della Quercia ha chiesto l’azzeramento
dell’esecutivo. ROTTURA TRA SINDACO E DIESSINI», di Umberto Di Stilo, Gazzetta
del Sud, pag. 24, venerdì 4 febbraio 2005
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